Giuseppe Scarpa per "il Messaggero"
La Golf grigia è sul lato della strada, il muso totalmente schiacciato. Il paraurti è a qualche metro di distanza. Accanto una Fiat Punto bianca, il cofano è sollevato. Il motore non c'è, schizzato chissà dove. L'impatto è stato devastante.
Un frontale che porta la data del 19 marzo del 2019 in via Coriano a Rimini. L'epilogo è tragico e segna la morte di un bambino di due anni e quattro mesi. Oggi si scopre che, forse, quella fine si poteva evitare. Il seggiolino non sarebbe stato agganciato bene, sostengono i periti della procura.
Perciò gli inquirenti hanno chiuso l'indagine per omicidio stradale nei confronti dei genitori. Stesso reato contestato al conducente dell'altra auto. Il padre e la madre del bimbo rischiano perciò il processo con una pesantissima accusa.
LA DINAMICA
Attorno alle carcasse delle due macchine lavorano i pompieri, gli infermieri e i medici. Nel frattempo, sopra le loro teste, vola un elicottero dell'elisoccorso che cerca un campo d'atterraggio. L'attività è frenetica, i vigili del fuoco si fanno largo tra le lamiere.
Dai resti delle macchine i medici estraggono quattro persone. Tre adulti e un bambino di due anni e quattro mesi. Le sue condizioni sono gravi. Intanto il piccolo viene messo su una barella assieme alla madre. I sanitari corrono verso l'elicottero. Il mezzo decolla in direzione dell'ospedale di Cesena. Al pronto soccorso il piccino entra in condizioni critiche.
Lo scontro tra le due auto è stato terrificante. I medici cercano di salvargli la vita. Per tre giorni la sua condizione è in bilico, sembra possa salvarsi. Poi il quadro clinico precipita. Sono troppo gravi le lesioni che ha riportato. Il piccino muore tra la disperazione dei genitori.
LA DINAMICA
Adesso l'inchiesta aggiunge un nuovo e pesante carico di dolore. Entrambi, dopo un'inchiesta durata due anni e mezzo, vedono la possibilità di finire a processo con l'accusa di omicidio stradale. L'incidente, secondo la ricostruzione dei consulenti nominati dalla procura, sarebbe da addebitare alla conducente dell'altra automobile.
Per questo i pubblici ministeri le contestano l'accusa di omicidio stradale. L'avviso di garanzia, con lo stesso reato, è imputato anche ai genitori del piccolo. In questo caso, però, si tratterebbe di un profilo differente. La responsabilità dei coniugi riguarderebbe l'installazione del seggiolino. In pratica non l'avrebbero agganciato in modo corretto.
Una disattenzione che avrebbe contribuito al decesso del loro piccolo. Adesso la procura dovrà decidere se chiedere il processo nei confronti della coppia. I legali produrranno altro materiale, nuove memorie difensive per cercare di evitare che gli inquirenti chiedano il processo nei confronti dei genitori. La coppia è ancora sotto choc per quello che accadde il 19 marzo del 2019.