DURA LEX SED EX - UN 42ENNE CON PRECEDENTI È STATO ARRESTATO A GENZANO DOPO AVER MASSACRATO DI BOTTE LA SUA EX SUL POSTO DI LAVORO, DAVANTI AI CLIENTI, E DEVASTATO IL SUO NEGOZIO – LA VITTIMA È UNA TATUATRICE 35ENNE, CHE AVEVA AVUTO UNA RELAZIONE DI CIRCA 8 MESI CON L’UOMO, FINITA QUALCHE SETTIMANA FA – L'UOMO NON SI ERA RASSEGNATO ALLA FINE DEL RAPPORTO E LE INVIAVA MESSAGGI MOLESTI E A MINACCIARLA, FINO A CHE NON SI È PRESENTATO DA LEI PER...

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Karen Leonardi per “il Messaggero”

 

donne picchiate donne picchiate

Tatuatrice massacrata di botte dal suo ex compagno sul posto di lavoro, davanti ai clienti, che prima hanno tentato di bloccare l'aggressore e poi, sopraffatti dalla sua reazione furibonda, hanno chiamato la polizia. Gli agenti sono arrivati giusto in tempo: l'uomo è stato fermato mentre stava fuggendo. L'ennesima storia di violenza sulle donne è avvenuta nel centro di Genzano, in un esercizio commerciale di via XXV Aprile, dove l'altro ieri pomeriggio la titolare, 35 anni, è stata selvaggiamente picchiata dall'ex fidanzato, con cui aveva avuto una relazione di circa 8 mesi, finita qualche settimana fa.

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L'INCURSIONE

Ma lui, un 42enne del posto con alle spalle numerosi precedenti, non si era rassegnato. La donna stava lavorando al centro tattoo quando, intorno alle 17, si è trovata all'improvviso nel negozio l'uomo, con il quale poco prima aveva avuto un litigio. Lui ha cominciato prima a gridare e insultarla e poi, sotto gli occhi esterrefatti della coppia di clienti, a colpirla con una raffica di calci e pugni. Infine l'energumeno, senza curarsi minimamente delle lesioni causate alla poveretta, si è impossessato del suo personal computer, forse per intrufolarsi nei suoi file privati. 

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Subito dopo l'aggressione, mentre gli agenti di polizia bloccavano il responsabile nelle immediate vicinanze, la 35enne veniva trasportata in ambulanza al Pronto soccorso dell'Ospedale Noc, ad Ariccia. Serie le conseguenze: trauma cranico, ferite e contusioni in varie parti del corpo e la frattura di una vertebra, per una prognosi complessiva di 30 giorni. Nel timore che potessero emergere complicazioni, la donna è stata tenuta sotto osservazione in ospedale fino a ieri sera. 

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«Ho avuto davvero tanta paura», dirà più tardi alla polizia. L'aggressore, 42 anni, Marco C., operaio edile in una ditta a conduzione familiare di Lanuvio, specializzata nella movimentazione del terreno, già noto alle forze dell'ordine, è stato arrestato dagli agenti del commissariato di zona, con le accuse di lesioni e rapina.

 

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L'uomo non si era rassegnato alla fine del legame e continuava a chiamare la sua ex, ad inviarle messaggi molesti e a minacciarla. Venerdì pomeriggio, in base a quanto hanno ricostruito i poliziotti, i due avevano litigato per telefono. L'acceso diverbio era scoppiato al cellulare intorno alle 15 ed era stato alimentato anche - come racconterà la vittima gli investigatori - dal rifiuto opposto dalla tatuatrice a una insistente richiesta di denaro.

 

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Il rancore nei confronti della donna per ragioni legate alla loro relazione sentimentale e il rifiuto di consegnargli la somma pretesa hanno scatenato la furia del quarantenne, che si è presentato al centro tattoo probabilmente sotto l'effetto di alcool. Calci e pugni davanti a una coppia di ragazzi che, per fortuna, hanno prestato i primi soccorsi alla vittima e hanno il 113.

 

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AI DOMICILIARI 

All'uomo sono stati concessi gli arresti domiciliari in attesa del processo che si svolgerà domani presso il Tribunale di Velletri. Agli agenti del commissariato di via Chatillion la vittima ha raccontato che la loro relazione, senza alcuna convivenza, era stata sempre caratterizzata da una certa turbolenza per il carattere dell'uomo che, però, non era mai arrivato ad essere così aggressivo come è successo l'altro ieri. 

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Ai Castelli Romani, il mese scorso, è venuta alla luce un'altra storia di violenza ai danni di una giovane donna, trovata dalla polizia di notte, in aperta campagna, a Velletri. Ferita alle braccia e alle gambe dai vetri mandati in frantumi dall'ex che, con un pugno, aveva spaccato il finestrino della auto su cui viaggiava,dopo averla bloccata e terrorizzata, urlando che l'avrebbe uccisa. Messaggi, minacce di morte, telefonate a tutte le ore. Nemmeno um provvedimento di divieto di avvicinamento era servito a fermare l'uomo, di 37 anni, finito in carcere.

 

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