I DOTTORI VANNO IN VACANZA, MA LE MALATTIE NO – GLI STUDI DEI MEDICI DI FAMIGLIA ORMAI CHIUDONO PER FERIE: CON LA CARENZA DEI CAMICI BIANCHI, CHI VUOLE ANDARE IN VACANZA NON SA COME TENERE APERTO LO STUDIO E, ANCHE SE PER LEGGE NON POTREBBE FARLO, ABBASSA LA SARACINESCA COME UN QUALSIASI NEGOZIO – C’È CHI SI ARRANGIA CHIEDENDO APPOGGIO A UN COLLEGA CHE, COSÌ, SI RITROVA VIRTUALMENTE CON 3MILA PAZIENTI. E I MALATI SONO COSTRETTI A RIVOLGERSI AGLI AMBULATORI DI EMERGENZA…

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Estratto dell’articolo di Paolo Russo per “la Stampa”

 

medico di base medico di base

Con il Covid che avanza e gli anziani con malattie croniche che in vacanza non ci vanno, gli studi dei medici di famiglia chiudono per ferie. Perché con la carenza che c'è di camici bianchi quest'anno quelli che giustamente vogliono andarsene in ferie non trovano i sostituti che portino avanti i loro studi medici. Così in qualche caso c'è chi proprio chiude i battenti, anche se per legge non si potrebbe fare, chi si arrangia, come in Piemonte, con ambulatori di emergenza solo per i casi più urgenti e chi, magari tornato dalle vacanze, si sobbarca il compito di prendersi in carico anche i pazienti del collega in ferie. […]

 

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La soluzione più semplice è quella di farsi sostituire da un collega, che di assistiti solitamente ne ha però 1. 500 che a quel punto diventano 3. 000.

 

Cosa significhi questo per i pazienti ce lo calcola il centro studi della Federazione. Considerando che a ogni paziente, proprio ad andare di corsa, bisognerebbe dedicare almeno sei minuti, immaginando di doverne visitare un decimo vuol dire che per vederli tutti ci vogliono almeno 30 ore. E poiché l'orario medio settimanale di apertura di uno studio è di 15 ore (visite a domicilio escluse), vuol dire che per ottenere un appuntamento d'estate si rischia di dover attendere due settimane.

 

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La situazione è così al limite che, come ammettono quelli della Fimmg, c'è chi arriva ad anticipare di un paio di mesi il pensionamento pur di non dover rinunciare a mare o monti. […] «Gli studi e le farmacie – mette in chiaro Cristina Patrizi, segretaria dell'Ordine dei medici di Roma– sono stracolmi anche in estate. Senza contare che stiamo assistendo a una recrudescenza di forme influenzali e virali, anche di Covid. Per i medici di famiglia è un aggravio enorme, gli studi sono pieni di assistiti in fila che attendono di essere visitati, sentiti e di avere le prescrizioni, altro che pazienti in vacanza».

 

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[...] i numeri raccolti da Istat e Agenas confermano che negli ultimi 15 anni tra medici di base, pediatri e guardie mediche si sono persi per strada 13.788 camici bianchi schierati sul territorio. In pratica è venuto a mancare un medico su cinque. Uno spopolamento che d'estate si fa deserto.

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