Massimo Finzi per Dagospia
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l’allarme: ogni anno oltre mezzo milione di persone vengono colpite da infezioni causate da microbi una volta sensibili ma ora divenuti resistenti agli antibiotici. La situazione desta ancora più allarme se si considera che da questo conteggio sono esclusi i casi di tubercolosi: nel 2016 ne sono stati registrati quasi mezzo milione per i quali il bacillo è risultato resistente a tutti i farmaci specifici.
C’è il rischio concreto di tornare ad una era pre-antibiotica e per questo motivo l’OMS ha messo in piedi un sistema mondiale di sorveglianza chiamato GLASS (Global Antimicrobical Surveillance System). I dati finora raccolti sono parziali perché sottostimati ma soprattutto perché finora hanno partecipato solo 22 paesi su 52. Ma come avviene la resistenza agli antibiotici?
In ogni colonia di microbi esiste un certo numero che naturalmente manifesta una insensibilità agli antibiotici. L’uso ripetuto di antibiotici finisce con il selezionare questi ceppi resistenti. Esistono poi altri meccanismi di difesa da parte del microbo stesso che “impara” a inattivare l’antibiotico oppure a percorrere altre strade metaboliche diverse da quelle sbarrate dal farmaco. In alcuni casi ceppi di microbi trasferiscono ad altri la resistenza.
Il cattivo uso degli antibiotici ha dilatato a dismisura il problema: negli allevamenti intensivi di bestiame si usano basse dosi di antibiotici per evitare infezioni e favorire la crescita. Questa pratica è stata abolita in Europa ma non negli Stati Uniti dove oltre ¾ degli antibiotici sono utilizzati nella zootecnia.
Anche l’uso scorretto degli antibiotici ha contribuito a creare questa condizione di resistenza: spesso vengono impiegati in malattie virali per le quali sono totalmente inefficaci oppure assunti senza rispettare la corretta indicazione, il giusto dosaggio, gli intervalli di somministrazione e la giusta durata.
In Europa l’Italia registra il più alto impiego di antibiotici, di tale uso circa la metà al di fuori della prescrizione medica: di conseguenza siamo uno dei paesi più gravati dal problema della resistenza agli antibiotici. Si calcola che circa il 10% delle infezioni che colpiscono la popolazione italiana sia causata da germi resistenti. Tradotto in cifre:settemila morti in Italia.