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Il magnate indiano Ratan Tata ha lasciato una grossa fetta della sua fortuna, stimata in 91 milioni di sterline, al suo cane, chiedendo che il suo amato segugio riceva "cure illimitate".
Tata, a cui è attribuito il merito di aver trasformato il Tata Group in un conglomerato di fama mondiale, è morto in un ospedale di Mumbai all'inizio di questo mese all'età di 86 anni.
Come è consuetudine in India, l'uomo d'affari, che non si è mai sposato né ha avuto figli, avrebbe dovuto lasciare il suo patrimonio ai suoi fratelli.
Tuttavia, l'ex presidente del Tata Group ha snobbato il fratello Jimmy e le sorellastre Shireen e Deanna Jejeebhoy, in favore del suo amato pastore tedesco, Tito.
Secondo il Times, Tata ha lasciato scritto nel suo testamento che grossa parte della sua eredità venga destinata al suo cane, la maggiordomo, al suo assistente e al suo cuoco. Il fratello e le sorelle erediteranno solo una parte delle sue proprietà.
In India è raro che ad animali e domestici venga data una cifra così generosa, dato che la ricchezza è generalmente tenuta all'interno delle famiglie.
Secondo Suhel Seth, un caro amico di Tata, la somma lasciata all'ex maggiordomo e al cuoco, entrambi cinquantenni che hanno il compito di prendersi cura del cane, è generosa: «Questo testamento non è una dichiarazione di ricchezza, ma un gesto di gratitudine per la gioia e le cure che gli sono state riservate dal suo animale e dai suoi due più stretti collaboratori».
ratan tata 3 il funerale di ratan tata