“ABBIAMO PERSO IL CONTROLLO DELL’AEREO” – ATTIMI DI TERRORE SU UN BOEING 777-300ER DI AIR FRANCE, PARTITO DALL’AEROPORTO “JFK” DI NEW YORK E DIRETTO A PARIGI CHARLES DE GAULLE: DURANTE LA FASE DI ATTERRAGGIO I COMANDI DEL VELIVOLO NON RISPONDEVANO PIÙ E I PILOTI SONO STATI COSTRETTI A RISALIRE IN QUOTA PER EFFETTUARE UN GIRO DI RICOGNIZIONE – L’AEREO HA TOCCATO TERRA AL SECONDO TENTATIVO E ORA È STATA AVVIATA UN’INDAGINE PER…

-

Condividi questo articolo


Biagio Chiariello per www.fanpage.it

 

air france 8 air france 8

Attimi di puro terrore per i piloti del Boeing 777-300ER della compagnia Air France, partito il 4 aprile dall’aeroporto “JFK” di New York e diretto a Parigi Charles de Gaulle. In un audio diffuso dal Corriere della Sera si sentono le voci del comandante e del primo ufficiale in contatto con la torre di controllo dell’aeroporto parigino al quale viene comunicato l'allarme: "Abbiamo perso il controllo dell’aereo".

 

air france 6 air france 6

Al momento dell’atterraggio il velivolo ha infatti avuto problemi tecnici tanto da rendere necessario un giro di ricognizione sullo scalo prima di tentare nuovamente la discesa sulla pista, fortunatamente con successo. L’incidente è stato confermato sia dalla compagnia aerea che dalla Bea, l’ufficio francese per le indagini e l’analisi sulla sicurezza dell’aviazione civile, che ha avviato un’indagine su quanto accaduto.

 

Il volo AF11 era partito regolarmente dall’aeroporto di New York la sera di lunedì 4 aprile. Non è noto quanti passeggeri ci fossero a bordo. In prossimità dell’arrivo allo scalo di Parigi Charles i piloti si sono messi in comunicazione con la torre di controllo che ha autorizzato l’atterraggio sulla pista 26 sinistra, come si sente nelle conversazioni con la torre di controllo riferite dal Corriere. Ma quel punto i piloti hanno letteralmente perso il controllo dell’aereo.

air france 9 air france 9

 

Nell'audio si sente prima un urlo e l’allarme che suona in sottofondo. “Stop, stop!“, grida uno dei piloti. Il Boeing non risponde più ai comandi. “Air France 11?”, chiedono da terra. “Ti richiamo”, dice il pilota. “Air France interrompete l’avvicinamento a 1.500 piedi (457 metri, ndr) immediatamente”, è l’ordine che arriva dalla torre. “Ok ci fermiamo a 1.500”, rispondono dalla cabina. Ma l’allarme suona ancora, quindi si aggiungono altri avvisi sonori, mentre il pilota continua a tentare una manovra per recuperare i comandi dell’aereo. “Qui AF11, facciamo il giro, attesa a 4.000 piedi, vi richiamiamo”, dicono ancora i piloti alla torre.

air france 5 air france 5

 

Dopo aver fatto il giro e aver aggirato lo scalo, i piloti hanno effettuato un secondo tentativo atterrando sulla pista 27 destra, senza ulteriori problemi. “Abbiamo fatto il giro per problemi ai comandi di volo. L’aereo non rispondeva“, spiega il pilota alla torre di controllo. “Siamo pronti a riprendere la discesa con le indicazioni radar. Dateci il tempo di gestire la situazione poi guidateci fornendoci il vento in coda”.

 

Sull’accaduto un portavoce di Bea ha affermato che “gli esperti stanno analizzando i dati delle due scatole nere del velivolo: una registra gli audio dalla cabina (Cockpit voice recorder, Cvr), l’altra memorizza tutti i parametri di volo (Flight data recorder, Fdr). Ma è ancora presto per capire se aprire un’indagine sull’accaduto”.

 

air france 2 air france 2

Air France, dal canto suo, ha confermato l’imprevisto e si è scusata per il disagio. “L’equipaggio – si legge in una nota – ha gestito la situazione e ha fatto atterrare normalmente l’aereo dopo un secondo tentativo. Air France è rammaricata del disagio causato ai viaggiatori e ricorda che gli equipaggi sono formati e regolarmente istruiti su queste procedure, che sono utilizzate da tutte le compagnie aeree per garantire la sicurezza dei voli e dei passeggeri”.

air france 1 air france 1 air france 4 air france 4 air france 3 air france 3 air france 7 air france 7

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

DAGOREPORT! MONTANELLI E FALLACI SCANSATEVE! AI GIORNALISTI DEL “CORRIERE DELLA SERA” SI INSEGNA A SCRIVERE IN MODO “INCLUSIVO” CON UN CORSO ON-LINE - L’ULTIMA FOLLIA DEL POLITICAMENTE CORRETTO APPLICATA ALL’EDITORIA SERVIRA’ PER APPRENDERE UN “USO NON SESSISTA DELLA LINGUA ITALIANA” E PER “EVITARE L’USO DEL MASCHILE SOVRAESTESO”: IN PRATICA, IL MATTINALE DEI CARABINIERI RISULTERÀ IN FUTURO MOLTO PIÙ ACCATTIVANTE DEI TITOLI INCLUSIVI - SUL LAVORO BISOGNA EVITARE LE MICRO-AGGRESSIONI, TIPO L’UOMO CHE SIEDE A GAMBE SPALANCATE (LA DONNA MAI?) - PER NON FARSI MANCARE NULLA ARRIVANO LE INDICAZIONI SU COME CHIAMARE I NERI E I TRANS -INSOMMA, CONTINUANDO CON QUESTA FINTA E IPOCRITA “ECOLOGIA DEL LINGUAGGIO” POI NON LAMENTATEVI SE TRIONFA TRUMP!