Estratto dell’articolo di Claudio Plazzotta per "Italia Oggi"
La complicata storia di ItsArt, la piattaforma online lanciata nel 2021 e che doveva promuovere la cultura italiana nel mondo […]
Messa in liquidazione la società il 29 dicembre 2022, con la nomina del liquidatore Paolo Cotini, uno penserebbe che gli effetti negativi di ItsArt siano terminati. E invece pure nel 2023 la ItsArt spa, controllata al 51% da Cassa depositi e prestiti e al 49% da Chili spa, ha chiuso il bilancio con 1,6 milioni di euro di perdite.
Colpisce la sequenza di rossi di quella sorta di Netflix della cultura fortemente voluta dall’allora ministro della cultura Dario Franceschini, nata il 22 dicembre 2020 e messa in liquidazione volontaria dopo appena due anni il 29 dicembre 2022: nel suo primo anno di vita, il 2021, chiude l’esercizio con 7,44 milioni di euro di perdite; nel 2022, anno nel quale si capisce che è una avventura senza prospettive, conclude l’esercizio addirittura con 15,6 milioni di euro di perdite. E con gli 1,6 milioni del 2023 siamo a 24,6 milioni di euro di rosso complessivo per una società che, di fatto, ha operato per un anno e mezzo, senza mai produrre ricavi. […]
Alla costituzione della società, nel dicembre 2020, Cassa depositi e prestiti aveva versato 7.286.000 euro di fondi pubblici, mentre l'apporto di Chili era stato tutto tecnologico, fornendo la piattaforma di funzionamento per lo streaming dei contenuti culturali di ItsArt (concerti, mostre, teatro, cinema, documentari, eccetera).
Poi, il 27 gennaio 2021, era stato deliberato un aumento di capitale da 2.041.000 euro, di cui un milione versato da Chili e 1.041.000 da Cassa depositi e prestiti. Il 3 maggio 2021, quindi, Cassa depositi e prestiti ha iniettato nella società altri 9.810.900 euro, in attuazione della convenzione con il ministero della cultura per lo sviluppo della cosiddetta «Piattaforma cultura».
Ma basta mettere in fila i vorticosi cambiamenti a livello di management per capire come l'avventura di ItsArt sia iniziata male e finita peggio.
Nel maggio 2021 il presidente era Antonio Garelli (espressione di Cassa depositi e prestiti) e l'amministratore delegato Giano Biagini (espressione di Chili).
A ottobre 2021, a soli cinque mesi dalla messa online della piattaforma, ItsArt già cambia management: Giorgio Tacchia (espressione di Chili) viene nominato presidente e Guido Casali (ex manager di Sky) diventa amministratore delegato su indicazione di Cdp.
Casali, però, a gennaio 2022 si dimette dall'incarico.
Al suo posto viene scelto Andrea Castellari, la cui nomina ad amministratore delegato diventa formale nel maggio 2022. Nel giugno 2022 anche Giorgio Tacchia lascia la poltrona di presidente, poiché, come già visto in fase di approvazione del bilancio 2021, Chili è in disaccordo con l'andazzo preso da ItsArt (la piattaforma non ha contenuti interessanti ed esclusivi da veicolare e quindi fatica a decollare). Al suo posto viene nominato Ferruccio Ferrara.
A inizio giugno il nuovo a.d. Castellari chiama accanto a sé un manager esperto e di lungo corso come Fabrizio Piscopo, per guidare la divisione commerciale e occuparsi della raccolta pubblicitaria di ItsArt. Piscopo, però, a fine luglio 2022, annusata l'aria, lascia l’incarico. Stessa cosa farà Castellari dopo qualche mese, fino alla messa in liquidazione e alla nomina del liquidatore Cotini a fine 2022.
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