Estratto dell’articolo di Andrea Nicastro per il “Corriere della Sera”
LIBANO - IL FUNERALE DI AL AROURI
Il nemico del mio nemico è mio amico. Ma in Medio Oriente neppure questo è sempre vero. Ieri a Beirut, ai funerali dello sceicco Al Arouri, alto esponente di Hamas ucciso da tre missili di Israele, c’erano decine di bandiere di Hamas, qualcuna in rappresentanza di Fatah, la fazione palestinese rivale, e nessuna, nemmeno una, di Hezbollah. È stata una cerimonia sunnita, in una moschea sunnita, in un quartiere sunnita.
Gli sciiti di Hezbollah che pure ospitavano Al Arouri nel loro quadrante della capitale libanese erano presenti solamente con due funzionari. Eppure nel suo discorso di mercoledì, il leader degli sciiti libanesi Hassan Nasrallah, aveva tuonato. Ogni volta che Nasrallah apre bocca, il Libano ha i brividi. La paura è che dichiari guerra per salvare i 2,3 milioni di palestinesi di Gaza […]
Nella retorica della «resistenza all’entità sionista» e del «martirio per liberare Al Quds» (Gerusalemme), sarebbe una decisione coerente. Invece, nei fatti, Nasrallah temporeggia, anche dopo la morte di Al Arouri […] Hezbollah ha espresso solidarietà ad Hamas, ma si limita a bombardare entro 10 chilometri dal proprio confine. In sostanza fino ad oggi Nasrallah non ha voluto allargare il conflitto. Perché?
SALEH AL AROURI - HASSAN NASRALLAH
[…] Due portaerei americane in navigazione davanti alle sue coste sono state, di sicuro, un ottimo deterrente. L’appoggio Usa ad Israele in caso di conflitto aperto non avrebbe lasciato scampo ai pur potenti Hezbollah. I 150mila missili libanesi farebbero molto male a Tel Aviv, ma l’aviazione israeliana raderebbe al suolo Beirut come sta facendo con Gaza.
La guerra si può fare quando qualcuno paga i danni e il Libano non ha i soldi per ricostruire. Israele si potrebbe economicamente permettere una guerra a Nord, ma secondo il Guardian , gli Usa sono intervenuti due volte dal 7 ottobre per fermare un attacco preventivo di Israele contro Hezbollah. Ideologia e solidarietà non bastano se le casse libanesi sono vuote e la crisi economica profondissima. Teheran ha fatto sapere di non poter finanziare alcunché. Quindi? Meglio discutere. La tensione si abbassa, una delle due portaerei americane sta lasciando l’area.
La speranza del movimento sciita libanese è di uscire da questa crisi […] riconosciuto a livello internazionale, legittimato. Già oggi ha la maggioranza in Parlamento per poter eleggere un suo uomo (Suleiman Frangieh) alla presidenza. Ma sarebbe inutile. Assieme alla carica ci vuole una svolta economica. […] Hezbollah chiede, in cambio della pace, la fine dell’embargo internazionale e il ritorno degli investimenti dei Paesi del Golfo. […] Pace in cambio di rinascita. Nasrallah vuole che il Libano esca dall’asfissia economica, un obbiettivo molto lontano dalla retorica del fanatismo […]
SALEH AL AROURI ISMAIL HANIYEH