1. CAMBIA TAX CREDIT CINEMA, È AL 40% MA PUÒ SCENDERE
(ANSA) - Cambia la tax credit per il cinema: la percentuale di spesa su cui applicare l'agevolazione per le opere cinematografiche è al 40% ma l'aliquota può scendere. Lo prevede la bozza della legge di bilancio al capitolo relativo al tax credit. L'articolo prevede infatti che possa essere rimodulata "per esigenze di bilancio o "in relazione alle dimensioni di impresa o gruppi di imprese nonchè "in relazione a determinati costi eleggibili o soglie di costo eleggibile, ferma rimanendo la misura massima del 40 per cento".
2. CINEMA, FONDI PUBBLICI E FLOP IN SALA: ECCO I REGISTI CHE HANNO PERCEPITO COMPENSI MILIONARI
Estratto da www.adnkronos.com
CINEMA - I FLOP FINANZIATI DALLO STATO
Sono cresciuti negli ultimi quattro anni i contributi pubblici per il cinema, a fronte però di compensi milionari per i registi, di una maggior produzione di opere a fronte di incassi più bassi rispetto a Francia e Germania, dell'aumento di richieste del tax credit praticamente quadruplicate rispetto al 2019 e soprattutto di film che hanno ricevuto contributi importanti e poi vanno in sala per pochissimi giorni con un numero irrisorio di spettatori; in qualche caso anche meno di trenta. E' questo il quadro del cinema e dell'audiovisivo italiano, sulla base di un documento riservato che l'Adnkronos ha potuto visionare.
gennaro sangiuliano foto di bacco (2)
[…] i contributi pubblici sulle risorse del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo […] sono passati da 423,5 milioni di euro nel 2017 a 849,9 milioni nel 2022 e a 746 milioni nel 2023.
Il documento […] fa anche riferimento a compensi molto alti percepiti dai registi di film o serie tv finanziate con il Fondo e riferisce di un contributo alla seconda stagione della serie 'A casa tutti bene', pari a 2,1 milioni di euro dal Fondo con lo strumento del credito d’imposta, diretta da Gabriele Muccino che avrebbe indicato 2,2 milioni di compenso.
Nella lista ci sono anche: Paolo Genovese, regista della serie kolossal 'I Leoni di Sicilia' sulla saga dei Florio e in uscita su Disney+ il 25 ottobre, finanziata con 8,7 milioni dal Fondo con lo strumento del credito d’imposta, che avrebbe indicato 1,4 milioni come compenso;
Luca Guadagnino ed Edoardo Gabbriellini che avrebbero chiesto 2,4 milioni di euro come compenso da regista per 'We are who we are', finanziato per complessivi 13,2 milioni dal Fondo con lo strumento del credito d’imposta;
Saverio Costanzo, che avrebbe indicato 1,4 milioni come compenso da regista per 'L'amica geniale - Storia del nuovo cognome' finanziato per complessivi 10,5 milioni dal Fondo con lo strumento del credito d’imposta; Joseph Maximilian Wright avrebbe indicato 1,7 milioni come compenso da regista per “M - Il figlio del Secolo' finanziato per complessivi 14,9 milioni di euro dal Fondo con lo strumento del credito d’imposta.
[…] Sempre secondo il documento riservato, alcune opere che hanno richiesto il tax credit alla produzione nazionale dal 2019 al 2022, hanno avuto contributi milionari a fronte di incassi di poche migliaia di euro.
Addirittura un film di un regista emergente, 'Prima di andare via' di Massimo Cappelli, ha ricevuto 700 mila euro di contributo pubblico e ha raccolto soltanto 29 spettatori in sala.
[…] A quanto apprende l'Adnkronos, di recente il ministero della Cultura avrebbe individuato una ventina di opere con alto budget, formalmente rispondenti ai requisiti, ma per le quali ci sarebbe un sospetto circa la rispondenza sostanziale. La documentazione sarebbe stata quindi sottoposta all’esame congiunto del Mic con la Guardia di Finanza e l’esito dovrebbe arrivare nelle prossime settimane.
Inoltre, sempre secondo il documento, la dotazione del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo di cui all’art. 13 della legge 14 novembre 2016, n. 220 è incrementata in misura significativa negli ultimi anni, in particolare nel 2020 (+125 milioni di euro), nel 2021 (+133,6 milioni di euro) e nel 2022 (+25 milioni di euro) per effetto delle risorse emergenziali stanziate a fronte della pandemia di Covid-19.
GENNARO SANGIULIANO IN VERSIONE FRODO DEL SIGNORE DEGLI ANELLI
Analizzando i dati dell’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo, in particolare riguardo all’andamento dei volumi produttivi negli ultimi tre anni disponibili, l'Italia registra il più alto numero di opere di lungometraggio prodotte (239 nel 2021 contro le 197 della Francia, le 126 del Regno Unito e le 118 della Germania) a fronte però di incassi più bassi: 176,9 milioni (cresciuti a 306,6 nel 2022) contro i 672,4 della Francia (1.094,4 milioni nel 2022), i 541,9 del Regno Unito (980,8 nel 2022) e i 373,2 della Germania (693,2 nel 2022). […]
3. «SOLDI AL CINEMA ITALIANO, BASTA SPRECHI»
Estratto dell’articolo di Michele Zaccardi per “Libero quotidiano”
Tutto è nato da una lettera, pubblicata da il Domani, indirizzata al ministro dell’Economia. In calce, la firma di Gennaro Sangiuliano. Il quale annunciava a Giorgetti un taglio da 100 milioni di euro, su un miliardo totale, al cinema. Cifra che poi si è sgonfiata a 14 milioni, a cui aggiungere la sforbiciata del 5% chiesta dal titolare del Tesoro a tutti i ministeri. Ma tanto è bastato alla sinistra […] per alzare le barricate. Si è scomodata persino Elly Schlein che ha parlato di un fatto senza «precedenti», che va a colpire, addirittura, «un settore strategico per l’Italia […]». Sarà pure strategico […] epperò, tocca ricordare, che è anche una mangiatoia. Già, una greppia, a cui si sono rimpinzati un po’ tutti, ma in particolare i registi (quasi tutti con il cuore a sinistra).
