Lara Sirignano per il “Corriere della Sera”
vincenzo campo SINDACO PANTELLERIA
Dopo una notte di fiamme e paura, all'alba di ieri, a Pantelleria, la situazione è tornata sotto controllo. E col sorgere del sole e la fine degli ultimi focolai è cominciata la conta dei danni. Oltre 60 ettari di vegetazione andati distrutti e una distesa di terra arsa dove c'erano alberi e macchia mediterranea. L'odore acre del fumo è rimasto nell'aria a lungo.
I pompieri e gli uomini della Forestale, che per oltre 12 ore hanno lottato contro un fronte di fuoco di 400 metri, l'hanno respirato per tutta la notte.
Trenta persone sono state costrette a lasciare le abitazioni assediate dai roghi e sono state portate in salvo dai gommoni della Guardia Costiera. Di «grande sinergia e forte impegno di tutti i soccorritori», ha parlato il sindaco dell'isola Vincenzo Campo, che non ha dubbi sulla natura dolosa delle fiamme. Ma che ci sia stata la mano dell'uomo dietro al rogo è ancora da accertare.
Il procuratore di Marsala, Roberto Piscitello, che ha aperto un'inchiesta a carico di ignoti, ieri ha sorvolato con un elicottero dei vigili del fuoco la zona distrutta. Dai primi accertamenti sembra che le fiamme siano divampate tra Kamma e Gadir, parte Nordest dell'isola, attorno alle sei del pomeriggio di mercoledì.
Un altro rogo sarebbe scoppiato a Cala Cinque Denti. In mezzo, tra i due fronti, un tratto di vegetazione è rimasto intatto. Un caso o la prova di un'azione congiunta di piromani che hanno innescato il fuoco prima a monte e poi più giù? Cauti gli inquirenti: «Il rogo potrebbe anche essere partito da Kamma e aver saltato l'area che si è salvata dalle fiamme per arrivare a Cala Cinque Denti sospinto dal vento di scirocco», spiegano. Prove certe dell'azione dei piromani dunque ancora non ce ne sono, ma i sospetti sono forti.
giorgio armani a pantelleria 2
Una risposta ai dubbi dei magistrati potrà venire dall'analisi delle foto satellitari scattate in tempo reale, affidata a un reparto speciale dei carabinieri. Ma al di là della natura dell'incendio, la Procura vuole accertare se il piano di prevenzione che il Comune e l'ente parco dovrebbero predisporre abbia funzionato.
Per questo i pm stanno acquisendo le ordinanze in materia per verificare se siano state rispettate. «Siamo a Pantelleria, non al Polo Nord dove è inimmaginabile che le temperature raggiungano certi livelli e che da un mozzicone di sigaretta incivilmente buttato a terra possa scaturire un incendio - dice il procuratore di Marsala -, perciò a noi non basta capire se ci siano responsabilità nell'innesco del rogo».
«Un incendio colposo - spiega - non sarebbe meno grave se dipendesse dall'incuria dell'uomo, le indagini non mancheranno di accertare cosa è stato fatto e cosa si sarebbe dovuto fare». E la magistratura indagherà anche sui roghi di ieri a Palermo. Giornata di incendi, per la Sicilia, quella di ieri: da Carini a Monreale, dal Messinese a Trabia con l'autostrada Palermo-Catania chiusa al traffico. Incendi anche a Ischia sul monte Epomeo. Fiamme alte, ben visibili anche a distanza, sono divampate ieri sera sul versante nord occidentale del promontorio che domina l'isola.
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