Estratto dell'articolo di Dea Verna per www.oggi.it
Il primo scossone al castello dei Måneskin lo ha dato Damiano con una dissertazione su vantaggi e svantaggi di eventuali esperienze da solista. «Potrebbe essere una cosa positiva o anche distruttiva», ha detto al The Allison Hagendorf show, podcast di una famosa giornalista musicale americana
«I Måneskin sono le mie fondamenta, il mio scudo. Allo stesso tempo credo arrivi il momento in cui ogni artista debba sperimentare con se stesso. Penso che un progetto oneman potrebbe aiutare le persone a capire meglio il gruppo. Perciò trovo la possibilità intrigante. Vorrei arrivassimo al punto in cui ognuno di noi porta avanti un progetto da solista, così quando torneremo insieme saremmo pieni di idee e stimoli».
Ahia. È l’inizio della fine? A scanso di equivoci, i Måneskin non si sono sciolti. Anzi, l’8 giugno ripartono per un tour europeo che toccherà Germania, Olanda, Grecia (per la prima volta), Belgio, Francia, Spagna e Portogallo. L’Italia per ora non è nei piani, e di questo parleremo dopo. Ad agosto poi voleranno in Giappone, per una data a Tokyo e una a Osaka. Quindi il gruppo vive e suona intorno a noi. Eppure, non sfugge a nessuno una frammentazione, un allontanamento tra i componenti
che ha destato non poche preoccupazioni tra i fan.
[…] Damiano (per ora) ha lasciato l’Italia e vive in California, a Malibu. […] Ha una nuova fidanzata americana, la popstar e attrice Dove Cameron […] Lui ha già iniziato a cantare da solo: a febbraio, a Los Angeles, si è esibito, invidiatissimo, in una serata omaggio dedicata a Bon Jovi […]
E gli altri? Victoria è stata protagonista prima delle sfilate milanesi, poi di quelle parigine. […] Ma soprattutto ha annunciato il primo tour internazionale nei panni di dj: suonerà a Miami, New York, Chicago, e un po’ ovunque in Europa, perfino in Turchia. Anche in questo caso, l’Italia non viene considerata.
Thomas sta diventando anche lui una celebrity glam e, spesso accompagnato dalla fidanzata Lavinia, era onnipresente alle sfilate parigine. Il più defilato è Ethan, poco mondano, per nulla attivo sui social: se ne sta a Roma. Ma non è troppo presto per iniziare a parlare di progetti solisti? Per una band in genere è una fase che arriva dopo decenni di vita e lavoro insieme.
«Non è la fine, è solo una pausa», commenta il critico musicale Michele Monina. «È il primo stop per quattro ragazzi che non stanno fermi da cinque anni, tra album e tour. Credo sia saggio, in un momento in cui tanti artisti lamentano di essere intrappolati in un sistema che li sfrutta e li butta via. A giugno i Måneskin riprendono i concerti, quindi come pausa non è neanche lunga».
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Forse l’idea romantica di una band sempre unita va accantonata. Non la pensa così il critico musicale Enzo Gentile: «Le vere band stanno insieme. Nel caso dei Måneskin, l’impressione è che non ci sia un progetto musicale. A mio parere sono un gruppo con un perimetro di idee limitato, che rimane insieme per i tour». Intanto i fan nostrani, delusi dall’assenza di date italiane, sperano in un possibile concerto estivo all’Arena di Campovolo, Reggio Emilia. E incrociano le dita per la tenuta di una band che, nel momento di massimo successo, inizia a scricchiolare.
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