SIRENE D'ALLARME NEL CENTRO DI TEL AVIV
razzo di hezbollah distrutto dalla contraerea israeliana
(ANSA) - Sirene d'allarme sono scattate nel centro di Tel Aviv alle 6.45 di questa mattina. Lo ha constatato l'ANSA sul posto. Subito dopo si è sentito il boato di una esplosione. Sirene anche in Samaria e a Modi'in Illit, riferisce l'Idf. In seguito agli allarmi nel centro di Tel Aviv, l'Idf ha comunicato che alcuni razzi sono stati lanciati dal Libano verso la città e il sistema di difesa è entrato in funzione.
HEZBOLLAH, 'PRESA DI MIRA BASE NAVALE ISRAELIANA'
(ANSA-AFP) - Il movimento libanese filo-iraniano Hezbollah ha annunciato di aver preso di mira una "base navale" vicino ad Haifa, in Israele. Una "salva di razzi" ha preso di mira la "base navale Stella Maris a nord-ovest di Haifa", secondo una dichiarazione del movimento libanese, che ha anche rivendicato attacchi simili su due posizioni dell'esercito israeliano "nella periferia di Tel Aviv".
BOMBARDAMENTI ISRAELIANI A BEIRUT - 5- FOTO LAPRESSE -
HEZBOLLAH, 'LANCIATO RAZZI SUI SOBBORGHI DI TEL AVIV'
(ANSA) - Hezbollah ha dichiarato di aver lanciato razzi contro "i sobborghi di Tel Aviv". Riporta l'Afp. Intanto l'Idf ha comunicato che cinque razzi sono stati sparati contro la città, di cui quattro sono stati intercettati dal sistema di difesa e un altro è caduto esplodendo in un'area aperta. Contemporaneamente Hezbollah ha sparato dal Libano altri 15 razzi sull'Alta Galilea e sulle alture del Golan.
HEZBOLLAH, 'RAZZI CONTRO BASE MOSSAD E BATTERIA IRON DOME'
AQAH - BANCA LIBANESE CHE FINANZIA HEZBOLLAH
(ANSA) - Hezbollah ha annunciato di aver lanciato una "raffica di razzi" contro la base dell'Unità 8200 a Tel Aviv, presso il quartier generale del Mossad, e di aver "sparato contro la batteria dell'Iron Dome" (il sistema di difesa antiaereo) nel centro di Israele, nell'area di Tel Aviv. Lo riferiscono i media israeliani. E' la seconda volta in poche ore che Hezbollah prende di mira la base dell'intelligence dell'Unità 8200 dell'esercito israeliano. Già ieri sera, infatti, il movimento libanese filo-iraniano aveva reso noto di aver lanciato "razzi di qualità" contro "la base di Glilot dell'Unità di intelligence militare nella periferia di Tel Aviv".
FRAMMENTI DI RAZZI INTERCETTATI SU TEL AVIV, NON CI SONO VITTIME
(ANSA) - La polizia israeliana ha riferito che frammenti di razzi lanciati da Hezbollah dal Libano e intercettati dal sistema di difesa aereo sono caduti nell'area di Tel Aviv, non ci sono vittime o feriti. Mentre i frammenti caduti in seguito alla distruzione di altri razzi nella città di Maagan Michael, nel nord di Israele, hanno danneggiato un edificio e alcuni veicoli
Media, 'raid ha colpito davanti a ingresso ospedale a Beirut'
(ANSA) - L'attacco aereo israeliano delle scorse ore a sud di Beirut ha colpito proprio di fronte all'ingresso dell'ospedale universitario Rafik Hariri, ha detto al Guardian un portavoce della stessa struttura sanitaria. Si tratta del più grande ospedale pubblico del Libano e lo stesso in cui sono stati curati pazienti precedentemente evacuati dagli ospedali di Dahiyeh, la periferia sud di Beirut, a causa degli intensi bombardamenti israeliani nella zona.
attacco dell esercito israeliano al quartier generale unifil 4
ISRAELE COLPISCE LA “BANCA” DI HEZBOLLAH. SPEZZATA LA RETE DEI FINANZIAMENTI...
Estratto dell’articolo di Raffaele Genah per www.ilmessagero.it
Lo considerano il più grande attacco con i droni delle ultime settimane. Uno sciame intercettato sul Mediterraneo nel suo breve percorso dal Libano prima di raggiungere lo spazio aereo israeliano. Le cinque “bombe volanti” hanno comunque causato un breve interruzione - quindici minuti- nel traffico aereo dello scalo Ben Gurion di Tel Aviv. Atterraggi e decolli sono ripresi dopo che i jet e gli elicotteri dell’Israel Air Forces li hanno abbattuti senza che potessero interferire sulla sicurezza aeroportuale.
bombardamenti israeliani a beirut 6 foto lapresse
In precedenza era scattato un pesante attacco contro le città e i villaggi del Nord, da Kiryat Shmona alla Galilea su cui sono piovuti 25 razzi, mentre le sirene hanno suonato in continuazione a Tiberiade, Bet Shean, Nof-Ha-Galil.
Ma la parte più consistente dell’offensiva dal cielo è quella partita da Israele contro l’associazione Al Qard al Hasan, considerata il braccio finanziario di Hezbollah. Nella sola città di Beirut erano funzionanti 14 delle sue 31 filiali. Altre erano dislocate in diverse parti del paese, da Baalbek nella valle della Bekaa a Sidone nel sud.
E di queste in alcuni casi restano solo le insegne luminose, in altri casi nemmeno quelle: solo le scritte annerite, a fare da anticamera ad uno scenario di completa devastazione, di vetri e detriti, intonaco e calcinacci. In uno degli attacchi sarebbe stato ucciso il responsabile del settore finanziario di Hezbollah, che avrebbe ricoperto questo ruolo solo da poche settimane, dopo l’uccisione del suo precedessore. Secondo l’intelligence israeliana si tratta della principale istituzione finanziaria dell’organizzazione terroristica già sanzionata nel 2016 dagli Stati Uniti, ma con scarsi risultati pratici.
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[…] Apparentemente l’associazione opera – sempre stando ai report dei “servizi” - come un’organizzazione bancaria di beneficenza che eroga microcrediti per affrontare le esigenze più o meno consistenti di chi deve sostenere spese per alloggi, per finanziare gli studi o per acquistare beni di prima necessità, rispondendo così a quella vocazione “sociale” del Partito di Dio.
In realtà dietro alla facciata si muoverebbe, secondo Israele, un consolidato sistema direttamente associato alle attività terroristiche, che gestisce miliardi di dollari con oltre 400 mila conti. Una macchina da soldi sostenuta dall’Iran ma anche con notevoli capacità di autofinanziamento attraverso fondi provenienti da istituti di credito, da donazioni e quote associative.
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[…] A Beirut è arrivato l’inviato speciale americano per il Medio Oriente, Hamos Hochstein: avrà una serie di colloqui per verificare le condizioni per un cessate il fuoco. Segnali positivi sarebbero arrivati dal presidente del Parlamento, lo sciita Nabih Berri, ma intanto a parlare sono sempre le armi.
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