Estratto dell’articolo di Gianluigi Nuzzi per “la Stampa”
L'onda d'urto terrapiattista che ci investe tra no-vax, scie chimiche, gli artigli di Putin sull'Ucraina dipinti come la carezza del nonno che tutti vorremmo, si è abbattuta anche sul mondo della giustizia. Questa bulimia di verità alternative tanto eclatanti, seducenti, quanto pronte all'uso, banalmente facili da assimilare e digerire, ha coinvolto anche l'apparato giudiziario. Con l'obiettivo di ribaltare ogni certezza e vedere in tanti ergastolani, poveri detenuti innocenti: da Massimo Bossetti, assassino della povera Yara Gambirasio ad Alberto Stasi, autore a Garlasco dell'omicidio della fidanzata Chiara Poggi.
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La verità sulla strage di Erba ne diventa così il fangoso campo di battaglia con una articolata, violenta campagna di disinformazione, manipolazione e manomissione per alzare il coro cieco del dissenso e dello sdegno di massa e mandar fuori dal carcere i due disgraziati. In questa operazione dell'orrore ogni convenzione è presa in ostaggio fino al rilascio di chi fino a ieri, ovvero Rosa Bazzi e Olindo Romano, erano stati condannati alla pena massima per aver tagliato la gola a un bambino di due anni, Youssef Marzouk, e ammazzato a sprangate e coltellate altre tre persone: sua mamma Raffaella Castagna, la nonna Paola Galli e la vicina Valeria Cherubini.
alberto stasi parla alle iene 10
Per raggiungere l'obiettivo a spallate non si guarda in faccia a nessuno. Si pialla l'onorabilità di professionisti, come lo psichiatra Massimo Picozzi, accusandolo di aver indotto la confessione, o l'allora comandante del Ris il generale Luciano Garofano, adombrando i peggiori infamanti sospetti sui due come fossero pluripregiudicati incalliti e non apprezzati professionisti.
Si buttano sospetti e infangano decine di carabinieri che svolsero le indagini, si ipotizza addirittura la frode processuale con una sorta di "spectre" di toghe, divise impegnati a costruire prove false per incastrare i malcapitati. Stupisce che di fronte a questo linciaggio la magistratura additata al ludibrio e di aver alterato le prove per mandare i due all'ergastolo, incassi e taccia, forse per dovere e senso istituzionale, in attesa che sia fatta chiarezza nell'istruttoria di revisione pendente a Brescia.
[…] finché la magistratura non rimetterà tutto in ordine alla delegittimazione sarà derogato l'enorme potere di dettare legge.
MASSIMO BOSSETTI olindo e rosa bazzi CHIARA POGGI ALBERTO STASI alberto stasi alberto stasi alle iene gianluigi nuzzi foto di bacco (5) OLINDO E ROSA1