IL MAESTRO SALVATORE CAFIERO IN AZIONE
Faceva affidamento alla fascinazione delle vittime per i saperi delle filosofie orientali per "soddisfare la sua concupiscenza". La ricostruzione accusatoria che ha portato all'arresto Salvatore Cafiero è molto dettagliata circa i riferimenti orientali utilizzati dal "maestro" per approfittare delle sue vittime. Vittime che al momento sono tre, di età compresa tra i 21 e i 25 anni. Sarebbe stata la più grande a denunciare per prima il suo ex maestro.
Salvatore Cafiero, 52 anni, è stato arrestato nei giorni scorsi con le accuse di riduzione in schiavitù psicologica, violenza sessuale aggravata, esercizio abusivo della professione medica, commercio abusivo di farmaci illegali e truffa aggravata.
Nei guai anche la moglie, 42enne di origine siciliana, e un amico napoletano di 53, indagati a piede libero - e a vario titolo - per i reati di esercizio abusivo della professione medica, commercio abusivo di farmaci illegali e truffa.
Cafiero esercitava la sua professione presso la Asd Taishan di via Gian Battista Cacciamali, nel quartiere Noce, a Brescia. Dopo l'arresto, sulla pagina Facebook della palestra è comparso un avviso - non veritiero - che annunciava la chiusura: "A causa di restrizioni legali attinenti alle norme Sanitarie e ai GP, le lezioni pubbliche sono sospese".
A distanza di tre giorni dall'arresto sono emerse le motivazioni del gip, Francesca Grassani, scritte nelle pagine dell'ordinanza con la quale è stato disposto l’arresto del 52enne.
Cafiero, si legge, tra 2019 a 2020 «ha coperto, dove possibile, l’intero spettro dell’attentato all’autodeterminazione nella sfera sessuale, sempre approfittando della condizione di vulnerabilità della vittima, indotta sia dall’offerta di bevande alcoliche in quantità smodate, sia dallo stillicidio di riferimenti a pratiche esoteriche e alla respirazione tantra quale componente essenziale del così detto ‘sesso tantrico’».
La prima ragazza a denunciare Cafiero, ora 25enne, ha dichiarato che durante una delle feste l'uomo l'ha più volte palpeggiata, mentre ballavano, anche se lei lo spingeva via. Nella stessa serata il maestro si sarebbe appartato in cucina con un'altra allieva, più giovane, in evidente stato di alterazione dovuta all'alcol («dopo averla fatta bere al punto che non teneva la testa dritta»), e all'interno della cucina si sarebbe consumato un rapporto.
Nell'ordinanza si leggono altre testimonianze della ragazza: «Ero bloccata, non sapevo che fare: soprattutto a casa sua, in queste occasioni, utilizzava tecniche di yoga per la respirazione, eravamo vicini, mi baciava, diceva che il sesso era normale e serviva per rilassarsi, per distendere la tensione.
Cercavo di respingerlo - prosegue la testimonianza - ma essendo il mio maestro non ho avuto la capacità psicologica di farlo con fermezza. Dicevo ‘no’ più volte, fino a che ho ceduto e l’ho assecondato, ho lasciato che facesse perché non sapevo come uscirne, alla fine mi sono convinta lui sapesse quale fosse la cosa migliore per me».