Da Radio 24
«Ieri nella conferenza Stato-Regioni, abbiamo sottolineato che la posizione è quella che ci si possa spostare da una regione all’altra. Ipotizzo che da giugno questo lo si possa fare». Lo ha detto il presidente del Friuli-Venezia Giulia, Fedriga, a Radio24. «Ci stiamo occupando della fase interna, facendo un’ipotesi da poter dare al governo per dare ossigeno all’economia e mantenere le misure di sicurezza», ha aggiunto. «Abbiamo detto al governo di ridare alle regioni la capacità di fare le scelte sia più restrittive che meno restrittive, per uniformarle, non soltanto alla questione dei contagi, ma anche alle diverse necessità che hanno le stesse regioni al loro interno».
BOLZANO
Greta Sclaunich per corriere.it
In Alto Adige da oggi pomeriggio, al più tardi da domani mattina, entrerà in vigore la legge provinciale sulla ‘fase 2’, «ovvero la ripresa graduale delle libertà di movimento delle cittadine e dei cittadini, delle attività economiche e delle relazioni sociali». La Provincia Autonoma di Bolzano si stacca da quanto previsto dal Governo nazionale in merito alle riaperture delle attività dopo la fase emergenziale legata alla pandemia di coronavirus. Il disegno di legge 52/20 è stato approvato dal Consiglio provinciale altoatesino nel cuore della notte dopo una lunga maratona con 28 voti a favore, un voto contrario e 6 astensioni. Ieri per l’Alto Adige è stato il secondo giorno consecutivo senza vittime.
Cosa riaprirà da oggi
Le prima riaperture sono possibili da oggi pomeriggio dopo gli adempimenti ma la Provincia consiglia di riaprire le attività da domani. L’ordinanza prevede l’immediata ripresa delle attività economiche con la riapertura delle attività commerciali, produttive industriali e artigianali. Gli spostamenti all’interno della Regione potranno essere effettuati senza autodichiarazione e senza motivo di necessità. Oltre al confini regionali, invece, restano valide le norme nazionali e quindi gli spostamenti restano permessi solo per motivi di salute, lavoro o necessità.
Da lunedì 11 maggio, sempre nel rispetto delle norme del distanziamento e precauzioni sanitarie, riapriranno le attività inerenti servizi alla persona (parrucchieri, barbieri, estetisti, centri estetici), servizi di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), e musei, istituzioni culturali comprese biblioteche e centri giovanili. Possono riaprire anche le piscine all’aperto, ma non quelle al chiuso o le saune.
Da lunedì 18 maggio
Da 18 maggio, sempre seguendo dettagliati protocolli di sicurezza, torneranno ad essere offerti i servizi per l’infanzia con gruppi ridotti (massimo quattro bambini al di sotto dei sei anni e massimo sei bambini per quelli al di sopra) che non dovranno avere contatti fra loro. Sarà data la precedenza ai bambini i cui genitori, che per ragioni di lavoro o per altri motivi, non sono in grado di seguire personalmente i propri figli.
Da lunedì 25 maggio
Arno Kompatscher E MATTEO SALVINI
Il 25 maggio riapriranno tutte le strutture ricettive presenti sul territorio provinciale e gli impianti a fune.
Perché l’Alto Adige ha approvato la riapertura
«Dopo che Roma per settimane non ha ascoltato le richieste per una differenziazione regionale delle misure, abbiamo deciso di intraprendere il nostro percorso legislativo autonomo e la Provincia vuole affrontare questa `Fase 2´ all’insegna dell’applicazione della sua autonomia».
Il governatore altoatesino Arno Kompatscher (Svp) ha commentato così l’approvazione avvenuta nel corso della notte della legge che determina la ripresa graduale delle libertà di movimento delle cittadine e dei cittadini, delle attività economiche e delle relazioni sociali in Alto Adige a seguito dell’emergenza Covid-19. «L’impatto di questa crisi sarà nettamente superiore alla crisi finanziaria del 2008 ed è quindi necessario consentire nuovamente la ripartenza della vita sociale ed economica in una `modalità sicura´», ha aggiunto Kompatscher.
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