DIMENTICATE “EL CHAPO”, ORA CAMANDA “EL MENCHO” - IL NUOVO RE DEI NARCOS IN MESSICO SI CHIAMA NEMESIO OSEGUERA, 54 ANNI - FU ARRESTATO NEL 2012 E POI RILASCIATO - LO DEA, L’AGENZIA ANTIDROGA DEGLI STATI UNITI, LO HA MESSO IN CIMA ALLA LISTA DEI CRIMINALI PIÙ RICERCATI DEL MONDO CON UNA TAGLIA DI 10 MILIONI DI DOLLARI - REGNA SU UN VASTO IMPERO, HA A LIBRO PAGA POLIZIOTTI E FUNZIONARI, CONOSCE SEGRETI E CONNIVENZE NEGLI APPARATI GOVERNATIVI, POSSIEDE UN ESERCITO DI ALMENO 10 MILA PERSONE, TRA KILLER E GREGARI…

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Daniele Mastrogiacomo per www.repubblica.it

 

NEMESIO OSEGUERA EL MENCHO NEMESIO OSEGUERA EL MENCHO

Adesso è lui il capo, il nuovo re della droga in Messico. Si chiama Nemesio Oseguera, classe 1966, la faccia da ragazzo, l’espressione gelida, i capelli folti e neri ben curati, la giacca jeans aperta sul petto senza catene e crocefissi d’oro. Solo due anelli alle dita e un paio di tatuaggi. L’unica foto che ritrae El Mencho, il boss che ha sostituito El Chapo Guzmán nell’impero dei narcos e che adesso guida il più forte Cartello a sud del Rio Bravo, il Jalisco Nueva Generación, è quella scattata dalla polizia quando venne arrestato nell’agosto del 2012 ma poi rilasciato.

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La Dea americana lo ha messo in cima alla lista dei criminali più ricercati con una taglia da 10 milioni di dollari. Ma sembra poco probabile che qualcuno possa tradirlo. Regna su un vasto impero, ha a libro paga poliziotti e funzionari, conosce segreti e connivenze negli apparati governativi, possiede un esercito di almeno 10 mila persone, tra killer, gregari e capi delle piazze messicane.

 

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Gli Usa gli danno la caccia e dopo la strage dei mormoni di origine americana del 5 novembre scorso, con l’intervento personale di Donald Trump, gli hanno fatto terra bruciata. Hanno prima arrestato il figlio Rubén Oseguera, detto El Menchito, suo secondo e responsabile militare del Cartello; quindi l’altra figlia Johanna, considerata la regista del riciclaggio della montagna di denaro che il gruppo incassa quotidianamente. Sono chiusi in un carcere americano. Due giorni fa in un’altra mega operazione su entrambi i lati della frontiera, con la collaborazione della polizia federale messicana, sono state arrestate 200 persone che fanno salire a 700 le perdite tra le fila della JNG, oltre al sequestro di 20 milioni di dollari.

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Ma El Mencho resta libero. Sfugge a ogni trappola che il governo Obrador gli tende. Le pressioni da Washington sono fortissime. Ma anche quelle interne a Los Pinos che si ritrovano a gestire una patata bollente. Nemesio Oseguera sa molte cose e copre interessi imbarazzanti. Qualcuno lo ha lasciato libero e gli ha consentito di rafforzare un potere che ha costruito in dieci anni. La sua figura emerge alla fine del secolo scorso. Lo scontro tra i narcos di Sinaloa e quelli di Guadalajara si spegne grazie alla mediazione di Miguel Ángel Félix Gallardo, ex agente della polizia giudiziaria federale passato tra le fila dei trafficanti. Sarà lui a far rapire e uccidere l’agente della Dea Enrique Camarena, Kiki . L’inizio di tutto, quello che provocherà un vero terremoto anche nei Palazzi messicani, una reazione americana e la sua cattura e condanna a 40 di carcere per vari delitti.

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Il comando del Cartello passa nelle mani di un gregario rimasto fino a quel momento nell’ombra. Si chiama Joaquín Guzmán Loera, per tutti el Chapo , il piccoletto. È furbo e abile. Scala tutti i gradini, si sbarazza dei nemici; premia i fedelisssimi, fa sparire nell’acido chi lo tradisce. Ma anche lui, dopo due fughe rocambolesche dal supercarcere di Altiplano, è abbandonato dai suoi padrini politici e viene estradato negli Usa dove sarà condannato a più ergastoli.

 

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È l’occasione di un altro gregario. Si chiama Nemesio Oseguera. Sotto il Chapo aveva già imparato il business e controllava la piazza di Guadalajara. Con il suo socio Ignacio Coronel e altri fonda un gruppo che si fa chiamare Los Cuinis. Preferisce lo scontro a viso aperto piuttosto che la strategia dei tunnel. La polizia lo insegue ma lui riesce sempre a fuggire, scatenando inferni di fuoco con camion dati alle fiamme che bloccano le arterie dello Stato di Jalisco.

 

Nei blitz cadono tutti i suoi soci: alcuni durante i conflitti a fuoco, altri in manette. Anche lui viene arrestato nell’agosto del 2012 per traffico di eroina negli Usa. Resterà nell’ombra. Non viene mostrato ai media, nessuno parlerà di lui. Sparisce. Siamo alla fine del governo Calderón. Tre anni dopo El Universal svela che il governo di Jalisco aveva deciso di rilasciarlo. Crea la Jalisco Nueva Generación. Conquista tutte le piazze, si impone con la violenza. Plomo mas que plata. Piombo più che soldi. Ha il monopolio del traffico di metanfetamina, eroina e cocaina verso gli Usa. Ma resta un fantasma.

 

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