UNA LAGUNA DI CAFONI – IL RITORNO DEL GRANDE CLASSICO VENEZIANO: IL TURISTA CHE SI SPOGLIA E FA IL BAGNO NELLE ACQUE SALMASTRE E NON PROPRIO PULITE DEI CANALI – L’ULTIMO È UN 33ENNE AUSTRALIANO CHE, ALLE QUATTRO DI NOTTE, SI È TOLTO LA MAGLIETTINA PER LANCIARSI DAL PONTE DELLACCADEMIA NEL CANAL GRANDE LUOMO, RIPRESO DALLE TELECAMERE, È STATO IMMEDIATAMENTE FERMATO: PER LUI UNA MULTA DA 450 EURO E UN ORDINE DI ALLONTANAMENTO DALLA CITTÀ 

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Giacomo Costa per "www.corriere.it"

 

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Questa volta è successo alle quattro del mattino, quando il Canal Grande era vuoto, o quasi, ma questo non rende il gesto meno grave. Nella notte tra venerdì e sabato le telecamere delle videosorveglianza comunale hanno ripreso un turista che, in pantaloncini (forse in costume?) e a petto nudo si arrampicava sul corrimano del ponte dell’Accademia - uno dei quattro ponti che tagliano il Canal Grande, il più vicino a San Marco - e si tuffava in acqua, violando contemporaneamente almeno tre articoli del regolamento di sicurezza urbana della città: il divieto di tuffarsi dai ponti, appunto, il divieto di nuotare nei canali, e per buona misura anche il divieto di circolare per strada senza maglietta.

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L’identikit del tuffatore

Si tratta di un ragazzo australiano di 33 anni si è tuffato dal Ponte dell’Accademia: è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza ed è stato immediatamente fermato da una pattuglia della Polizia locale che è intervenuta. Il turista è stato sanzionato ai sensi del Regolamento di Sicurezza Urbana per il divieto di tuffarsi (450 euro) ed è stato imposto l’ordine di allontanamento della durata di 48 ore (Daspo). Il 33enne L’uomo inoltre è stato denunciato all’autorità giudiziaria.

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La rabbia del sindaco Brugnaro: «Abbiamo le mani legate»

L’episodio è stato subito riportato dallo stesso sindaco Luigi Brugnaro, che ha anche specificato come si è chiuso: denuncia e allontanamento dalla città. «Di più non possiamo fare, abbiamo le mani legate - scrive il primo cittadino - Chiedo i poteri penali del giudice di pace e la possibilità di far passare a queste persone fino a dieci giorni dentro una cella di sicurezza». La richiesta è in realtà un vecchio ritornello di Brugnaro, che lo ripete fin dall’inizio del suo primo mandato a Venezia; lo stesso regolamento di sicurezza urbana già citato è stato riscritto negli ultimi anni proprio per rispondere ai sempre più frequenti episodi di «turismo cafone».

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Un problema che si ripresenta: quest’anno già tanti episodi

In due anni di stop forzato agli arrivi - tra «acqua granda» e Covid-19 - il problema era ovviamente scivolato in secondo piano ma con il ritorno dei visitatori in centro storico (e con il caldo battente) l’acqua salmastra e non proprio pulita dei canali sembra essere tornata a calamitare le attenzioni di molti. 

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A inizio settimana un uomo si è tuffato in pieno giorno dal ponte degli Scalzi (il secondo ponte sul Canal Grande, davanti alla stazione ferroviaria di Santa Lucia), mancando di pochissimo barche e vaporetti che a quell’ora affollavano il canale; qualche giorno prima era stata la volta di un gruppo di turisti che, tutti tenendosi per mano, sono saltati in acqua da una riva cittadina. Due settimane prima era toccato al ponte di Rialto diventare trampolino per una comitiva di tedeschi.

 

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Non solo tuffi, anche picnic in strada

A queste scene particolarmente coreografiche si sommano poi tutta una serie di comportamenti minori, ma comunque irrispettosi, che tornano a presentarsi non appena il numero dei turisti sale: ieri, a mezzogiorno, una gruppo di almeno una decina di americani ha deciso di trasformare i «masegni» di Strada Nova - la via principale della città - in una zona pic-nic, sedendosi tranquillamente a terra per consumare quanto acquistato al vicinissimo McDonald’s (che, invece, aveva i tavolini esterni deserti).

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