Ci risiamo. Dopo il caso esploso a inizio dello scorso mese di dicembre, con un post-choc contro il premier Giuseppe Conte sul Mes, il Meccanismo europeo di stabilità o Fondo salva Stati, («In altri tempi sarebbe stato fucilato alle spalle»), il consigliere regionale della Lega e sindaco di Ovindoli, (L’Aquila), il marsicano Simone Angelosante, ci è ricascato. Stavolta nel mirino è finita la liberazione di Silvia Romano, la cooperante milanese rapita in Kenya nel 2018 e tornata proprio ieri in Italia.
Angelosante ha preso come spunto un post del Partito Democratico con una foto della ragazza e la scritta “finalmente libera“. A cui il consigliere regionale ha allegato una dichiarazione che ha fatto ben presto il giro d’Italia: “Avete mai sentito di qualche ebreo che liberato da un campo di concentramento si sia convertito al nazismo e sia tornato a casa in divisa delle SS?”. Il riferimento chiaro è agli abiti indossati dalla giovane e alla circostanza che si sarebbe convertita all’Islam, “liberamente”, come avrebbe ammesso.
Il post è stato criticato pubblicamente anche dal giornalista Enrico Mentana: "L'autore di questo orrore è stato eletto due volte, a sindaco e a consigliere regionale".
Enrico Mentana su Facebook:
A tutti quelli che in queste ore fanno orrendi e insensati paragoni con chi tornò da Auschwitz (come quel consigliere regionale leghista che ha scritto "avete sentito di qualche ebreo che liberato da un campo di concentramento si sia convertito al nazismo e sia tornato a casa in divisa delle SS?") voglio solo sommessamente ricordare che il campo di Auschwitz sorgeva nella cattolicissima Polonia, e che lo stesso Hitler era cattolico battezzato e cresimato. Provate a riformulare il paragone ora...
La risposta dell'Ambasciata polacca:
A seguito delle parole del direttore Enrico Mentana riteniamo doveroso sottolineare che affrontando temi così complessi bisogna stare estremamente prudenti, evitare generalizzazioni ingiustificate e penalizzanti che sono sempre pericolose e impediscono un dibattito onesto.
E vero che la Polonia ai tempi della Seconda guerra mondiale era molto cattolica.
E necessario però, sempre e soprattutto, sottolineare che durante quel conflitto globale la Polonia ERA OCCUPATA DAI NAZISTI, quindi ogni affermazione che può suggerire o far presupporre che Auschiwtz era stato costruito in Polonia, perché essa era cattolicissima, mettendo quindi in relazioni questi due elementi, è PROFONDAMENTE SBAGLIATO, INGIUSTO e INGIUSTIFICATO.
Il più grande campo di concentramento è stato localizzato in Polonia, ma certo non per questa ragione, ma piuttosto è in Polonia che viveva il maggior numero di ebrei in Europa e che la posizione era facilmente raggiungibile da trasporti da tutti i territori occupati dai nazisti.