Elvira Serra per il “Corriere della Sera”
Di Gimbo e i suoi fratelli abbiamo visto (quasi) tutto sui social. Il campione europeo di salto in alto Gianmarco Tamberi, che oggi pomeriggio nella Villa Imperiale di Pesaro sposerà Chiara Bontempi dopo un allenamento di 13 anni, ha raccontato su Instagram la sua fuga per la vittoria in Ungheria, dove l'aspettavano altri undici amici per festeggiare il suo addio al celibato.
«Saremmo dovuti partire insieme con me bendato, per farmi la sorpresa. Ma lo spostamento della premiazione per l'oro di Monaco ha cambiato i piani e così sono arrivato da solo», ci ha raccontato per telefono l'atleta olimpionico. Discoteca, gara di go kart con tanto di consegna della medaglia sul podio («Non mi hanno fatto vincere, non lo avrei mai accettato!»), tasso alcolico da autista al seguito («Un pelino abbiamo bevuto, ma non mi faccia passare per alcolizzato!»), dal 19 al 21 agosto (venerdì-domenica) si è messo nelle mani di Pozzi, Sbu, Pallò, Palpi, Dixit, Giallo, Cozza, Gigio, Espi, Massi, Sabba.
«Sono i miei amici di sempre, quelli che mi cantano i cori durante le gare. È stata una cosa speciale, non mi hanno fatto pagare niente, a parte qualche giro di Tequila... A un certo punto in discoteca li ho presi da parte in cerchio e gli ho fatto un discorso: quello che avevo raggiunto nello sport era il frutto del nostro lavoro di squadra, e con quella stessa squadra potevamo fare ancora molto di più e arrivare a Parigi insieme». Naturalmente la fuga a Budapest non ha impensierito (troppo) Chiara, che aveva già fatto il suo «Bachelorette Party» con le amiche ai primi di agosto, sul mare di Rimini.
COME SIAMO CAMBIATI
La storia di Gimbo ci dice tanto su come eravamo. Un tempo i festeggiamenti prima del matrimonio erano prerogativa dello sposo. E si risolvevano perlopiù in una serata alcolica, a ridosso delle nozze. L'evoluzione paritetica ha imposto divertimenti anche per la sposa, dove il massimo della trasgressione era assistere a uno spogliarello maschile (il partner, del resto, si stupefaceva davanti a una finta torta da cui saltava fuori una graziosa signorina).
Oggi, invece, l'addio al nubilato e al celibato sono diventati tappe fondamentali verso ogni matrimonio che si rispetti, sono quasi sempre condivisi sui social e sono anche piuttosto dispendiosi. Un weekend lontano dalla propria città è il minimo sindacale, ancora meglio se all'estero, con gadget personalizzati, dalle t-shirt ai costumi da bagno.
E se è vero che ci si sposa di meno (nel 2021 l'Istat ha calcolato 179.152 matrimoni, un'enormità rispetto ai 96.841 contingentati dal Covid nel 2020, ma sempre meno dei 184.088 del 2019) i primi quattro mesi dell'anno hanno visto una risalita: da gennaio ad aprile a sposarsi sono stati in 22.058, l'anno prima nello stesso periodo 16.921. C'è da dire che diminuiscono anche i divorzi (66.662 nel 2020 - però c'era la pandemia - 85.349 nel 2019, 88.458 nel 2018), ma anche qui qualcosa è cambiato. Cominciano a diffondersi alcuni «riti di passaggio», quando non veri e propri «divorce party».
DESTINAZIONI E TENDENZE
Federica Pellegrini è stata rapita nel sonno. D'intesa con l'allora fidanzato Matteo Giunta (ormai consorte dal 27 agosto), a giugno le amiche l'hanno svegliata di soprassalto per andare a Formentera. Villa in affitto sul mare, costume bianco per lei con la scritta «Bride to Be (futura sposa) e azzurro per le damigelle, giro in yacht, balli, tuffi, brindisi e un unico veto imposto dalla Divina: «Niente spogliarellisti».
Manuela Arcuri, per le nozze bis con Giovanni Di Gianfrancesco, non ha rinunciato all'addio al nubilato a Mykonos. «Ormai il piccolo viaggio è la scelta di tendenza. Le mete più gettonate sono Valencia, Ibiza, Madrid e Mykonos per le donne, i Paesi dell'Est e l'Olanda per gli uomini» spiega la wedding planner romana Maria Rita Ferrari. A organizzarli sono in genere i testimoni o i migliori amici, che offrono l'esperienza ai futuri sposi. Va avanti: «C'è anche chi resta in città».
Una delle nuove mode è il "make up party ": una giornata interamente dedicata alle ragazze, magari in una villa, dove una visagista fa un corso di trucco e una massaggiatrice fa a turno dei piccoli trattamenti. «Si pasteggia con sushi e molto alcol: mi pare che oggi, rispetto al passato, tra le donne circolino un po' troppi mojito e caipiroske».
Una volta, però, nessuno si sarebbe sognato un addio al nubilato a colpi di fucile, pardon , «marcatore». È quello che succede nel Trevigiano, a Carbonera, dove nell'azienda di Denis Torresan, Matteo Vettori ed Emanuele Rizzato dedicata al «Paintball» (lo scopo di questo sport considerato estremo è di eliminare l'avversario colpendolo con palline di gelatina piene di vernice colorata) si festeggiano tre-quattro «addii» a settimana, un terzo dei quali al celibato.
