Estratto dell'articolo di Danilo Ceccarelli per “la Stampa”
È un esodo costante e silenzioso quello che nell'ultimo anno ha svuotato Parigi dagli ospiti più indesiderati, nell'attesa che sulla città si accendano i riflettori per le prossime Olimpiadi. […] Le recenti evacuazioni di bidonville e accampamenti abusivi abitati da clochard, tossicodipendenti, migranti e prostitute: una popolazione composta da emarginati che vengono allontanati progressivamente dalla regione parigina dell'Île-de-France per essere portati in strutture apposite con la promessa di una soluzione stabile.
Il modus operandi è sempre lo stesso: la polizia interviene all'improvviso, spesso all'alba, sgombera i sacchi a pelo e le tende installate sotto i ponti della Senna o agli angoli delle strade e fa salire i senzatetto su dei pullman diretti fuori dalla capitale. […]
A lanciare l'allarme denunciando una "pulizia sociale" ha pensato Le Revers de la médaille (Il Rovescio della medaglia, in italiano), un collettivo che racchiude circa 80 associazioni attive nell'assistenza ai più deboli. Secondo le sue stime, tra il 2023 e il 2024 ci sono state 138 operazioni che hanno portato all'allontanamento di 12.545 persone (tra cui 3.434 minori), il 38,5% in più rispetto al periodo compreso tra il 2021 e il 2022. In un rapporto pubblicato questa settimana, si afferma che gli sgomberi sarebbero avvenuti anche nelle altre città dove si terranno alcune delle gare olimpiche.
PROTESTE CONTRO LO SGOMBERO DEI SENZATETTO A PARIGI
[…] Le espulsioni verrebbero condotte senza criteri, con metodi non sempre ortodossi e, soprattutto, senza fornire delle vere soluzioni alternative ai diretti interessati. Ufficialmente, le partenze avvengono su base volontaria, ma le associazioni riferiscono che vengono fornite poche informazioni.
Spesso la polizia dà ai senzatetto solamente due alternative: partire verso dei centri dove è prevista una non meglio specificata assistenza o andarsene da qualche altra parte. […] Le persone prelevate vengono così portate all'interno di alcuni centri d'accoglienza regionali sparsi in tutta la Francia, all'interno dei quali possono restare per un massimo di tre settimane. Al termine del periodo previsto, la maggior parte si ritrova ancora una volta in strada, in una città che nemmeno conoscono.
Molti sono migranti, spesso minorenni, che non parlano bene il francese e hanno bisogno di rientrare il prima possibile a Parigi, dove magari aspettano la risposta per una richiesta d'asilo o hanno da poco trovato un lavoretto che permette loro di tirare avanti. Qualcuno cerca quindi di tornare alla casella di partenza, con il rischio di essere nuovamente espulso, come in un interminabile Gioco dell'Oca.
Le autorità, però, negano qualsiasi legame tra questi trasferimenti e i Giochi Olimpici, spiegando che si tratta di iniziative previste da tempo per alleggerire la pressione sul dispositivo d'accoglienza della Île-de-France. Un tempismo perfetto che solleva più di qualche dubbio sulle reali intenzioni del governo. […]
Molti sindaci, però, denunciano la mancanza di trasparenza da parte del governo, che agirebbe in modo del tutto arbitrario senza nemmeno avvisare i comuni dell'arrivo del clichard. «Si fa tutto di soppiatto» ed è «particolarmente choccante», denunciava un paio di mesi fa il primo cittadino di Orléans, Serge Grouard, sostenendo che nel suo Comune nell'ultimo anno è arrivato un bus ogni tre settimane con a bordo tra le 30 e le 50 persone. […]
SENZATETTO A PARIGI SENZATETTO A PARIGI