Estratto dell’articolo di Andrea Marinelli per il “Corriere della Sera”
Un’ex modella accusa Donald Trump di averla molestata nel 1993 alla Trump Tower, in quello che oggi definisce un «gioco perverso» con Jeffrey Epstein, il milionario incriminato per traffico sessuale di minorenni e morto suicida in carcere nel 2019. Stacey Williams ha raccontato di aver incontrato l’immobiliarista proprio grazie ad Epstein, con il quale usciva all’epoca, durante una festa di Natale del 1992.
«Lui e Donald erano molto amici, e passavano parecchio tempo insieme», racconta oggi. Qualche mese dopo, all’inizio del 1993, Epstein le propose durante una passeggiata di passare a trovare l’amico imprenditore nella sua torre sulla Fifth Avenue, a New York. Appena arrivati, Trump la attirò a sé e cominciò a palpeggiarla, afferrandole il seno, i fianchi, il fondoschiena. Lei rimase bloccata, «profondamente confusa» da quello che stava succedendo, e le sembrò di vedere i due uomini che si sorridevano a vicenda.
Williams, che oggi ha 56 anni, aveva già raccontato in passato la vicenda, ma lunedì ha aggiunto dettagli in una chiamata Zoom organizzata dal gruppo «Survivors for Kamala» [...] Dalla sua testimonianza emerge soprattutto lo stretto rapporto fra Trump a Epstein, che nel 2008 si dichiarò colpevole di traffico sessuale di minorenni ma dal quale l’ex presidente prese le distanze soltanto dopo il nuovo arresto del 2019.
Il racconto di Williams è stato ripreso e ampliato sul Guardian, che parla di un «pattern di comportamento ben documentato da parte di Trump»: sono infatti circa una ventina le donne che hanno accusato l’ex presidente americano di molestie, fra cui la giornalista E. Jean Carroll che lo ha fatto condannare nel 2023.
Lo stesso Trump, del resto, ammetteva i suoi comportamenti nel celebre video di Access Hollywood , che nel 2016 rischiò di mettere fine alla sua campagna elettorale. «Quando sei famoso», si vantava nel fuori onda, «puoi afferrare le donne per la f..., ti lasciano fare quello che vuoi».
Williams ricorda poi che, una volta usciti dalla Trump Tower, Epstein si infuriò con lei. «Non mi guardava, né mi parlava, sentivo questa rabbia che ribolliva», racconta. «Arrivati sul marciapiede mi sgridò chiedendomi perché glielo avessi lasciato fare. Mi fece sentire uno schifo. Quando ci dividemmo sentivo come un peso sullo stomaco, e la sensazione che l’incontro fosse stato in qualche modo orchestrato». Lei ed Epstein si lasciarono poco dopo, senza che Williams avesse mai l’impressione che fosse un molestatore seriale e un pedofilo.
La ricostruzione è stata smentita dalla portavoce di Trump, Karoline Leavitt. «Queste accuse sono state fatte da un’ex attivista di Barack Obama e rivelate in una chiamata elettorale di Harris giusto due settimane prima delle elezioni», ha affermato nel comunicato. «È ovvio che questa storia falsa sia stata concepita dalla campagna elettorale di Harris». [...]
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