IL GAMBIA E LE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI
(ANSA-AFP) - BANJUL, 04 MAR - L'Assemblea nazionale del Gambia ha iniziato oggi l'esame di un disegno di legge che revoca il divieto di mutilazione genitale femminile inclusa l'escissione, in vigore dal 2015. Il parlamentare Almameh Gibba ha presentato il disegno di legge in prima lettura e la revisione è stata rinviata al 18 marzo. Le prospettive di adozione e applicazione sono però incerte.
La possibilità di un ritorno alla legalizzazione delle mutilazioni genitali femminili divide da mesi l'opinione pubblica del Paese africano. Alcune decine di donne e uomini hanno manifestato fuori e dentro il Parlamento per la revoca del divieto, sostenendo che quella che chiamano "circoncisione femminile", distinguendola dalla mutilazione genitale, sia una tradizione profondamente radicata e che vietarla violerebbe il loro diritto di praticare queste usanze.
IL GAMBIA E LE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI
Al contrario, molte organizzazioni della società civile sollecitano il governo a non avviare una revisione. L'Unicef ;;ha indicato in un rapporto del 2021 che il 76% delle donne gambiane di età compresa tra 15 e 49 anni abbia subito mutilazioni genitali e il 75% delle donne gambiane tra i 15 e i 19 anni. L'ex dittatore Yahya Jammeh, ora in esilio, ha decretato il divieto di escissione nel 2015, assicurando che non era prescritto dall'Islam. Quasi tutta la popolazione è musulmana.
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