Fabio Amendolara per “la Verità”
La condanna a sei ergastoli per il sequestro di Aldo Moro, ex presidente della Dc, presidente del Consiglio dei ministri e del Consiglio europeo, per l' omicidio degli agenti della scorta e anche per il delitto del giudice Girolamo Tartaglione è definitiva da tempo.
Alessio Casimirri è scappato in Nicaragua. A Managua, protetto dalle autorità locali, ha prima gestito il ristorante Magica Roma e poi la Cueva del Buzo, in uno dei quartieri di movida nell' immediata periferia cittadina.
Ora però potrebbe tornare in Italia e finire dietro le sbarre. Ieri il Parlamento europeo ha approvato l' emendamento presentato dal leghista Mario Borghezio per l' estradizione dell' ex brigatista (219 sì, 108 contrari e 33 astenuti). La Lega ha vinto la sua battaglia. E dopo Cesare Battisti, restituito all' Italia a 37 anni dalla sua evasione, la caccia ai latitanti messa in campo dal governo punta dritta all' ex brigatista, che insieme ad Alvaro Lojacono (che oggi vive in Svizzera) è tra gli unici condannati per il caso Moro a essere sempre riusciti a non farsi catturare.
il ristorante gastronomia el buzo di alessio casimirri a managua
La disposizione al momento non è vincolante: spetta alle autorità del Nicaragua decidere cosa rispondere alla richiesta del Parlamento europeo. Dovranno comunque tenere in conto che il sostegno durante la plenaria di Strasburgo è stato bipartisan. Oltre agli europarlamentari di Forza Italia e di Fratelli d' Italia, hanno appoggiato l' emendamento il Movimento 5 stelle e Pd. L' unica - tra gli europarlamentari italiani - a votare contro l' estradizione è stata Eleonora Forenza. Barbara Spinelli si è invece astenuta. Entrambe fanno parte della Sinistra unitaria europea (Gue). Tra gli astenuti anche l' ex grillina Giulia Moi. L' emendamento è stato appoggiato dal Ppe, dai Conservatori Ecr e dalla stragrande maggioranza dei socialisti. Contrari i Verdi, la maggioranza della sinistra Gue e i liberali Alde.
alessio casimirri in copertina su la prensa
«La richiesta di assicurare alla giustizia il brigatista latitante è sacrosanta», ha dichiarato David Sassoli, vicepresidente Pd nel Parlamento europeo, «e mi auguro che il governo italiano intraprenda tutte le misure necessarie per fare giustizia». A Roma ovviamente non aspettano altro. E anche la Procura nazionale antimafia e antiterrorismo è pronta. Il procuratore Federico Cafiero de Raho ha sottolineato che si tratta «di una delle primissime occasioni nelle quali si riesce a convergere su un' esigenza di giustizia e quindi di esecuzione della pena per coloro che sono stati autori di atti terroristici di estrema gravità». Casimirri, a questo punto, è il primo della lista.
Già nel servizio d' ordine di Autonomia operaia - con il nome di battaglia «Camillo» - assunse presto un ruolo di rilievo nella colonna romana del movimento armato.
Riuscì a sfuggire ai mandati d' arresto riparando prima a Cuba (secondo quanto riferì a suo tempo l' ex agente del Sisde Carlo Parolisi) per poi approdare nel Nicaragua sandinista, che lo ha protetto concedendogli la cittadinanza. Anche perché Casimirri, sommozzatore esperto diplomato all' Isef, pare sia stato tra gli istruttori degli incursori dell' esercito sandinista impegnati nella lotta ai Contras, i paramilitari sostenuti dagli Usa di Ronald Reagan. Il brigatista è arrivato in Centro America nel 1983, quando era già ricercato, con un volo dell' Aeroflot partito da Mosca che aveva fatto scalo a Parigi. Da allora, i tentativi della magistratura italiana di ottenerne l' estradizione si sono scontrati con il rifiuto delle autorità nicaraguensi di consegnare l' ex brigatista.
un piatto dello chef alessio casimirri, ex brigatista rosso
Casimirri riuscì a sfuggire anche a una trappola in Costarica, dove in passato fu proprietario di un altro ristorante. Andò male, forse per una soffiata. Casimirri, proprio come Battisti, ha sempre goduto di un largo cordone protettivo.
Certo è che il brigatista è riuscito a lasciare l' Italia grazie a un falso passaporto intestato a tale Guido Di Giambattista. Anche per questo motivo la commissione parlamentare d' inchiesta sul caso Moro ha avanzato ipotesi inquietanti sulla rete di protezione.
El Nuevo Diario, quotidiano che negli anni ha raccolto l' unica intervista rilasciata da Casimirri, ha riportato anche, nel 2015, il pensiero di Francisco Rosales, presidente della Sala Constitucional della Corte suprema di giustizia del Nicaragua, secondo cui il procedimento «è passato in giudicato e pertanto Casimirri non può essere né estradato né arrestato».
Contro questo scoglio si sono infranti i precedenti tentativi di ottenere la consegna del latitante, ultimo in ordine di tempo quello dell' ex Guardasigilli Andrea Orlando. Il brigatista ovviamente nega tutto. Sostiene di essere entrato nel Paese con un regolare passaporto, rivendica l' appartenenza alle Brigate rosse ma nega di essere stato in via Fani la mattina della strage. Le sentenze raccontano altro. E ora Casimirri potrebbe avere le ore contate.
Alessio Casimirri Alessio Casimirri ieri