“I continui tira e molla non aiutano. Mi riferisco per esempio alla trovata della riapertura delle scuole dopo Pasqua: pur comprendendo tutte le difficoltà delle famiglie, prima di maggio sarebbe un errore”: questo ha ribadito Massimo Galli, professore ordinario di Malattie infettive all’Università di Milano e primario all’ospedale Sacco in un’intervista a La Stampa, portando a esempio la scelta della Francia. “Se vogliamo portare avanti la vaccinazione, evitare problemi negli ospedali, diminuire il rischio di varianti e preparare un’estate come quella dell’anno scorso, dobbiamo imporci un serio e sacrificato mese di aprile”.
Per il professore ha ragione il ministro Speranza a pretendere il massimo rigore perché “la vaccinazione sta ripartendo e se si riuscisse a intensificarla mantenendo le chiusure per un mese cambierebbe lo scenario”. “Un inizio anno complicato, che segue un 2020 ancor più difficile” con “un plateau molto alto, con oltre 20 mila contagiati e circa 500 morti al giorno”, ha puntualizzato, chiarendo la situazione attuale.