Estratto dell’articolo di Clarida Salvatori per il Corriere della Sera
schillaci science il manifesto
Errore casuale o intenzionale? Le immagini a corredo degli articoli scientifici a firma del ministro della Salute, Orazio Schillaci, sono finite al centro di un dibattito, sollevato dalle pagine del Manifesto e arrivato su quelle della rivista americana Science con un articolo dal titolo: «Possibile cattiva condotta nelle pubblicazioni scientifiche del ministro della Salute italiano». Il ministro però si dice sereno e che farà di tutto per verificare quanto accaduto.
Studi condotti tra il 2018 e il 2022
Le foto degli otto studi sul cancro pubblicati tra il 2018 e il 2022, quando cioè Schillaci era preside prima e rettore poi della facoltà di Medicina di Tor Vergata, secondo l'inchiesta del quotidiano, sarebbero riprese da altri studi e presenterebbero diverse anomalie.
orazio schillaci foto di bacco
Come ad esempio quelle in cui una stessa immagine viene presentata per mostrare cellule provenienti da neoplasie o tessuti diversi. O ancora cellule di pazienti differenti e che in realtà sono la stessa immagine con un cambio di scala. «Potrebbe essere trascuratezza nel tenere traccia delle immagini, o intenzionalità, perché le immagini si adattano alla narrazione», il commento di Elisabeth Bik, consulente per l'integrità scientifica di Science. «Questo mette in dubbio l'accuratezza di altri risultati sperimentali di questo laboratorio».
(…) Arriva invece a chiedere le dimissioni Angelo Bonelli, deputato di Alleanza verdi e sinistra: «Le giustificazioni del ministro Schillaci sono a ridicole. La presidente Meloni chiarisca e il governo venga in Parlamento a fornire spiegazioni. Nel mondo ci si dimette di fronte a fatti di questo genere, in Italia no. Schillaci dovrebbe dimettersi».
Crisanti: «Fatto grave»
Il dubbio che viene però sollevato è se la carica di rettore o anche di ministro sia realmente compatibile con un'attività sperimentale altamente produttiva. «Non puoi fare due lavori e farli bene entrambi», conclude Bik. «La carriera accademica è un privilegio ma, in compenso, richiede criteri etici rigorosi: il ricercatore sottoscrive un patto con la società che si aspetta di essere ripagata con la produzione di nuova conoscenza. Quanto emerso è grave e non può passare sotto traccia. L'accusa è pesante anche perché queste ricerche sono sostenute e finanziate da soldi pubblici»: commenta Andrea Crisanti, senatore del Pd. «Io stesso lo scorso ottobre, alla conferma della mia elezione in Senato, ho scelto di dimettermi dall'università di Padova».
ORAZIO SCHILLACI AL QUIRINALE PER IL GIURAMENTO