1 – IL TRIONFO DI GEORGE PELL. IL PAPA TOGLIE I FONDI ALLA SEGRETERIA DI STATO
Maria Antonietta Calabrò per www.huffingtonpost.it
La lettera inviata dal Papa al Segretario di Stato Pietro Parolin era data 25 agosto 2020, ma sono dovuti passare due mesi e le dimissioni dai diritti del cardinalato richieste da Francesco a monsignor Angelo Becciu, e una riunione presieduta dallo stesso Papa Francesco ieri sera 4 novembre perché venisse nominata una commissione per attuare il passaggio di tutti i beni mobili ed immobili della Segreteria di Stato alla gestione del patrimonio della Sede Apostolica ( Apsa, presieduta da Nunzio Galantino) sotto il diretto controllo della Segreteria dell’Economia.
Entro l’inizio del 2021, quindi, la Segreteria di Stato rimarrà un dicastero senza portafoglio, secondo quanto già dal luglio 2014 aveva chiesto avvenisse, l’allora prefetto dell’economia, cardinale George Pell. Dopo più di sei anni Pell (rientrato in Vaticano pochi giorni dopo le dimissioni di Becciu) può vedere adesso realizzato il suo progetto di unificazione di tutti gli asset vaticani sotto il controllo della Segreteria dell’Economia.
Il cambiamento è davvero epocale, visto che i fondi della Segreteria di Stato (il cosiddetto fondo Paolo VI, l’Obolo di San Pietro eccetera) erano considerati in Vaticano quasi quelli una terza banca (dopo l’Apsa, che ha dovuto azzerare già da un po’ di tempo la sezione straordinaria, cioè quella finanziaria, e lo IOR), in gran parte depositati in Svizzera. Si parla di una stima di oltre un miliardo di euro. E’ stato proprio grazie a questi fondi dati in garanzia per ottenere due grossi mutui, che stato acquistato il palazzo londinese di Sloane Ave 60, al centro dell’ultimo scandalo finanziario vaticano.
papa francesco riceve george pell 1
Il fatto che sia dovuto intervenire due volte direttamente il Papa (con la lettera di agosto e la riunione di ieri) dimostra quanto il cambiamento inciderà nel profondo. È stato annunciato in tarda mattinata da una dichiarazione del Direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni.
GIANLUIGI TORZI PAPA BERGOGLIO
Alla riunione di ieri sera hanno partecipato Parolin, Segretario di Stato; Mons. Edgar Peña Parra, Sostituto della Segreteria di Stato (negli ultimi giorni nuovamente sotto accusa da parte dell’ex nunzio negli USA Carlo Maria Viganò), Mons.Fernando Vergez, Segretario generale del Governatorato dello Stato Città del Vaticano; Nunzio Galantino, Presidente dell’Amministrazione della Sede Apostolica; Padre Juan Antonio Guerrero Alves, dal febbraio scorso nuovo Prefetto della Segreteria per l’Economia.
papa francesco bergoglio edgar pena parra
Nella stessa riunione il Papa ha costituito, come detto, la ‘Commissione di passaggio e controllo’, che entra in funzione con effetto immediato, per portare a compimento, nei prossimi tre mesi, quanto disposto nella lettera al Segretario di Stato, di cui è stato reso noto il contenuto. “È mia volontà - scriveva il Papa - che in futuro: la Segreteria di Stato trasferisca all’Apsa la gestione e l’amministrazione di tutti i fondi finanziari e del patrimonio immobiliare, i quali manterranno in ogni caso la propria finalità attuale”.
IL PALAZZO DEL VATICANO A SLOAN SQUARE - LONDRA
“Una particolare attenzione - sottolineava Francesco - meritano gli investimenti operati a Londra ed il fondo Centurion, dai quali occorre uscire al più presto o, almeno, disporne in maniera tale da eliminarne tutti i rischi reputazionali”. “Tutti i fondi che finora sono stati amministrati - proseguiva il Pontefice nella lettera a Parolin - dalla Segreteria di Stato siano incorporati nel bilancio consolidato della Santa Sede”.
