(di Francesca Brunati) (ANSA) - MILANO, 06 OTT - Una lite violenta, dai toni incandescenti, con botte che è finita a colpi di pistola. Per questo, un camionista di origini albanesi è stato arrestato nella notte nel Milanese per aver sparato a uno dei due figli del primo matrimonio della sua compagna, entrambi fuggiti in Italia dall'Ucraina per la guerra. Il ragazzo di 18 anni è stato ferito alla gola e dopo essere stato operato è ora ricoverato a Niguarda. Le sue condizioni sono gravi ma non è più in pericolo di vita.
La vicenda, che è maturata in un contesto familiare molto difficile, è avvenuta a Novate, comune alle porte di Milano, attorno alle 3.30, in uno stabile in via XXV aprile. Lì vive la coppia con la loro bimba di 6 anni, e i due figli di lei, uno appena maggiorenne e l'altro di 15 anni. I due, a quanto riferito, avevano un rapporto pessimo con il loro patrigno, che spesso avrebbero bersagliato di insulti e con il quale più volte sarebbero venuti alle mani. A mettere fuoco sulla benzina è stato un litigio tra il 45enne e la compagna, Uno schiaffo a lei, le grida, svegliano la bambina e il 15enne che cerca di intervenire, mettendosi in mezzo, nel tentativo di difendere la madre.
Non riuscendo a dividere la coppia chiama il fratello più grande che era fuori con un gruppo amici. Il diciottenne pensa di rientrare con alcuni di loro in modo da essere 'spalleggiato' per mettere fine alla discussione e dare una lezione al patrigno. In cinque piombano a casa: due rimangono in strada e gli altri tre, compresa la vittima, salgono. Nell'appartamento comincia un parapiglia, con i tre che sembrano avere la meglio.
Non fanno i conti però con la rabbia dell'uomo e con il fatto che ha una pistola rubata nel 2013 a Sassuolo, nel Modenese, e 40 cartucce dello stesso calibro. Pistola che l'autotrasportatore prende e, dopo un inseguimento sulle scale della palazzina, al piano terra, punta contro il 18enne. Un colpo raggiunge il collo del ragazzo che fin da subito è gravissimo. Trasportato a Niguarda finisce immediatamente in sala operatoria.
Ora non è più in pericolo, è salvo. Il patrigno, invece è stato arrestato dai Carabinieri della compagnia di Rho, con le accuse di tentato omicidio, porto e detenzione di arma illegale e ricettazione. Interrogato dal pm di turno Paolo Storari ha ammesso di aver perso le staffe e di essersi reso conto di aver sbagliato. Il pm , che si è recato sul posto per ascoltare, assieme agli uomini dell'Arma, oltre che il 45enne, la compagna, i giovani amici della vittima e una serie di altri testimoni, ha accertato che a carico dell'autotrasportatore non ci sono precedenti per maltrattamenti in famiglia.
Domani inoltrerà al gip la richiesta di convalida dell'arresto. Il camionista, che ha riconosciuto l'errore commesso, ha spiegato che da quando sono arrivati i due ragazzi, il clima a casa è diventato sempre più pesante e che non sono rare le volte in cui è stato aggredito e insultato dai due fratelli.