1 - A SEI ANNI VOLA GIÙ DALLE SCALE A SCUOLA È GRAVISSIMO, SI INDAGA SUI CONTROLLI
Manuela Messina e Massimo Pisa per “la Repubblica”
Le mamme arrivano al ritmo delle voci veicolate dalle chat di gruppo. Un bimbo volato giù dal secondo piano della scuola, l' elementare Giovan Battista Pirelli alla Bicocca, ex quartiere operaio all' estrema periferia nord della città. Sono sgomente, chiedono, tremano. Ma solo due genitori urlano: L.A., alunno della Iª C, è figlio loro. Non ha nemmeno sei anni: li compirà a dicembre.
Adesso lotta tra la vita e la morte, perché nel volo dall' ultima rampa di scale al pavimento del piano meno uno, ha riportato un trauma cranico serissimo, con frattura di ossa ed un ematoma che ha richiesto un drenaggio. Nella lunga operazione, i chirurghi del Niguarda gli hanno asportato anche la milza. Ora si trova nel suo lettino al reparto di Neurorianimazione. L'ottimismo, tra i medici, potrà tornare se riuscirà a superare indenne un paio di notti.
Nessuno, alle 9.45 di ieri mattina, ha visto L.A. volare giù. Solo un urlo, e il suo schianto al suolo, hanno annunciato la sua caduta a bidelle, compagni e l' insegnante della seconda ora. Il piccolo, che come tutti i coetanei di prima ha la classe al piano più alto di questo edificio degli anni Trenta, era andato in bagno e stava tornando in classe. Da solo. Dal corridoio ha deviato verso il pianerottolo.
«Ma non abbiamo una testimonianza diretta - spiega il capitano Silvio Maria Ponzio, comandante della compagnia Porta Monforte dei carabinieri - e non ci sono telecamere a scuola per la normativa sulla privacy. Ricostruiremo la dinamica dalle testimonianze ». E la versione che emerge dai racconti di commessi e docenti, fino alla dirigente Maria Stefania Turco, sarebbe questa: il piccolo, per motivi sconosciuti, si sarebbe arrampicato con la gamba sul corrimano della ringhiera, e avrebbe perso l' equilibrio, precipitando per nove metri.
Non era mai capitato, a nessuno qui in questo complesso scolastico, nemmeno l' accenno a un rischio simile. Lo dicono madri e padri e nonni che, a poco a poco, vengono via dal marciapiede di via Goffredo da Bussero: «La ringhiera è abbastanza alta - indica una mamma - e a quell' età, per scavalcarla, dovrebbero proprio alzare la gambina. Ma ci sconvolge che non ci fosse nessuno, con quel piccolo, a guardarlo, a impedire questa tragedia». Non è prassi, alle elementari, che gli alunni vengano accompagnati ad uno ad uno a fare i loro bisogni. Ma ai piani, qualcuno a dare un occhio c' è sempre. O almeno dovrebbe.
Il fascicolo aperto dal pubblico ministero di turno, Francesco Ciardi, è per lesioni colpose e omessa vigilanza. Le scale della "Pirelli" sono state sequestrate: ma appaiono anche a occhio nudo sufficientemente alte, e le sbarre abbastanza strette, perché nessun bambino ci passi in mezzo, o le scavalchi con un semplice affaccio della testa. Non ci sono, per ora, iscrizioni sul registro degli indagati perché, prima, bisogna definire le responsabilità.
È stato infatti sequestrato il regolamento della scuola, che è anche consultabile online sul suo sito: all' articolo 6 si parla dell' obbligo di sorveglianza per i docenti, ma all' intervallo, e di utilizzo dei ser vizi da non concedere in altre ore, salvo necessità. Più avanti si parla del ruolo di assistenza degli ausiliari che, leggiamo all' articolo 12, "vigilano sulla sicurezza ed incolumità degli alunni, in particolare durante gli intervalli, negli spostamenti e nelle uscite degli alunni per recarsi ai servizi o in altri locali".
2 - IL CAPO DEI PRESIDI "MANCANO TRENTAMILA BIDELLI DI RUOLO COSÌ NE RISENTE LA SICUREZZA"
Ilaria Venturi per “la Repubblica”
«Il nostro pensiero è tutto per il bambino e la sua famiglia. E va alla scuola, alla dirigente e ai docenti, perché quando accade un dramma come questo tutti ne sono distrutti».
La voce di Antonello Giannelli, presidente dell' associazione nazionale presidi, è scossa, tutto il mondo della scuola lo è per l' incidente alla primaria Pirelli di Milano.
Giannelli, la procura indaga per omessa vigilanza.
«È troppo presto per poter dire qualcosa, bisogna capire prima come sono andate le cose perché è insolito che un bambino giri da solo in una scuola, nessuno lo permetterebbe».
Ma si può andare in bagno da soli alla primaria?
«È il momento in cui comincia un percorso di autonomia, anche un bimbo di sei anni può andare in bagno da solo se questo è vicino all' aula, deve essere accompagnato invece se deve fare dei piani di scale. Ma, ripeto, non parlo del caso specifico la cui dinamica è ancora da chiarire».
Incidenti così drammatici fanno emergere nuovamente il problema della carenza di personale, in particolare dei collaboratori scolastici, per garantire la vigilanza ad ogni piano?
«È evidente che più risorse di personale ci sono e più si riesce a garantire una maggiore sorveglianza. Mancano 30mila collaboratori scolastici di ruolo su 140mila. Ma si devono fare anche i conti con le esigenze della spesa pubblica. Il problema è se le scuole riescono a reperire i supplenti, il meccanismo di reclutamento è difficile».
SCUOLA ELEMENTARE PIRELLI MILANO
C' è una responsabilità nella vigilanza degli insegnanti?
«Può esserci, dipende dai fatti. Fino a che un alunno sta in classe, ma anche se esce, la responsabilità è loro. Ma in genere gli insegnanti, soprattutto quando i bambini sono piccoli, stanno molto attenti».