Mauro Favale Francesco Salvatore per “la Repubblica – Edizione Roma”
C'è un documento che rischia di aggravare la posizione di Raffaele Marra, l'ex braccio destro della sindaca Virginia Raggi, arrestato lo scorso 16 dicembre e fino a quel giorno capo del personale del Campidoglio.
Un atto firmato dalla moglie, Chiara Perico, una "scrittura privata" (di cui gli inquirenti sospettano la veridicità) con la quale si attesterebbe che quegli assegni da oltre 300 mila euro ricevuti nel 2013 dall' immobiliarista Sergio Scarpellini (da una settimana ai domiciliari) rappresentano un prestito infruttifero. Denaro utilizzato successivamente per comprare un appartamento Enasarco in via dei Prati Fiscali, uno dei punti chiave dell' inchiesta che ha portato in carcere il dirigente capitolino e il costruttore.
Il contenuto di quel documento, però, è diventato un caso: perché se al momento dell' arresto è stato confermato dallo stesso Marra, pochi giorni dopo, in sede di interrogatorio davanti al gip Maria Paola Tomaselli, il dirigente ha fornito tutt' altra spiegazione. Quel passaggio di denaro da "prestito" fondato su quella scrittura privata diventa una semplice restituzione su cui Marra, però, non fornisce ulteriori elementi. Sarebbe stato Marra, a quel punto, ad aver precedentemente prestato del denaro (non si sa bene a chi) che gli sarebbe stato poi restituito da Scarpellini.
Altro il dirigente non dice, visto che nell' interrogatorio del 20 dicembre, davanti al gip e al pm Barbara Zuin, l' ex vicecapo di gabinetto della sindaca non è voluto scendere nel dettaglio. Con gli inquirenti che gliene chiedevano conto, ha preferito prendere tempo: Sono una persona per bene.
Sergio Scarpellini e Fabrizio Panecaldo
Voglio ricostruire tutto con i documenti bancari alla mano, ha detto.
Certo è che quegli assegni utilizzati dalla moglie di Marra provengono entrambi da Scarpellini. E che, a distanza di quattro anni, quel presunto prestito non è stato ancora onorato. Quanto alla altrettanto presunta "restituzione", dietro cui si difende Marra, non c' è traccia nei suoi flussi bancari di tali uscite. A rendere ancora più debole la ricostruzione del dirigente capitolino, poi, ci sono le parole di Scarpellini che, interrogato, ha detto di non sapere nulla di quella "scrittura privata".
Intanto in Comune, dopo l' arresto di Marra, resta ancora scoperta la casella di capo del Personale. Il sostituto dovrebbe essere Angelo Ottavianelli, ex capo dell' Anagrafe. Attualmente, dopo 10 giorni di stallo, il segretario generale ha incaricato il capo della direzione personale, Giovanni Riu, di sbloccare gli atti più urgenti. Tra questi l' assunzione di alcuni nuovi dirigenti pescati dalle graduatorie dei vecchi concorsi che andranno a coprire posizioni scoperte all' avvocatura, ai servizi sociali e alla ragioneria.