La Segreteria per l’Economia, aggiungeva, “attui il controllo e la vigilanza in materia amministrativa e finanziaria su tutti gli Enti della Curia Romana” e “questo comporta che la Segreteria di Stato (...) in materia economica e finanziaria non avrà responsabilità di vigilanza e controllo di nessun Ente della Santa Sede”. Infine, “tenendo conto che la Segreteria di Stato non dovrà amministrare né gestire patrimoni, sarà opportuno che ridefinisca il proprio Ufficio Amministrativo, oppure valuti a necessità della sua esistenza”. Proprio quel’ Ufficio amministrativo era stato il motore dello scandalo di Londra.
Insomma la Segreteria di Stato sarà d’ora in poi un dicastero senza portafoglio. E lo stesso segretario di Stato non fa più parte della rinnovata Commissione di cardinalizia di vigilanza sullo IOR.
Riunificare nell’Apsa tutti i beni della Santa Sede (dovranno confluire anche i conti detenuti dalle Congregazioni vaticane e dagli organicismi centrali presso lo IOR) permetterà anche una migliore valutazione del Comitato Moneyval che deve depositare il suo report durante la prossima primavera.
In ogni caso la vendita del Palazzo di Londra dovrà avvenire in modo che non vengano aggirati i protocolli internazionali antiriciclaggio.
Come anticipato da Huffpost e annunciato dal Papa stesso nella recente intervista al direttore dell’AdnKronos, GianMarco Chiocci l’operazione di pulizia non è ancora finita e altri cambiamenti sostanziali avverrano entro pochi mesi.
PAPA FRANCESCO: VENDIAMO IL PALAZZO DI LONDRA E IL FONDO CENTURION, TUTTE LE FINANZE ALL’APSA
Estratto dell’articolo di Mario Gerevini e Fabrizio Massaro per www.corriere.it
(…)
papa francesco bergoglio e il cardinale parolin
È stata anche diffusa la lettera indirizzata a Parolin con la quale lo scorso agosto Papa Francesco aveva disposto questo passaggio. «Nel quadro della riforma della Curia ho riflettuto e pregato sull’opportunità di dare un impulso che permetta una sempre migliore organizzazione delle attività economiche e finanziarie, continuando nella linea di una gestione che sia, secondo i desideri di tutti, più evangelica».
Francesco definisce «di somma importanza» che sia definita in maniera chiara la missione di ciascun ente economico e finanziario «al fine di evitare sovrapposizioni, frammentazioni o duplicazioni inutili e dannose». La lettera spiega che «la Segreteria di Stato è senza ombra di dubbio il Dicastero che sostiene più da vicino e direttamente l’azione» del Papa «nella sua missione, rappresentando un punto di riferimento essenziale nella vita della Curia e dei Dicasteri che ne fanno parte.
i bonifici sospetti dallo ior in australia
Non sembra, però, necessario, né opportuno che la Segreteria di Stato debba eseguire tutte le funzioni che sono già attribuite ad altri Dicasteri. È preferibile, quindi, che anche in materia economica e finanziaria si attui il principio di sussidiarietà, fermo restando il ruolo specifico della Segreteria di Stato e il compito indispensabile che essa svolge».
Uscire dal fondo Centurion e vendere il palazzo
Alla luce di ciò, Francesco ha stabilito che la Segreteria di Stato «trasferisca all’Apsa la gestione e l’amministrazione di tutti i fondi finanziari e del patrimonio immobiliare, i quali manterranno in ogni caso la propria finalità attuale. Una particolare attenzione — si legge nella lettera — meritano gli investimenti operati a Londra e il fondo Centurion, dai quali occorre uscire al più presto, o almeno, disporne in maniera tale da eliminarne tutti i rischi reputazionali».
Aveva destato scandalo l’uso di decine di milioni di euro del Vaticano — provenienti anche dall’Obolo di San Pietro — utilizzati per comprare azioni della società di Lapo Elkann, Italia Independent, o per finanziare il film su Elton John. E persino investiti nella società che controlla Giochi Preziosi, per 3 milioni di euro.
