ASSOLTO L'IMPRENDITORE FABRIZIO COSCIONI
Giulio De Santis per il “Corriere della Sera - Edizione Roma”
Il sogno chiamato «Roma Uno», la tv locale che avrebbe dovuto raccontare la capitale come NY1 fa da anni a New York, si è spezzato definitivamente ed è finito davanti ai giudici di piazzale Clodio. È cominciato infatti il processo che vede imputato con l' accusa di bancarotta fraudolenta Manlio Cerroni, l' avvocato nato a Pisioniano 93 anni fa, soprannominato il «Supremo» per il business milionario nella gestione dei rifiuti a Roma, nonché in questa vicenda imprenditore che per oltre dodici anni ha coltivato il sogno di creare un polo televisivo locale ispirato alla migliore tradizione liberal a stelle e strisce.
Oltre a Cerroni, sul banco degli imputati siede anche Flavia Parnasi, sorella di Luca, il costruttore arrestato lo scorso giugno nell' ambito dell' inchiesta sulla corruzione per velocizzare l' iter di approvazione del progetto del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. La donna è accusata di turbativa d' asta. Secondo il pubblico ministero Mario Dovinola, nel settembre del 2016, quando il curatore fallimentare di «Romauno srl» indice un' asta giudiziaria per l' affitto di un ramo dell' azienda fallita, Flavia Parnasi partecipa alla gara pur non avendo i requisiti, alterando così il risultato finale.
FLAVIA PARNASI CON ANTONIO RAZZI
Ritornando agli imputati accusati del dissesto della rete televisiva, la procura ha ottenuto il processo anche per Fabrizio Coscione, editore noto a Roma Nord per la pubblicazione delle riviste del gruppo «Parioli Pocket». Coscione è accusato di bancarotta fraudolenta insieme a Fabio Carmine Esposito, ex direttore dell' emittente, e Paolo Losito, amministratore della società al momento del fallimento. La prossima udienza è fissata per il 24 settembre, mentre la prima si è svolta lo scorso 15 marzo.
La storia del dissesto, raccontata nel capo d' imputazione, descrive come i problemi di Roma Uno, nata nel 2003 su iniziativa di Cerroni, iniziano nel 2009 allorché sono annotati a bilancio crediti - per l' accusa, irrecuperabili o già estinti - per un valore di un milione e 152 mila euro. Secondo il pm, se fosse stata contabilizzata la perdita, già dal 2010 il conto economico avrebbe chiuso con un netto negativo di 669 mila euro e la società sarebbe stata posta in liquidazione.
Stando alle carte dell' accusa, proprio l' alchimia contabile fa registrare perdite oscillanti tra il milione e 564 mila euro del 2011 e il milione e 150 mila del 2015. Questa è la fase imputabile a Cerroni, come presidente del consiglio di amministrazione della società. Poi l' 8 settembre del 2015 l' azienda viene acquistata da Coscione.
L' imprenditore, difeso dall' avvocato Nicola Madia, stipula un contratto d' affitto di ramo d' azienda con la Roma Communication per l' uso delle frequenze digitali. A quest' ultima società poco dopo Coscione cede il ramo d' azienda per 15 mila euro, però mai saldati secondo l' accusa. E così il 29 gennaio del 2016 Roma Uno fallisce. A settembre il curatore fallimentare mette all' asta giudiziaria Roma Communication.
giuliano kidric flavia parnasi Flavia Parnasi
Flavia Parnasi, con la Combo produzioni, partecipa alla gara. Ma - per l' accusa - senza averne i requisiti: mancano sia l' autorizzazione alla fornitura di servizi sia la rete di trasmissione. La sorella del costruttore vince, ma l' asta è annullata.
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E finisce sotto accusa.