Giuseppe Sarcina per il "Corriere della Sera"
«Non fate affidamento sulla nostra certificazione». Per nove anni la società Mazars ha compilato le dichiarazioni fiscali della Trump Organization. Ma il 9 febbraio ha deciso di rinunciare all'incarico, scrivendo una lettera al gruppo guidato da Donald Trump.
Il documento è stato acquisito dalla procuratrice generale di New York, Letitia James, e ieri è finito sui giornali americani. Mazars, impresa specializzata in materia tributaria, sede a Parigi e filiali in 90 Paesi, prende le distanze dall'ex presidente per l'evidente timore di essere coinvolta nella doppia indagine sulla Trump Organization.
mazars rinuncia all incarico con trump
La procuratrice James accusa il clan trumpiano di aver gonfiato, «in modo fraudolento e fuorviante», il valore di almeno sei proprietà, per ottenere più facilmente prestiti bancari, coperture assicurative, benefici fiscali. La magistrata ha incardinato una causa di diritto civile, ma alla fine potrebbe individuare ipotesi di reato da sottoporre al procuratore distrettuale di New York, Alvin Bragg, che sta conducendo un'inchiesta penale sulle stesse operazioni finanziarie.
Nella lettera, la Mazars chiarisce che «nel complesso» non ha riscontrato «significative differenze» tra il valore degli asset dichiarato dalla Trump Organization e la quotazione effettiva sul mercato. Tuttavia, «considerata la totalità delle circostanze», la società di consulenza invita «tutti coloro che potessero essere interessati» a non «fare affidamento» sui «file compilati dal 2011 al 2020».
La mossa di Mazars si presta a diverse interpretazioni. La procuratrice James l'ha inserita nel fascicolo giudiziario, considerandola, quindi, un'altra prova dell'opacità contabile trumpiana. La holding di The Donald , invece, in una nota diffusa ieri, osserva come «Mazars riconosca che non ci siano discrepanze tra i valori denunciati e quelli effettivi». Le inchieste giudiziarie «sono discutibili».
Ma l'azione dei magistrati punta direttamente al vertice del clan. James ha già convocato di imperio (subpoena) l'ex presidente, nonché i figli Donald Trump jr e Ivanka Trump. Gli accertamenti si stanno concentrando sulle quotazioni reali di sei asset. Dai moduli tributari, certificati da Mazars, risulta per esempio un valore di 435 milioni di dollari attribuito all'Aberdeenshire golf club in Scozia, descritto come un complesso con 2.500 ville di lusso,quando in realtà comprende 1.500 casette per le vacanze.
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Un altro caso è l'attico nella Trump Tower, per anni l'abitazione dell'ex costruttore. Superficie dichiarata: 2.787 metri quadrati contro la reale dimensione di 1.021 metri quadrati. Lo spazio, «aggiunto in maniera truffaldina», portò la valutazione dell'appartamento a 373 milioni di dollari, rispetto alla stima più congrua di circa 200 milioni di dollari.
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