Romina Marceca per la Repubblica
È stata danneggiata la statua di Giovanni Falcone che si trova davanti alla scuola Falcone-Borsellino a Palermo nel quartiere dello Zen. Alla statua è stata staccata la testa e un pezzo del busto è stato usato poi come ariete contro il muro dell'istituto scolastico. Sulla vicenda è stata aperta una indagine.
Già nel 2012 il busto di Giovanni Falcone, all’ingresso principale dell’istituto, era stato stato danneggiato: era stato rotto il naso e scarabocchiata tutta la superficie. I vandali cinque anni, dopo aver danneggiato la statua, erano entrati da una finestra, complice il sistema di allarme che si era scaricato già il 25 aprile, e hanno scaraventato a terra armadi, cattedre, banchi e sedie.
"Sono sconvolta per quanto è accaduto. Non ero a scuola e sono arrivata per comprendere la situazione. Una scena che fa male al cuore, soprattutto dopo che con i ragazzi abbiamo intrapreso un percorso che ci aveva dato tante soddisfazioni". C'è rammarico nelle parole di Daniela Lo Verde, la dirigente dell'istituto comprensivo Giovanni Falcone dello Zen.
"Da tempo non subivamo raid vandalici, sono sconfortata". Nella scuola di buon mattino sono arrivati i poliziotti del commissariato San Lorenzo e della Scientifica. Hanno eseguito i rilievi. La testa del giudice è stata mozzata utilizzando la base in marmo che la sosteneva. Poi è stata lanciata contro la vetrata della porta di ingresso che è andata in frantumi. Purtroppo le telecamere di videosorveglianza della scuola non sono funzionanti.
Reazioni di condanna sono giunte subito da istituzioni e associazioni antimafia. "Oltraggiare la memoria di Falcone è una misera esibizione di vigliaccheria", ha scritto su Twitter il premier Paolo Gentiloni. Per la ministra del'Istruzione, Valeria Fedeli, "l'atto di vandalismo avvenuto alla scuola Falcone di Palermo è un episodio grave e vigliacco. Lo condanniamo con decisione e ribadiamo con forza che la scuola non si arrende. Che chi la colpisce, provando ad attaccare un presidio di legalità e cittadinanza, non fermerà l'esercito delle educatrici e degli educatori, delle giovani e dei giovani che attraverso la scuola e grazie alla scuola riescono a riscattarsi anche in territori difficili".
Fedeli, che si è subito messa in contatto con la dirigente dell'istituto per esprimerle vicinanza e solidarietà, assicura: "Faremo subito restaurare la statua". "La mafia c'è e si fa sentire - dice Carlo Vizzini, presidente nazionale del Partito socialista italiano - In tre giorni due brutte minacce mafiose a Palermo, nei quartieri di Borgo Vecchio e dello Zen. Allo Zen la statua di Falcone è stata seriamente danneggiata. Al Borgo Vecchio sono state lanciate minacce anonime contro un magistrato e un giornalista. La mafia non vuole essere disturbata, specie in zone dove hanno fatto nel passato da padroni. Occorre trovare gli autori di questi scempi e arrestarli, dimostrando che lo Stato è forte e non ha paura neanche di coloro che non mostrano il volto".
giovanni falcone sergio mattarella
Per Simona Vicari, senatrice di Alternativa popolare, "quanto accaduto stamani a Palermo rappresenta un episodio triste e grave. Da palermitana provo profondo rammarico nel vedere come un simbolo della legalità e del senso della giustizia possa essere preso di mira in modo così vigliacco. Questo tipo di minacce non intimidiscono né i palermitani né chi continua a ringraziare Giovanni Falcone e tutti i magistrati caduti per la difesa della nostra libertà".