“ALBERTO GENOVESE È STATO ROVINATO DALLA DROGA” - E CHI LO DICE? UN MEDICO? UN PARENTE? NO, IL SUO AMICO, DANIELE LEALI, SOSPETTATO DI AVER DISTRIBUITO DROGA ALLA FOLLE FESTA SU “TERRAZZA SENTIMENTO”! - L'INTERVISTA A "NOVELLA 2000": “AD ALBERTO PIACEVA LEGARE, AMMANETTARE. A IBIZA LA RAGAZZA CHE POI HA DENUNCIATO AVEVA LIVIDI, ECCHIMOSI, MA NON SI LAMENTAVA. ANZI, DOPO SI È RISENTITA PERCHÉ NON L’ABBIAMO INVITATA A CENA. LE RAGAZZE DELLE FESTE? MOLTE SONO ARRIVISTE, DAREBBERO L’ANIMA AL DIAVOLO PUR DI…”

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Gisella Desiderato per “Novella 2000”

 

daniele leali su novella 2000 daniele leali su novella 2000

Lui è Daniele Leali, fidanzato da 12 anni con Marilisa. Non vip, ma finito su tutti i giornali, spesso in tv in quanto considerato «braccio destro» di Genovese, genio delle start up, fondatore di Facile.it e Prima Assicurazioni, arrestato il 6 novembre con l’accusa di violenza e sequestro di una diciottenne durante la festa del 10 ottobre, nella sua casa di Milano.

 

Quella con la “Terrazza Sentimento”, vista Duomo, su cui si sarebbero consumati feroci rapporti sessuali. Da allora altre cinque ragazze accusano Genovese di violenza. Daniele è sospettato (ora che scriviamo non indagato) di aver distribuito droga alla festa. Ad accusarlo una ragazza: «C’erano due piatti per tutti. Li ha portati Daniele Leali: in uno c’era 2CB, coca rosa, nell’altro Calvin Klein, chetamina e cocaina».

copertina novella 2000 del 20 maggio 2021 copertina novella 2000 del 20 maggio 2021

 

Daniele, dopo quella festa è partito per Bali. Molti pensavano fosse fuggito.

«Da Dicembre sono in Italia. Era un viaggio di lavoro già programmato. Dopo l’arresto di Genovese, i dettagli, li ho saputi quando ero a Bali, subito mi sono offerto di collaborare, sarei tornato prima se i pm mi avessero convocato. A oggi non l’hanno fatto. Non ho avvisi di garanzia, per fare chiarezza il mio avvocato Sabino Di Sibio ha presentato la “richiesta 335”, si chiama così. Ha chiesto ai magistrati se ci sono indagini su di me, se entro tre mesi non rispondono (scadono a marzo, ndr), sono estraneo».  

 

Lei è vocalist e titolare di un locale a Formentera e di un ristorante a Boracay, nelle Filippine.

«Nasco vent’anni fa come vocalist, poi sono passato a organizzare party, da dieci anni sono titolare del Tipic, discoteca di Formentera, e del Beach Club, ristorante nelle Filippine. In Italia ho un format di hip hop reggaeton, organizzo spettacoli nei locali italiani. Tutto bene fino al 26 febbraio, poi col Covid lo stop. Mi sono trovato senza entrate».

alberto genovese alberto genovese

 

Finito il primo lockdown, cosa ha fatto?

«A giugno sono andato a Formentera con Alberto, sembrava che i locali riaprissero, ma a metà luglio hanno deciso di lasciarli chiusi. Alberto aveva preso una casa per stare due mesi in vacanza, uno a Formentera, uno a Ibiza. Io gli dico che sarei tornato in Italia. Lui: “Non preoccuparti, mi fa piacere se rimani con me tutta l’estate. A livello economico ti aiuto io”».

 

Cioè, Genovese ha pagato tutto?

«Ha pagato gli extra: alloggi, affitto, jet privati per spostarsi, spese importanti. Alla quotidianità mia, pensavo con le mie risorse. Così abbiamo trascorso l’estate tra Formentera e Ibiza fino ad agosto. Ero con Marilisa, lui con Sara, e c’erano una quindicina di persone con cui uscivamo, ogni tanto si univano altri. Facevamo feste, andavamo in barca».

ALBERTO GENOVESE DANIELE LEALI ALBERTO GENOVESE DANIELE LEALI

 

Deve essere molto legato a Genovese.

«È socio del Tipic di Formentera, ne ha rilevato delle quote nel 2014. È così che l’ho conosciuto, me l’ha presentato un amico comune».

 

Il 2014 era l’anno in cui Genovese vendeva Facile.it incassando cento milioni. Diventava milionario in un istante. Un periodo euforico per lui.

