Michele Farina per il “Corriere della Sera”
Nella stagione degli animali abbandonati (80 mila gatti e 50 mila cani ogni anno in Italia, secondo la stima della Lav: il 25-30% d'estate) c'è un Paese che ha messo a punto un sistema per eliminare il problema alla radice. Si chiama «Legge per la protezione dei diritti delle persone contro gli animali» ed è in dirittura d'arrivo al Parlamento di Teheran. In pratica, cani e gatti diventano fuorilegge. Gli iraniani che vogliono tenerli in casa dovranno chiedere il permesso a uno speciale e arcigno Comitato governativo.
Sono previste multe di almeno 800 euro per l'acquisto, la vendita, il trasporto e il possesso di una serie di altri animali giudicati «pericolosi» (compresi coniglietti e tartarughe). Un reportage semi-clandestino della Bbc segnala una nuova ondata di arresti (di persone) e di sequestri (di cani) nella capitale Teheran. La polizia di recente ha annunciato una nuova stretta: per «proteggere la sicurezza del pubblico», da questa estate è vietato girare con i cani nei parchi.
Per gli animali confiscati c'è una prigione ad hoc, di cui si raccontano cose orribili. Immaginiamo gente che per i bisogni dei propri cari esce furtiva a orari impensati, oppure cerca di passare inosservata tra la folla con l'amato quattrozampe nascosto nella borsa, pronto per un istantaneo pit-stop al cardiopalma. Il dottor Payam Mohebi, presidente dell'Associazione Veterinari, coraggiosamente definisce la Legge contro gli animali «imbarazzante».
Lo sforzo legislativo per fare piazza pulita di questi amici pericolosi è cominciato alcuni anni fa, con un gruppo di deputati che volevano relegare i «pet» negli zoo oppure abbandonarli nel deserto. Tradizionalmente, nei Paesi islamici gli animali sono considerati impuri. I veterinari raccontano alla Bbc che in Iran è proibito importare cibo specifico dall'estero e che quello di produzione interna è spesso scadente.
Così si è creato un mercato nero, tanto fiorente quanto costoso per i proprietari: trafficanti di crocchette e pusher di scatolette le fanno arrivare per vie traverse, con prezzi quintuplicati negli ultimi mesi. E pensare che l'Iran nel 1948 fu tra i primi Paesi del Medio Oriente a promuovere leggi per il benessere degli animali. Ora persino il gatto persiano si troverà a essere considerato un paria nella sua stessa patria.
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