Mic. All. per il Messaggero
Finisce a un passo dal banco degli imputati l' ex pm Antonio Ingroia. È accusato di avere ottenuto rimborsi illeciti e indennità non dovute nel periodo in cui è stato alla guida della Sicilia e-Servizi, società in house della Regione Siciliana. La Procura di Palermo ha chiuso l' indagine a suo carico, atto che solitamente precede la richiesta di rinvio a giudizio.
Per tre mesi, nel 2013, Ingroia aveva ricoperto l' incarico di liquidatore e, per l' accusa, bypassando l' assemblea dei soci, si sarebbe liquidato, in conflitto di interessi, un' indennità di risultato da 117mila euro. Il pm Piero Padova contesta all' ex collega anche rimborsi per spese di viaggio che, in violazione della normativa regionale, sarebbero stati estesi a vitto e alloggio, grazie a una delibera ad hoc. In 20 mesi di trasferte tra Roma - dove vive da quando ha lasciato la magistratura - e Palermo - dove ricopriva la carica di amministratore - Ingroia avrebbe speso 37mila euro solo in ristoranti e hotel di lusso, come il celebre Villa Igiea.
«Apprendo che la procura ha concluso le indagini su di me - ha commentato l' ex magistrato -sono tranquillo, perché non ho commesso nulla di illecito e ho invece denunciato le ruberie di altri nella società che ho amministrato, facendo risparmiare decine di milioni di euro ai siciliani».