«Era in una fase di svolta. Fino ad allora era il tipo che lavorava 18-20 ore al giorno, solo fatica e genialità. Poi a 35 anni gli è scattata la voglia di godersi la vita. Ha pensato di investire nei locali notturni, non come business, ma come occasione per “vivere” un po’».     

 

alberto genovese daniele leali alberto genovese daniele leali

In effetti dopo il 2014, Alberto fonda Prima Assicurazioni, agenzia digitale di polizze Rc auto, nel 2018 riceve un investimento di 100 milioni di euro da Goldman Sachs e Blackstone. Nel 2019 ha oltre 130 milioni di premi, a luglio 2020 supera i 900 mila clienti. In pratica, con Prima Assicurazione fa soldi, col locale di Formentera si diverte.

«Sì, a Formentera ha fatto un investimento minimo, era un modo per godersi il tempo libero, veniva, conosceva gente, pranzava fuori. Io lavoravo tutto l’anno, gestivo tutto, nei primi quattro anni e mezzo non lo vedevo tanto».

alberto genovese alberto genovese

 

Quando siete diventati amici.

«Da Natale 2019, abbiamo fatto una bella cena insieme, io ero con Marilisa, lui con Sara, con cui era fidanzato».

 

Sara, ora nota come l’ex di Genovese, sono ex da agosto, indagata per concorso nelle violenze e cessione di droga. Una ragazza ha detto che Sara era presente, la notte a Ibiza, quando avrebbe subito la presunta violenza. Lei c’era?

«Sì. Dopo cena, ho visto Alberto e Sara che si allontanavano verso l’abitazione di Alberto con questa ragazza che poi ha denunciato. Ho rivisto la ragazza l’indomani mattina, tutti e tre uscivano dalla camera di Alberto. La ragazza è tornata a dormire nella sua stanza».

 

Ha avuto sentore che si fosse consumata una violenza?

daniele leali a non e' l'arena 3 daniele leali a non e' l'arena 3

«No, ho pensato a una notte di sesso estremo e droghe. Credo che Alberto e quella ragazza avessero passato una serata anche a Milano. Ad Alberto piaceva legare, mettere manette. La mattina successiva ho visto che quella ragazza aveva lividi, ecchimosi, ma non si lamentava. Anzi, una serata successiva si è lamentata perché non l’abbiamo invitata a cena, per il Covid non c’era posto, voleva esserci. Mi è sembrato strano sapere, poi, che ha denunciato Alberto».

 

daniele leali alberto genovese daniele leali alberto genovese

Ha mai saputo se Genovese pagava le donne con cui faceva sesso?

«Lui mi ha sempre detto che non gli piaceva pagare le donne, non so se dicesse la verità. Ma a me non piaceva parlare di questo, non ne ho più parlato. Né di questo, né di altri “vizi”. Mai ricevuto foto o video hard inviati ad altri».

 

Secondo lei Genovese è cambiato nel tempo?

«Dall’estate, ho visto che stava abusando di droga. Fino a giugno era ok. Dopo ho percepito del pericolo. Spariva per due giorni, si chiudeva in stanza. Gli dicevo: “Alberto devi darti una controllata. Da amico ti consiglio di andarci più piano, questa non è una bella vita”».

YLENIA DEMEO A NON E' L'ARENA YLENIA DEMEO A NON E' L'ARENA

 

Sara, la fidanzata, gli diceva le stesse cose?

«Mi sembrava travolta anche lei».

 

A fine agosto tornate in Italia: cosa succede?

«Alberto a maggio aveva aperto il Prima Cafè a Milano, per pubblicizzare la sua attività. Sapendo che sono disponibile a lavorare, mi fa parlare col suo socio di Prima Assicurazioni. Né io né lui volevamo parlare di soldi, tra amici è imbarazzante. Col socio siglo l’accordo: un contratto a tempo indeterminato di consulenza come pr del Prima Cafè».

alberto genovese alberto genovese

 

Quanto la pagano?

«4700 al mese, più 2000 di benefit per beverage&food. Programmiamo l’inaugurazione il 17 settembre. Il locale inizia a rodare prima, il gestore mi riconosce una percentuale sui profitti. Alberto mi dice che vuole aprire 30 locali nel mondo, sono contento, ho un progetto di espansione di lavoro».

 

Intanto sulla Terrazza Sentimento si svolgevano le feste di Genovese.

«Era diventata una location cool, attrattiva. Ho iniziato a ricevere telefonate di gente che voleva fare lì feste di laurea. Rispondevo: “No, è una casa privata”. Il giro si è allargato».

 

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Lei portava gente alle feste. Anche a quella del 10 ottobre. Veniva pagato?

«No. Era divertimento. Lui, per organizzarle, aveva una chat con due assistenti. Il mio ruolo era marginale, per le ultime tre ho redatto liste cartacee».

