Ignazio Riccio per www.ilgiornale.it
Già la scorsa primavera si era assistito al fenomeno della fuga dalle grandi città ai luoghi di villeggiatura.Il lockdown, seppure “leggero”, imposto dal nuovo Dpcm del Governo per contenere i contagi da Covid-19, spinge i cittadini delle metropoli verso le seconde case. Milano non fa eccezione e i primi spostamenti si sono già verificati in occasione del weekend di Ognissanti.
Mesi fa, code chilometriche furono registrate sulle strade statali, questa volta l’esodo sembra essere organizzato con maggiore cura e cautela. Nessuna frenesia, nessuna corsa. In tanti hanno già riattivato i servizi essenziali nelle loro abitazioni delle vacanze. Bormio e le Valli bergamasche nei giorni scorsi hanno ripreso vita, come se fosse estate o pieno inverno, quando si apre l’attività sciistica.
Qualcuno ha deciso di non ritornare a Milano, meglio non rischiare di rimanere imbottigliati in città, altri invece sono rientrati nelle loro abitazioni, ma nella seconda casa è tutto pronto per ospitarli in caso di emergenza.
CORONAVIRUS – LA FUGA DA MILANO IN TRENO
Le aree di villeggiatura della Lombardia sono comunque attrezzate per accogliere i “turisti” fuori stagione, quelli provenienti soprattutto dalle zone dove il Coronavirus fa i maggiori danni. In montagna ci si sente più sicuri, liberi di passeggiare all’aria aperta, senza l’assillo della distanza di sicurezza e i dispositivi di protezione individuale. E i sindaci si fregano le mani per il risvolto economico positivo conseguente all’ondata di turisti.
Enrica Guanella - sindaco di Campodolcino
“In un certo senso il Covid può aiutare a ripopolare la nostra montagna. Se potessimo contare sulla fibra ottica, che ancora non abbiamo, tanti professionisti svernerebbero sicuramente da noi”, ha detto al quotidiano Libero il primo cittadino di Campodolcino, in Valchiavenna, Enrica Guanella.
Non tutti, in ogni caso, sono proprietari di seconde case nei luoghi di villeggiatura, ma questo non scoraggia chi intende scappare dalla città. Gli affitti avvengono sempre più spesso al telefono, a scatola chiusa, senza neppure dare un’occhiata all’appartamento. Il timore di perdere l’occasione rende tutto più frenetico, uno sguardo sui siti Internet e si procede a bloccare la casa.
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A quanto pare le richieste nelle ultime settimane sono tante, anche se i prezzi sono medio-alti. Chi si è già trasferito in montagna continua a lavorare in smart working e nelle ore di pausa si può dedicare alle passeggiate all’aria aperta, cosa che a Milano è praticamente impossibile. Ecco perché da quando il Covid-19 è entrato nelle vite degli italiani sembrano essere cambiate anche le abitudini, con tantissime persone che non attendono le vacanze natalizie per trasferirsi nei luoghi di villeggiatura.
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