Guido Olimpio per il ''Corriere della Sera''
la pista dell aeroporto di igiugig illuminata dai fari delle auto
Chissà che l' idea non le sia venuta da qualche film. Conta poco. Di certo Ida Nelson ha dimostrato grande capacità di reazione trovando l' aiuto, altrettanto rapido, degli abitanti del suo villaggio. Igiugig, 70 anime, nel Sud-Ovest dell' Alaska, finito al centro dell' attenzione per una storia non comune.
Venerdì, sono passate da poco le 23. La maggior parte delle persone a casa, fuori c' è ben poco da fare. Ida è nell' abitazione della sorella ed è appena uscita dalla doccia quando sente il rombo di un motore. È un piccolo aereo, un bimotore King Air. E se appare nel cuore della notte - pensa - è per qualche emergenza. La donna si avvicina alla finestra, guarda verso la pista e vede che è avvolta dall' oscurità. Niente luci, niente atterraggio. Il velivolo è costretto a «circolare» sul paesino sulla riva del lago Iliamna.
Ida, che svolge anche il compito di segretario della comunità di nativi, salta sulla sua Honda 4x4, raggiunge lo scalo, una striscia lunga circa 900 metri. Qui trova un pilota locale che sta cercando di attivare l' illuminazione, operazione che di solito richiede una dozzina di tentativi.
Ma stavolta il sistema non funziona, è in avaria. La donna apprende che l' aereo in attesa deve recuperare una ragazza che deve essere trasferita in un ospedale di Anchorage, a circa 500 chilometri di distanza. È una missione di soccorso di «LifeMed Alaska», c' è poco tempo da perdere. Così sotto la pressione arriva la soluzione.
Ida e gli altri presenti contattano il resto del villaggio, telefonano, tirano giù dal letto amici e parenti. Fanno una trentina di chiamate, chiedono di portare qualsiasi auto, camion, quad all' aeroporto: il piano è di utilizzare i fari dei mezzi per illuminare la pista.
Ne arrivano una ventina, sono disposti ad una certa distanza uno d' altro in modo da coprire il maggior spazio possibile.
C' è chi ha avuto tempo di vestirsi, ma anche persone in pigiama. Importante esserci e comunque nessuno ci farebbe caso.
Il pilota a terra, usando radio e cellulare, dialoga con il suo collega ai comandi del velivolo, fornisce le indicazioni, svolge la funzione di controllore. Cresce l' ansia - spiega la Nelson -, c' è molta tensione.
Il King Air compie l' ultima virata, si abbassa e atterra, quindi procede fino alla piazzola dove imbarca la giovane che ha bisogno di cure. Riparte subito, sempre aiutato dalle luci dei veicoli.
La notizia fa la sua strada.
La diffonde un' emittente locale, da qui arriva alle pagine del New York Times che le dedica un articolo con dichiarazioni, racconti, dettagli. Arrivano anche le spiegazioni sul black out: un funzionario dei Trasporti sostiene che i tecnici avevano cercato per alcuni giorni di riparare l' illuminazione ma i danni erano troppo estesi per poterlo fare rapidamente. Gli abitanti di Igiugig hanno fatto di meglio.