 

Dicono che ci fossero vip e professionisti, per esempio notai importanti.

«Sì, è vero».

 

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I telefonini si potevano portare?

«Fino a giugno, quando abbiamo fatto la chiusura di Terrazza Sentimento. Il 28 o 29 giugno con lo show cooking di Cracco. Festa bellissima. Il giorno dopo siamo partiti per Formentera».

 

Dopo l’estate cosa è cambiato?

«Alla festa di ottobre Alberto ha voluto cambiare orari. Anziché iniziare alle 19-20 e finire alle 5 di mattina, ha deciso di iniziare le feste alle 12, e farle terminare alle 24. Anche per evitare lamentele dei vicini (tra cui, Roberto Bolle, che si è lamentato del chiasso, ndr)».

 

È cambiato anche che i cellulari dovevano essere lasciati all’ingresso.

«Rimanevano sempre a disposizione, chiunque poteva andare all’ingresso e usarli lì. Questa idea è nata a Ibiza quando i locali erano chiusi, le persone si vedevano a casa, per la geolocalizzazione rischiavano di essere rintracciabili, spegnevano i cellulari. Poi, una festa senza cellulari è più bella, la gente parla senza stare attaccata a uno schermo».

 

alberto genovese alberto genovese

Alla festa di ottobre ha visto droga?

«Nelle ultime due feste ho visto due piatti in un angolo della casa».

 

Una ragazza ha detto che alla festa di ottobre lei serviva piatti con la droga rosa. È vero? 

«No, non servivo niente. Ho visto due piatti, in un angolo, con della droga. Erano a disposizione di chiunque».

 

Si è mai chiesto da dove venisse la droga?

«Non so da dove venisse. Presumo se ne occupasse lui personalmente».

 

Alberto Genovese Alberto Genovese

Ha detto di essere stato l’ultimo ad andare via da quella festa.

«Sì, era più o meno mezzanotte e mezza. Alberto non lo vedevo,  era nella sua stanza. Lo avviso con un messaggio, mi risponde “ok”. Il giorno dopo non sento nessuno. Il giorno dopo ancora mi chiama un amico: “Ma cosa è successo alla festa? Una ragazza è in ospedale”. Non ne sapevo nulla. Dopo qualche giorno vedo Alberto, aveva avuto la casa sotto sequestro, lo vedo dispiaciuto, conoscendo il suo stile di vita, penso alla droga, non alla violenza. Penso abbia superato i limiti nei suoi giochi erotici».

 

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Poi i racconti sono confusi. Secondo le ricostruzioni, Genovese sarebbe stato una ventina d’ore chiuso nella stanza con una diciottenne che, dopo essere fuggita, ha fermato la prima volante della Polizia per strada, dicendo di essere stata prima drogata, poi stuprata. Nella borsa della ragazza sono stati trovati 3.500 euro pare bruciati da Genovese, che le aveva chiesto la carta d’identità per assicurarsi che fosse maggiorenne, ma lei gli ha dato solo il codice fiscale. Cosa pensa delle ragazze che partecipavano alle feste?

«Sono sempre stato liberale. Mai additato nessuno per lo stile di vita. Da buono, non ho mai visto del marcio, che però sto vedendo ora in queste ragazze. Molte sono arriviste, darebbero l’anima al diavolo pur di avere benefici economici, una bella vacanza costosa. A 18 anni avevo un orario di rientro. Non capisco come possa una ragazza stare fuori di casa tanto tempo senza essere seguita dalla famiglia».

alberto genovese sarah borruso alberto genovese sarah borruso

 

Sta giustificando Genovese?

«No. Se c’è stata violenza, è giusto che Alberto paghi, capirò che ha una doppia personalità. Ma oggi c’è un’indagine in corso, aspettiamo gli esiti».

 

Si rimprovera qualcosa?

«Avrei voluto farlo desistere da questo stile di vita estremo. Forse, se avessi insistito di più quando gli dicevo di calmarsi... non era facile, lui ha continuato».

 

Cosa prevede per il suo lavoro?

«Sono fermo. Spero in un progetto a Bali. Al ristorante mi hanno detto che la mia immagine si è sporcata. Il locale di Formenterà probabilmente fallirà, Alberto non credeva più in quel business, voleva virare su cose “diurne”, “facciamo Beach club, non discoteche”, diceva. E il contratto di pr con Prima Cafè mi è stato disdetto il 10 novembre. Sono senza niente. Devo reinventarmi».

 

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Ha rotto l’amicizia con Alberto?

«L’amicizia da parte mia non finisce. Alberto può aver avuto problemi da uomo. Ma è il genio europeo dell’on line, se ha sbagliato, appena potrò, gli farò la predica, rimarrò distante dai suoi errori. Ma l’amicizia e il livello lavorativo rimangono».

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