Prima di iniziare a lavorare e alla fine del turno, in un ristorante di Pietrasanta (Lucca) in Versilia, i dipendenti dovranno lasciare l'impronta digitale su un dispositivo in modo da rendere conto al titolare degli orari effettuati.
Di «grave violazione della privacy» parla Simone Pialli, segretario generale della Fisascat Cisl Toscana nord, che, come riportato oggi le cronache locali, solleva la questione e sottolinea il rischio di una denuncia all'ispettorato del lavoro se il gestore non dovesse fare marcia indietro.
«Qualche giorno fa - spiega il sindacalista - sono stato contattato da alcuni lavoratori i quali, giustamente sbigottiti, mi domandavano se il titolare dell'attività potesse installare uno strumento per il rilevamento della presenza sul posto di lavoro che utilizzasse dati biometrici, nello specifico le impronte digitali. La risposta è stata, ovviamente e assolutamente, no. I dati biometrici, in quanto dati sensibili, rientrano nella categoria di quei dati, definiti particolari, che per la loro sensibilità e stretta attenenza alla sfera più personale dell'interessato sono oggetto di specifica protezione».
Pialli sottolinea che «faremo tutto il possibile per dissuadere questo datore di lavoro dal proseguire in questa iniziativa e laddove non dovessimo riuscirci ci vedremo costretti a rivolgerci all'ispettorato territoriale del lavoro poiché questa strada del controllo totale verso i lavoratori rischia di prendere una deriva pericolosa».
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