Katiuscia Stio per "www.ilmattino.it"
Durante la celebrazione di una messa a suffragio, il parroco parla di droga, lasciando intendere che a determinare la morte sia stato l’uso di stupefacenti. «Mio fratello è morto di tumore, non per droga» sottolinea sbigottito il fratello di Carmelo Pepe, 50enne deceduto. Le parole del parroco provocano indignazione tra alcuni fedeli «Non è la prima volta che il prete sbaglia a parlare, ma questa volta faremo in modo che vada via. Ci muoveremo in massa per farlo allontanare».
L’episodio risale al 1 aprile, durante la celebrazione della una messa a suffragio per Carmelo, originario di Piaggine, trasferitosi in America anni fa. L’uomo ha combattuto per tre anni contro un tumore che ha avuto la meglio su di lui.
Lo scorso lunedì, mentre in America veniva celebrato il rito funebre, a Piaggine, officiava la messa, presso la Chiesa San Nicola, alla presenza di familiari, parenti e amici, don Aniello Palumbo, 86enne. Durante l’omelia, don Aniello, pare, abbia insinuato che il decesso sia avvenuto a causa della droga, e che nei tempi passati lui stesso aveva riferito a carabinieri, familiari e istituzioni, di persone che ne facevano uso, e indicato luoghi e orari dove veniva spacciata e consumata, non trovando collaborazione.
«Gli amici dov’erano?» pare abbia tuonato il parroco, ed è a questo punto che la sorella del 50enne, nell’abbandonare la chiesa si è sentita dire «La verità fa male?!».