1. SESSO E DROGA CON L’AMICO 14ENNE DELLA FIGLIA
Gianni Giacomino per ''la Stampa''
Un’infermiera di 42 anni è stata arrestata dai carabinieri perché è ritenuta responsabile di aver commesso degli atti sessuali con un minorenne, compagno di scuola della figlia e per aver ceduto e consumato marijuana con lui e altri ragazzini, figlie comprese. Ora è in carcere e il suo avvocato Simone Vallese spiega che: «Quello che dovremo dire lo diremo al giudice durante l’interrogatorio di garanzia». Che si terrà oggi, in procura ad Ivrea davanti al gip Stefania Cugge.
È una brutta vicenda quella che è venuta alla luce a Balangero, una trentina di chilometri da Torino, il paese conosciuto nel mondo perché, per decenni, si è estratto amianto da quella che era la cava più grande d’Europa. Una storia di fiducia tradita e di una passione morbosa tra una donna divorziata e un adolescente che si affaccia alla vita. Quella che prende una svolta inaspettata nel dicembre del 2017 quando il 14enne va in ospedale a trovare la sua compagna, lì conosce l’infermiera e comincia a frequentare la sua casa di Balangero. Niente di strano.
Nella comitiva di amici ci sono anche altri giovani e le due figlie della 42enne. Anzi, la mamma dello studente è quasi convinta che il figlio si sia un po’ innamorato della sua compagna di scuola. Si vedono, escono insieme, cose che capitano a quell’età. Si sbaglia. La verità esplode drammatica mesi dopo quando la donna – messa sull’attenti dallo zio del ragazzo: «Tra quei due c’è una strana complicità, fai attenzione» - copia i messaggi WhatsApp e dei file audio dal telefonino del figlio.
Sconvolta si presenta dai carabinieri di Leini. Dubbi non ce ne sono. Tra lui e quella donna molto più matura c’è una storia d’amore. I toni dei messaggi sono espliciti: «Ti amo alla follia»....«Ti amo sei tutta la mia vita», oppure: «Tu per me sei perfetta mai fatto un sesso così bello...». Iniziano le indagini. Un giorno, su disposizione del pm Elena Parato, viene effettuata una perquisizione a casa della donna da parte dei carabinieri che sequestrano computer e telefonini.
Ma anche dopo il blitz la 42enne avrebbe continuato a sentire l’adolescente, a contattarlo in chat, tramite la playstation, ad organizzare incontri a casa sua. Dove, come hanno ricostruito gli inquirenti, i minori avrebbero anche fumato della marijuana recuperata da un altro studente, residente in un paese vicino. Tutti e due, per gli investigatori, erano ben consapevoli di quello che stavano vivendo. Lei si sarebbe addirittura informata, navigando sul web, di quello che poteva rischiare avventurandosi in una relazione con un partner molto più giovane.
Lui, invece, interrogato dai carabinieri ha fermamente negato ogni rapporto sessuale e sentimentale con la 42enne. Ha raccontato di aver trovato un punto di riferimento in quella donna, una persona con cui potersi sfogare quando litigava con i genitori. Poi, una volta uscito dalla caserma, ha preso il telefonino e ha subito chiamato l’infermiera. Parlando della loro relazione e, soprattutto, della droga che bisognava far sparire. A Balangero la gente è basita.
Non si capacita di come quella donna divorziata con due figli, ex animatrice in parrocchia, rappresentante di classe e, come raccontano i colleghi in ospedale «una professionista esemplare», sia scivolata in una storia simile. «Vorrei solamente che non iniziasse una caccia alle streghe – avverte don Luigi Magnano, il parroco di Balangero -. Tutto deve essere ancora dimostrato e nessuno si permetta di giudicare».
2. "UN' INFERMIERA BRAVISSIMA LE ACCUSE SONO CATTIVERIE"
Gianni Giacomino per ''la Stampa - Cronaca di Torino''
«Chi? Lei? Non è possibile.
Scrivete pure quello che dovete scrivere, ma mi sembra una cosa talmente assurda che prima è necessario conoscere tutti i particolari di sta faccenda e poi si vedrà».
Chiedere il nome alla coetanea dell' infermiera finita nei guai per aver ceduto droga e fatto sesso con un minorenne, è inutile. A Balangero, poco più di 3mila anime dove tutti conoscono tutti, la notizia ha l' effetto di un pugno nello stomaco.
Una ragazza normale Perché, in una domenica pomeriggio con un cielo di nuovo grigio che promette pioggia, la gente fa fatica a credere a quello che ha appena letto sui siti web o visto in tv. E, soprattutto, perché la donna finita in carcere non ha mai avuto una grana con la giustizia. Proveniente da una famiglia conosciuta e per bene con il padre che faceva l' imprenditore e la mamma l' impiegata. Lei un lavoro come infermiera all' ospedale di Ciriè, due figli e un matrimonio che non aveva funzionato. Insomma la normalità più assoluta.
«Guardi, innanzitutto bisogna ancora capire bene tutti i risvolti di questa storia che, francamente, mi sembra molto strana. Perché non sono convinto che sia tutto come viene raccontato - ci tiene a puntualizzare don Luigi Magnano, sacerdote alla parrocchia della Consolata di Balangero dove la 42enne, in passato, ha anche fatto l' animatrice -. Io conosco da tempo quella donna quindi, prima di giudicare, aspetterei e poi si vedrà. Magari intorno a lei c' è anche qualcuno che le vuole fare del male, chi lo può dire?».
Fino a qualche settimana fa c' erano solo dei pettegolezzi di paese. Divampati quest' estate quando l' infermiera, o chi per lei, aveva postato una foto su Istagram dove si vedeva ripresa con gli amici della figlia più grande. Niente di che. Forse l' unica cosa preoccupante di quei ragazzini erano l' uso di sostanze stupefacenti, ma qui c' è un' altra indagine dei carabinieri per spaccio. Anzi, da come è emerso dalle indagini, uno di loro, un giorno sarebbe stato male dopo aver fumato della marijuana proprio a casa dell' infermiera.
«Un' infermiera modello» Una professionista stimata da tutti. Da anni infatti lavorava nel reparto di Medicina dell' ospedale di Ciriè. Dove, per la prima volta, aveva visto il compagno di classe di sua figlia, che era ricoverata perché era stata poco bene. E lui era andato a trovarla. Anche tra le corsie del polo sanitario di via Battitore si percepisce incredulità. Anche se, da qualche giorno, si era capito che quella biondina, «sempre professionale e molto educata», era finita in qualche guaio. «Mi creda non lo dico perché voglio difenderla, ma è un' infermiera molto brava, preparata e competente», riflette un collega.
Ma in ospedale c' è anche chi sostiene di aver percepito qualche ombra. «Ultimamente la vedevo un po' strana, come se fosse più intristita. Ma qui tutti abbiamo i nostri problemi, certo mai avrei immaginato una storia così». Una storia che, molto probabilmente, oggi a mezzogiorno, la 42enne di Balangero dovrà, se vorrà, ripercorrere davanti al pm Elena Parato e al gip Stefania Cugge, nel corso dell' interrogatorio di garanzia in Procura ad Ivrea. La prima tappa di un percorso giudiziario che è iniziato con la detenzione in carcere, necessaria, secondo il magistrato, perché la donna, anche quando è stata «avvertita», non ha mai smesso di comportarsi «illecitamente».