Elena Marisol Brandolini per "il Messaggero"
Due giovani uccisi e altri tre feriti, di cui un diciassettenne ridotto in gravi condizioni, in cinque risse scoppiate in varie punti della città di Madrid, lo scorso sabato sera. Un paio d'ore di differenza tra il primo e il secondo omicidio, prodotti a colpi di machete, un'arma che si reperisce facilmente, anche all'interno di centri commerciali.
La prima vittima è un ragazzo di 15 anni, colpito al cuore attorno alle 21, da un gruppo di circa otto persone ancora non identificate, che dopo l'aggressione hanno abbandonato a terra il machete, 60 centimetri, nella zona di Atocha, nel centro della città, davanti al McDonald's sempre aperto e vicino alla discoteca Kapital, che si è subito preoccupata di precisare che a quell'ora era ancora chiusa.
L'altro giovane è stato ucciso nella zona Sud della città, nel quartiere di Usera, colpito con un machete nella regione lombare; aveva 25 anni, spagnolo come uno dei due presunti assassini di 20 anni che sono stati arrestati, mentre l'altro, un 27enne, è di origine equadoriana. Il personale sanitario ha tentato in entrambi i casi di rianimare i ragazzi aggrediti, ma per loro non c'è stato nulla da fare.
Salgono così a tre gli omicidi registrati nella capitale spagnola in questo 2022, contando anche il giovane di 19 anni ucciso a pugnalate il 1 gennaio, in pieno mattino. Un crescendo di aggressioni nella comunità di Madrid dal 2020, quando in una situazione analoga, nella città di Getafe, perse la vita Richi, un ragazzino di 14 anni, ucciso da altri due adolescenti, entrambi minorenni.
I DATI
Gli omicidi sono la conseguenza dello scontro tra bande rivali giovanili, scatenati da futili motivi, anche come sola conseguenza di un casuale incontro per la strada. Soprattutto colpisce l'età degli aggressori e delle vittime: secondo i dati della procura di Madrid, il 2020, in piena pandemia, si è chiuso con 18 omicidi e 80 aggressioni sessuali, tutti commessi da minorenni. L'istituzione, diretta da Almudena Lastra, procuratore superiore di Madrid, ha avviato le procedure per 2.207 reati per lesioni e 29 risse moltitudinarie.
Dati confermati dalla Policía Nacional, che nel 2021 ha detenuto 131 minorenni appartenenti a queste bande, contro gli 88 del 2019. Nella polizia di Madrid ci sono tre gruppi dedicati al controllo di queste bande; secondo loro non è tanto aumentato il numero di affiliati quanto piuttosto è cambiata la qualità delle loro aggressioni, condotte in gruppo e spesso fatali. Le bande più presenti a Madrid sono quella dei Dominican Don't Play (Ddp) e l'altra dei Trinitarios.
La loro azione si estende anche oltre la capitale, in alcuni municipi dell'intorno metropolitano. Recentemente sono finiti in carcere 23 loro appartenenti, tra cui uno dei leader dei Ddp, Chamaquito, di origine domenicana ma di cittadinanza spagnola. In queste e altre bande, i capi maggiorenni si servono spesso di ragazzini per gli assalti, perché penalmente il rischio è minore. Portano il machete appeso all'interno dei pantaloni; dopo una rissa sono stati trovati abbandonati fino a sette o otto machete e coltelli.
Il problema, dicono in procura, è arrivare a sentenze di condanna, perché è difficile dimostrare le accuse e l'appartenenza a queste bande. Nel 2020 è anche aumentato il numero di aggressioni sessuali, 13 in più rispetto all'anno precedente, molti di queste avvenute all'interno di relazioni di coppia. In alcune di queste sono coinvolti ragazzi di 14 anni, che perciò non possono essere imputati penalmente. Ad aumentare, durante la pandemia, sono stati anche i reati di resistenza e attentato contro l'autorità.
omicidio machete madrid 4 omicidio machete madrid 1 dominicans dont play 1 dominicans dont play 4 omicidio machete madrid 5 los trinitarios 2 los trinitarios 1 machete 1