INCUBO NERO - SEQUESTRATO UN ARSENALE DA GUERRA (FUCILI E UN MISSILE ARIA ARIA), IN 3 FINISCONO IN MANETTE: C'È ANCHE UN EX CANDIDATO AL SENATO PER FORZA NUOVA – IL BLITZ CONTRO EX COMBATTENTI ITALIANI NEL DONBASS - QUELLA GALASSIA NERA CHE SPAZIA DAI MESSAGGI POLITICI E DI PROPAGANDA ALLE INFILTRAZIONI NELLA CURVA DELLA JUVE…

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CARLOTTA ROCCI per repubblica.it

 

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C’era anche un missile aria aria - che era disarmato, ma perfettamente funzionante e poteva essere riarmato - usato dalle forze armate del Qatar tra il materiale sequestrato questa mattina dalla Digos in una delle abitazioni degli esponenti di estrema destra colpiti da un provvedimento di perquisizione.

 

Tre gli arrestati: in manette figura anche Fabio Del Bergiolo, 60 anni, ex ispettore delle dogane specializzato nell'antifrode finito nei guai nel 2003 per una truffa messa in atto mentre era in servizio a Malpensa. Del Bergiolo è un militante di Forza Nuova ed è stato candidato al senato a Gallarate nel 2001. Alessandro Monti, 42 anni, svizzero, è invece il titolare della società che possiede l'hangar vicino a Voghera dove è stato trovato il missile. Il terzo finito in manette è Fabio Bernardi, 51 anni.

 

 

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Le indagini della Digos erano partite un anno fa dopo le intercettazioni su un gruppo di italiani  che avevano combattuto in Ucraina.  I sospetti su Del Bergiolo sono nati dalle telefonate che hanno intercettato i suoi tentativi di vendere il missile aria aria da guerra  di fabbricazione francese per circa 470mila euro. Tra i potenziali  acquirenti c'era anche il funzionario pubblico di un paese straniero che si era dimostrato interessato ma pretendeva la documentazione sull'acquisto della bomba.

 

L'operazione è scattata all'alba, con nuove perquisizioni e nuovi sequestri da parte della Digos di Torino che nell’ultimo periodo ha concentrato l’attenzione sui gruppi oltranzisti di estrema destra che orbitano su Torino,  una galassia nera  che spazia dai messaggi politici e di propaganda alle infiltrazioni nelle tifoserie calcistiche. Durante le perquisizioni della scorsa settimana, infatti, gli investigatori coordinati dal dirigente Carlo  Ambra, avevano sequestrato uno striscione storico dei Drughi Giovinezza, gruppo ultras della Juventus all’interno della sede Legio Subalpina, in corso Allamano e nelle le abitazioni perquisite c’erano stati anche alcuni appartenenti al gruppo Tradizione, sempre della tifoseria bianconera.

 

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I Drughi avevano anche espresso con uno striscione la loro solidarietà all’arresto di Carlo Fabio D’Allio, 28 anni, considerato il leader del gruppo skin Legio Subalpina, finito in manette per il possesso di proiettili da guerra, e scarcerato la scorsa settimana dopo l’udienza di convalida con l’obbligo di firma.

 

Il questore di Torino Giuseppe De Matteis ha definito l'operazione "un sequestro con pochi precedenti per la qualità  delle armi e il loro potenziale violento"

 

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