Con 25 euro a persona vengono fornite 250 palline più le dotazioni di sicurezza obbligatoria, cioè guanti, paracollo, pettorina e il famoso marcatore. Sara Gasparini, 32 anni, lo ha sperimentato alla fine di maggio. Racconta: «Volevo qualcosa di non convenzionale, non le solite giornate alle terme o in spiaggia.
Alla fine, per l'ultimo gioco, ho indossato un abito da coniglietto rosa. Ne siamo uscite ammaccate, ma contente. I lividi ci hanno impiegato 15 giorni per sparire: ecco perché avevo voluto farlo un mese e mezzo prima delle nozze».
STRAVAGANZE E GADGET
Più romantiche le attività organizzate da Francesco Culcasi a Favignana. Dice: «Ultimamente vanno forte le uscite in barca con lo skipper, un menu speciale a base di crudités e tonno, tramonto a Levanzo e rientro alla Camparia per un aperitivo o la cena, seguendo la suggestione dei Florio con la Tonnara. Anche se forse al top del romanticismo c'è stata la cena nel Castello di Santa Caterina, aspettando l'alba».
Angelo Garini, autore del Manuale del wedding planner , registra feste a Capri, «che permette di tenere insieme benessere, salute, mare e moda», ed esperienze di navigazione a Venezia, «con barche noleggiate per tre-quattro giorni».
Mentre sui gadget di accompagnamento ormai ci si può sbizzarrire. Cira Lombardo, organizzatrice di eventi con base a Napoli, ma operativa in tutta Italia e in Spagna, fa realizzare «costumi da bagno, cappelli con i nomi delle amiche della sposa, borse di paglia, palloncini a forma di cuore, magliette "team bride", salvagenti a ciambella personalizzati». «In definitiva, rispetto al passato adesso le donne sono altrettanto protagoniste. E le loro attività sono orientate al benessere: mare, terme, locali chic per la cena o per ballare», sintetizza la wedding designer Barbara Vissani.
C'è chi poi festeggia anche il divorzio. In America e in Giappone è ormai un fenomeno diffuso, esistono anche i divorce planner .
Christine Gallagher ci ha pure scritto un libro, nel 2016: The Divorce Party Handbook . Sottotitolo: come organizzare un'indimenticabile festa di divorzio. Dispensa consigli e dritte «per ogni gusto e budget», con «idee creative per menu, giochi, inviti, regali e intrattenimenti».
La popstar statunitense Katy Perry organizzò un divorce party il 23 ottobre di dieci anni fa: scelse diabolicamente la data in cui avrebbe celebrato l'anniversario di matrimonio dall'ex marito Russell Brand. Gli addetti ai lavori deplorano queste iniziative. Angelo Garini è tranchant: «Non amo il concetto, perché è un momento di sconfitta, da non festeggiare».
Non tutti però hanno in mente ricevimenti kitsch.
Su YouTube girano immagini della ceca Maya Krasna, in Australia dal 2003, che si qualifica come divorce celebrant e officia «cerimonie di divorzio» da 970 dollari per la coppia o 790 per il singolo. Una delle frasi clou è: «Sei pronto a lasciarti il passato alle spalle e a ricordare con gratitudine le cose belle condivise?».
LA FESTA PER L'ADDIO
Questi rituali interessano Laura Arosio, docente di Sociologia generale alla Bicocca di Milano, che liquida certe derive goliardiche bollandole come «trappole commerciali». Esordisce: «Non le chiamerei feste di divorzio, ma cerimonie e riti di divorzio: una festa ha in sé l'idea di qualcosa di cui essere contenti. Quello che sta succedendo è un fenomeno nuovo e ha a che fare con la necessità di ritualizzare un momento di passaggio importante, come lo sono il battesimo, le nascite, i matrimoni».
Se negli Anni '70 si immaginava che il matrimonio sarebbe durato per tutta la vita, oggi la realtà è molto cambiata. Basti pensare che nel 1940 il 98,7 per cento delle nozze avveniva in chiesa, mentre nel 2021 i riti civili sono stati il 54,3 per cento del totale. Arosio prosegue: «La possibilità che un matrimonio finisca in separazione legale o divorzio è concreta.
Con l'aumento delle persone che sperimentano la fine di una relazione, si afferma un nuovo passaggio e serve un rito che svolga due funzioni: aiutare chi lo sta vivendo a dargli un senso e a condividerlo, a farlo sapere agli altri». Nelle cerimonie già in uso nel resto del mondo si restituiscono gli anelli, oppure si batte con un martelletto su un tavolo, o si arriva con la stessa macchina dall'officiante e si va via separati.
NUOVI RITI DI PASSAGGIO
L'austriaca Krisztina Nemeth da molti anni lavora con l'«energia». Ne parla così: «Quando una coppia si innamora e decide di sposarsi entra nella relazione con una bellissima energia di legame, che però nella vita può cambiare. La maggior parte delle volte la conclusione avviene in modo non bello». A luglio in Carinzia ha praticato un «divorzio energetico» a una donna romana di 50 anni, che aveva già legalmente divorziato, ma in maniera molto burrascosa.
Racconta: «Abbiamo fatto una cerimonia molto semplice, dove al posto del vero ex marito c'era un "figurante", anche lui in procinto di divorzio. Ho unito le loro mani con una stola che poi ho sciolto. Ho fatto scrivere in un foglio le cose che volevano lasciar andare e quelle di cui essere grati e lo hanno bruciato sul fuoco. Infine, abbiamo ballato tutti insieme fino alle 3 del mattino. È stata una notte bellissima, preludio di un nuovo inizio».
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