Enrico Forzinetti per www.corriere.it
Il grande risultato di Sir Richard Branson non si misura solamente nell’essere stato il primo miliardario ad aver raggiunto la zona sub-orbitale con un mezzo della propria compagnia, aprendo di fatto le porte all’era del turismo spaziale. Il successo della Virgin Galactic è rappresentato anche dalle 600 persone che nel tempo si sono già prenotate per garantirsi un posto da passeggeri nei futuri viaggi spaziali aperti a tutti.
Un’esperienza per pochi visto che il prezzo del biglietto arriva ai 250 mila dollari. Una cifra sicuramente alla portata di Elon Musk che, stando alle ultime ricostruzioni fatte circolare inizialmente dal Wall Street Journal, avrebbe già riservato un posto da passeggero. E non si tratta di un acquisto fatto sull’onda dell’entusiasmo degli scorsi giorni.
Cliente e amico
Musk avrebbe già prenotato il viaggio nel lontano 2006, appena due anni dopo la fondazione della Virgin Galactic e a quattro dalla creazione della sua creatura SpaceX. Allora il turismo spaziale era ancora pura fantascienza e i primi test sarebbero stati tutt’altro che un successo. Ma questo fatto dimostra ancora una volta la fiducia dell’imprenditore di origine sudafricane verso il settore spaziale.
Ma a legare le due personalità non sono solamente gli investimenti nello stesso ambito. Branson e Musk sono infatti buoni amici, come dimostra la foto insieme nella mattina precedente al viaggio dalla VSS Unity della Virgin Galactic e la presenza del fondatore di Tesla nello spaceport in New Mexico da cui è partita la breve missione che per qualche minuto ha fatto sperimentare l’assenza di gravità al miliardario britannico.
La rincorsa di Bezos
Grande assente in tutto questo è invece Jeff Bezos bruciato sul tempo proprio da Branson. Il fondatore di Amazon e Blue Origin, partirà a bordo della New Shepard il prossimo 20 luglio arrivando a circa 100 kilometri di altitudine, ossia il limite riconosciuto tra atmosfera terrestre e spazio.
Una soglia non raggiunta da Branson che si è fermato intorno ai 90km e che la Blue Origin non ha perso occasione di far notare. Ad accompagnare Bezos in questa esperienza, oltre a due astronauti, ci saranno anche il fratello Mark, la 82enne ex pilota Wally Funk e un misterioso passeggero che si è aggiudicato un posto per la bellezza di 28 milioni di dollari.
I piani di SpaceX
Diversa la strategia adottata finora dalla stessa SpaceX che invece ha puntato molto sul trasporto di carichi o di astronauti per conto della Nasa sulla Stazione spaziale internazionale, come successo recentemente anche ad aprile. Ma la società di Elon Musk non ha messo da parte i sogni legati al turismo spaziale.
Entro la fine dell’anno è previsto infatti un viaggio di più giorni intorno alla Terra con 4 persone a bordo. Ma all’orizzonte c’è anche il piano di sfruttare la stessa ISS come possibile attracco per dei turisti spaziali, portati in orbita sempre dalla Crew Dragon. In questo caso a organizzare tutto sarebbe la società Axiom Space
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