MANICA LARGA
PRIMA DI ANDARE VIA - MASSIMO CAPPELLI
E questo soprattutto da quando in via del Collegio Romano è arrivato il dem Dario Franceschini […]. […] sotto la gestione di Franceshini il munifico, i fondi per il cinema sono quasi raddoppiati, passando dai 514,2 milioni del 2019 agli 850 del 2022, con un picco di 885,4 milioni nel 2021. Non è un caso, dunque, che […] dopo il polverone che è scoppiato per le sue sforbiciate, il ministro della Cultura sia intervenuto sulla questione.
«Il cinema è una forma d’arte che sta a cuore a me e al governo» ha premesso Gennaro Sangiuliano da Matera, ma «è un settore in cui ci sono stati tanti sprechi». E anche per questo bisogna «seriamente e severamente» riformarlo. «Tanti film sono stati finanziati e hanno avuto in sala pochissime presenze» ha aggiunto Sangiuliano, «sono stati dati milioni e milioni di euro per finanziare prodotti che poi non hanno avuto riscontro del pubblico».
[…] Per di più ci sono venti film […] che lo Stato ha finanziato con 11,5 milioni di euro totali e che al botteghino hanno incassato in media poco più di 2mila euro. E nessuno ha superato i mille spettatori. A questo va aggiunta l’esplosione delle richieste per i crediti di imposta.
Se nel 2019 erano 122 le opere ammissibili al tax credit, nel 2021 sono state 464 e l’anno scorso 409. E poi sorge una domanda: ma c’è tutto questo bisogno di sostenere la produzione cinematografica? Stando ai dati, si direbbe proprio di no. Nel 2021, nel nostro Paese sono stati prodotti 239 lungometraggi, in Francia 197, in Spagna 218 e in Germania 118.Il punto, semmai, è un altro. E riguarda gli incassi, che in Italia nel 2022 sono stati pari a 306 milioni, un terzo del miliardo guadagnato dalle sale francesi e meno della metà di quanto percepito da quelle tedesche (693,2).
francesco rutelli gennaro sangiuliano foto di bacco
3. RUTELLI: "TAGLI AL CINEMA PER QUASI 50 MILIONI MA A PESARE SUL TAX CREDIT È LA CARENZA DI CONTROLLI"
Estratto dell’articolo di Michela Tamburrino per “La Stampa”
Tagli al Cinema, allarme rientrato ma a costo di lunghe discussioni e con l'apporto delle associazioni di settore, dopo che una lettera inviata dal ministro Sangiuliano al collega dell'Economia Giorgetti, nella quale si offriva il salasso di 100 milioni in spontaneo sacrificio alla prossima Legge di Bilancio, aveva gettato il comparto nello smarrimento. Poi si è tornati indietro parlando di cifre più contenute.
[…] In questo rincorrersi di notizie spesso contraddittorie, Francesco Rutelli, presidente dell'Anica, ha tenuto la barra dritta, assicurando che a scongiurare il peggio è stato fondamentale l'incontro dei rappresentanti delle associazioni con il ministro […].
Rutelli, allora che cosa succederà?
PRIMA DI ANDARE VIA - MASSIMO CAPPELLI
«Il taglio ci sarà, arriverà a quasi 50 milioni, quello che è richiesto anche ad altri ministeri. Il vero problema è che il ministero della Cultura chiede sanzioni su chi accede al tax credit senza averne diritto: è proprio il ministero a dover fare i controlli».
Allora perché non si fa?
«La verità è che mancano dirigenti e funzionari che sono andati a lavorare nel privato dove si guadagna meglio. E con una macchina tanto complessa […] manca il personale per il controllo capillare».
Voi lo avete fatto presente?
«Da molto tempo, lo chiediamo da quando il nuovo Governo si è insediato, anche perché avevamo avviato con il tax credit un meccanismo automatico che era arrivato a un totale di risorse pari a 750 milioni l'anno. Una cifra che sta a significare posti di lavoro per maestranze nei vari reparti produttivi. Parliamo di ripercussioni su sale, televisione, piattaforme. Il ministro deve attivare queste misure, nessun controllo a consuntivo è stato fatto, nonostante le nostre continue richieste».
Lei ha parlato di punti per rafforzare e razionalizzare la filiera.
«Appunto, il ministero deve dotarsi di una struttura tecnica adeguata e deve far crescere produzione, occupazione, nuovi talenti. Per l'Italia i numeri sono positivi, ogni euro investito ha un moltiplicatore economico di 3,5. […]».
[…] Rafforzare controlli e investire invece di tagliare il credito d'imposta...
«Inutile sottovalutare l'economia di mercato, noi non abbiamo star a livello mondiale e quando si vuole fare un film come quello su Ferrari, si ricorre a un protagonista americano. Bisogna invece stare attenti a non diminuire le nostre capacità tecniche e amministrative». […]