I fondi della Segreteria nel bilancio consolidato della Santa Sede
Ancora, il Papa ha stabilito che «tutti i fondi che finora sono stati amministrati dalla Segreteria di Stato siano incorporati nel bilancio consolidato della Santa Sede» e che in materia economica e finanziaria la Segreteria di Stato operi «per mezzo di un budget approvato attraverso i meccanismi abituali, con le procedure proprie richieste a qualsiasi Dicastero, salvo per ciò che riguarda le materie riservate che sono sottoposte a segreto, approvate dalla Commissione nominata a questo scopo». I dati del bilancio — pubblicato a inizio ottobre e reso noto da Guerrero — mostrano fra le altre cose che i fondi della Segreteria si sono ridotti a circa 360 milioni di euro.
La proposta della Cosea del 2014
Il controllo e la vigilanza spettano alla Segreteria per l’Economia su tutti gli enti della Curia Romana. La Segreteria di Stato, in materia di vigilanza economica e finanziaria «non avrà responsabilità di vigilanza e controllo di nessun ente della Santa Sede, né di quella ad essa collegati». In sostanza il Papa porta a compimento le proposte che erano state presentate nel 2014 dalla Cosea, la commissione che era stata creata per esaminare lo stato e la struttura delle finanze vaticane.
«Chiudere l’ufficio amministrativo della Segreteria»
papa francesco riceve george pell
Tenendo conto che «la Segreteria di Stato non dovrà amministrare né gestire patrimoni, sarà opportuno che ridefinisca il proprio Ufficio amministrativo, oppure valuti la necessità della sua esistenza». È l’ufficio finito sotto inchiesta da parte della magistratura vaticana che da un anno conduce un’inchiesta su come sono stati gestiti le centinaia di milioni di euro dei fondi riservati della Segreteria di Stato e dell’Obolo di San Pietro e che ha portato lo scorso giugno all’arresto in Vaticano — per otto giorni — del broker Gianluigi Torzi e, lo scorso ottobre, della manager Cecilia Marogna che ha ottenuto 500 mila euro da parte della Segreteria per ordine del cardinale Becciu.
papa francesco bergoglio e il cardinale parolin
Intanto l’inchiesta dei promotori di giustizia vaticani, Gian Piero Milano e Alessandro Diddi (ai quali si è affiancato da poco il professor Gianluca Perone) prosegue. Nella mattina di giovedì 5 novembre c’ è stat una nuova acquisizione di documenti riferiti a Raffaele Mincione, il finanziere italo-londinese indagato sulla compravendita dell’immobile di Sloane Avenue. A renderlo noto è stato lo stesso Mincione — al quale già a luglio scorso, su richiesta dell’Ufficio del promotore di giustizia vaticano, erano stati sequestrati cellulari e ipad — spiegando che «nella mattinata odierna è proseguita l’attività richiesta dalle autorità della Santa Sede per l’acquisizione di documenti e informazioni» e che «è stata fornita tutta la collaborazione richiesta. Si è certi — prosegue la nota — che le verifiche compiute confermeranno la totale estraneità di Mincione rispetto a quanto ipotizzato dalle autorità della Santa Sede».
angelo becciu papa francesco 2 LA SEGRETERIA DI STATO COMPRA IL PALAZZO DI ATHENA FUND DA MINCIONE LA LETTERA DI ENRICO CRASSO A ANGELO BECCIU CECILIA MAROGNA CECILIA MAROGNA RAFFAELE MINCIONE MONSIGNOR BECCIU cardinale angelo becciu GEORGE PELL PAPA FRANCESCO BERGOGLIO GIANLUIGI TORZI fabrizio tirabassi enrico crasso gianluigi torzi giovanni angelo becciu papa francesco bergoglio fabrizio tirabassi enrico crasso gianluigi torzi GEORGE PELL angelo becciu