UN DIAMANTE È PER SEMPRE, ANCHE SE SPORCO DI SANGUE – DA CHRISTIE'S, A GINEVRA, VANNO ALL'INCANTO 700 PIETRE PREZIOSE, PER UN VALORE STIMATO DI 150 MILIONI DI DOLLARI. È LA PIÙ IMPORTANTE ASTA DI GIOIELLI DELLA STORIA – SOLO CHE L'IMMENSA FORTUNA ARRIVA DALLA VEDOVA DI HELMUT HORDEN, AUSTRIACO VICINO AL REGIME HITLERIANO, CHE SFRUTTÒ L’“ARIANIZZAZIONE” DELLE PROPRIETÀ DEGLI EBREI PER CREARE IL SUO IMPERO…

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Estratto dell'articolo di Franco Zantonelli per www.repubblica.it

 

heidi e helmut horten heidi e helmut horten

Da mercoledì 3 maggio a venerdì 12 si terrà da Christie’s, a Ginevra, la più importante asta di gioielli della storia. Un evento che suscita non poche polemiche, visto il passato di chi ha accumulato quei gioielli. Oltre 700 pietre per un valore di 150 milioni di dollari, comprendente il diamante da 90 carati di origine indiana “Briolette of India”, che ha avuto tra i proprietari Caterina de Medici.

 

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collier con diamante da 90 carati all asta da christie s collier con diamante da 90 carati all asta da christie s

Si diceva delle polemiche. Derivano dal fatto che quell’immensa fortuna risale al periodo nazista, in quanto venne accumulata da un imprenditore austriaco ben introdotto nel regime hitleriano, quando vigeva il principio dell’arianizzazione delle proprietà delle persone di religione ebraica. Si tratta di Helmut Horten, accusato di spoliazione dei beni degli ebrei, cui secondo l’accusa che, tra il 1945 e il 1948 lo fece finire in carcere, sottraeva aziende floride a prezzi di realizzo. Iniziò con quei metodi nel 1936, a Duisburg, ritirando l’impresa tessile di proprietà di un ebreo fuggito all’estero.

 

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spille di heidi horten all asta da christies spille di heidi horten all asta da christies

Fatto sta che, con questi metodi l’imprenditore austriaco, accumulò una fortuna stimata da Forbes 2,9 miliardi di dollari. Così Helmut Horten avrebbe creato un impero, nel settore dei grandi magazzini. Uscito di prigione si trasferì a Croglio, nel Canton Ticino, dove creò una fondazione con obiettivi filantropici. Morto nel 1987, la sua fortuna passò alla vedova Heidi, lei pure nel frattempo deceduta.

 

Il ricavato dell’asta, intitolata a quest’ultima, ha fatto sapere Christie’s, andrà in buona parte alla Fondazione Horten, impegnata nella ricerca medica e nella protezione dell’infanzia, ma servirà, pure, per finanziare un’organizzazione che “vuol far progredire la ricerca e l’educazione sull’Olocausto”. Un bel modo per lavarsi la coscienza ha mandato a dire, da Amsterdam, la figlia di Reinhold Stephan.

 

heidi e helmut horten 3 heidi e helmut horten 3

La stessa Fondazione Horten ha, comunque, incaricato un giovane storico tedesco, Peter Hoeres, dell’università di Würzburg, di indagare sul passato del suo fondatore. Ebbene, ne vien fuori che il magnate fu effettivamente membro del partito nazista ma che, successivamente, venne assolto dal comitato per la denazificazione. [...]

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