Estratto dell’articolo di Serena Coppetti per “il Giornale – ed. Milano”
Si presentavano davanti all’abitazione di persone anziane che avevano adocchiato e pedinato fino a casa. Persone anziane che rientravano da sole, indifese, vulnerabili più che mai in questa torrida estate cittadina. Li aspettavano alla porta, fingendosi due carabinieri, in borghese e quindi senza la divisa ma con tanto di tesserini, mascherine con scritte e loghi dei militari e persino radio ricetrasmittenti.
«Buongiorno, dobbiamo controllare se ci sia stato un furto», dicevano agli ultrasettantenni nel mirino. E con questa scusa si intrufolavano nelle stanze, arraffando qua e là quello che trovavano senza dare ai poveri malcapitati neanche il tempo e neppure modo di capire quello che stava accadendo sotto i loro occhi.
Contanti, gioielli, preziosi di vario tipo. Solo dopo si rendevano conto di qualcosa che mancava, qua e là, un oggetto, i soldi, «eppure mi sembrava proprio di averli messi qui» si saranno disperati, andando a rovistare nella loro fragile memoria. Ma chi mai avrebbe potuto sospettare di quei carabinieri?
Almeno sei i colpi: 4 furti effettivamente messi a segno e 2 episodi rimasti per fortuna solo un tentativo, commessi nelle province di Milano, Monza Brianza e Livorno, in poco più di un mese, in estate tra il 6 giugno e il 14 luglio. Ma ieri mattina i Carabinieri, quelli veri, del Comando Provinciale di Milano, hanno arrestato i due uomini, entrambi italiani di 30 e 44 anni su ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Milano, perché ritenuti gravemente indiziati.
[…] Entrambi avevano precedenti. Tutto è iniziato con i primi pedinamenti da parte dei veri carabinieri dietro ai finti, che hanno portato ad individuare la moto usata per i colpi. Quindi sono riusciti a documentare i raid, attraverso un lavoro quotidiano che ha messo a confronto il monitoraggio delle denunce per furto presentate dalle persone vulnerabili in tutta la Lombardia (63 da gennaio a giugno 2023) con i sopralluoghi nelle case e l’acquisizione delle registrazioni degli impianti di videosorveglianza sulle strade ma anche presso le stazioni di servizio dove i due truffatori facevano rifornimento di carburante alla moto. […]