“BISOGNA SMETTERE DI CONSIDERARE IL CORPO FEMMINILE COME UNA SCORCIATOIA PER GLI ASCOLTI” – PAOLA FERRARI NON FA IN TEMPO A TORNARE IN ONDA CON “90° MINUTO” CHE MANDA UNA STILETTATA A LEOTTA&CO.: “DOBBIAMO TROVARE IL NOSTRO SPAZIO GRAZIE ALLA PROFESSIONALITÀ, NON GRAZIE ALLE CURVE. SE SCADIAMO E PRENDIAMO SCORCIATOIE DIAMO UN'ARMA AI MASCHI…”

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Maria Berlinguer per "La Stampa"

 

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«Il calcio è un po' come l'Araba Fenice, si rigenera. Sono 32 anni che faccio questo lavoro ma la passione resta quella dell'inizio. Quest' anno abbiamo fatto poche vacanze sia noi che i giocatori, per loro può essere un problema, ma sono emozionata all'idea di riprendere. Come sempre». Paola Ferrari torna alla guida di 90º minuto in onda da stasera su Rai 2.

 

Paola Ferrari Paola Ferrari

E' stata la prima ad abbattere il tabù del calcio «roba da maschi» e ha resistito, aprendo la strada a tante altre donne. Spesso citate più per questioni di gossip. Un marito, due figli, sette cani, di cui l'ultimo liberato dopo 11 anni da un canile di Palermo, e due gatti la signora del calcio Rai è da sempre impegnata anche sul fronte civile e sociale.

 

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E' stata la portavoce dell'Osservatorio nazionale bullismo e doping, portando nelle scuole molti campioni olimpionici per spiegare ai ragazzi che non c'è niente di eroico a usare la forza per sottomettere gli altri.

«La vicenda del povero Willy mi ha toccato in modo particolare, mi ha fatto stare male. Dobbiamo educare i giovani al rispetto degli altri e farlo nelle scuole se vogliamo sradicare la violenza».

 

E' stato difficile imporsi come giornalista sportiva? Come spiega che molte sue colleghe finiscano più nelle pagine mondane che in quelle sportive?

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«Quando ho cominciato io nell'81 si faceva molta fatica. C'era Licia Granello su Repubblica, ma in tv nessuna. Certamente c'è stato molto ostracismo ma oggi grazie alla caparbietà mia e di tante altre giornaliste molto brave come Ilaria D'amico la situazione è cambiata. Ricordiamoci però che è una conquista che dobbiamo difendere, se scadiamo e prendiamo scorciatoie diamo un'arma ai maschi. Dobbiamo trovare il nostro spazio grazie alla professionalità, non grazie alle curve. Poi per carità ognuno fa il suo gioco ma dobbiamo capire che certi giochi possono essere rischiosi per l'intero movimento. Attenzione».

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Pensa a qualcuno in particolare? Ce l'ha con Diletta Leotta?

«Non mi faccia fare nomi. E' tempo però di smettere di considerare il corpo femminile come una scorciatoia per gli ascolti. Ha fatto comodo a tanti, maschi e femmine».

 

Quando è cominciata la sua storia d'amore con il calcio?

«Avevo 5 anni quando mio padre mi ha portato in curva, tra gli ultrà. E' stato come un colpo di fulmine, una magia che mi ha stregato. Lui era tifoso dell'Inter. In questo non l'ho seguito ma la passione per il calcio la devo a lui».

 

Però non è una passione totalizzante. Da qualche anno è anche una produttrice cinematografica.

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«E' un lavoro che mi sta dando grandi soddisfazioni. Sono molto grata a Paola e Lucio Lucisano con i quali sono in società. Io seguo soprattutto la produzione di docufilm. Per Discovery abbiamo realizzato Baby squillo sulla triste vicenda delle ragazze dei Parioli, prima della serie tv. E stiamo per partire con il set de I poteri di Roma con Edoardo Leo. Cercheremo di raccontare da Giulio Cesare in poi i segreti di un impero irripetibile. In cantiere c'è anche un progetto su Gigi Proietti che con Edoardo ha un rapporto speciale.

 

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Ma sono davvero felice del successo che sta avendo in America Una serata con Bukowski. E' in programmazione in 40 sale e abbiamo avuto recensioni molto lusinghiere sul New York Time. E' un documento fantastico, Silvia Bizio ha ritrovato quasi per caso nove video cassette di una lunga notte di chiacchiere con Bukowski. Mi è dispiaciuto quest' anno di non essere andata alla Mostra di Venezia, pensavo fosse aperta solo a chi aveva opere da proporre. Poi ho visto la solita sfilata di nani e ballerine. Però voglio fare i complimenti a Barbera per il coraggio dimostrato e per aver scelto Anna Foglietta. Sono contenta che ora la scoprano tutti, io ho sempre pensato che fosse fantastica. Il mio personale tipo di bellezza femminile».

 

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Quindi esiste un modello di bellezza femminile?

«Ovviamente no. La bellezza sta nell'essere se stesse». 

Che tipo di campionato ci aspetta?

«Con Enrico Varriale speravamo di ricominciare lasciandoci alle spalle l'incubo Covid che invece c'è ancora. Mi aspetto un campionato che dia un messaggio positivo, ricordiamoci che il calcio ha una grandissima valenza sociale. Non è solo evasione è anche impegno, rispetto dell'avversario.

 

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E' triste giocare senza pubblico, quindi registro con grande favore l'apertura a mille tifosi. Il calcio non deve essere penalizzato rispetto ad altri settori. Va garantita la sicurezza, ma negli stadi ci sono tornelli, posti nominali. Vale soprattutto in certi stadi come quello della Juventus. Ricordiamoci che il calcio è anche economia, e le squadre hanno perso 250 milioni».

 

Che novità ci saranno nell'edizione di quest' anno?

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«Con Varriale abbiamo deciso di aprire la trasmissione anche a ospiti legati al mondo del cinema e dello spettacolo. Confermata la presenza di Luca Toni e di Milena Bertolini, fondamentale per il calcio femminile. E' stata una grande soddisfazione dimostrare che il calcio è anche delle donne».

 

Che pronostico fa per il campionato?

«Sarà un campionato equilibrato. Sono curiosa di scoprire il calcio totale di Pirlo, per la Juve il decimo scudetto sarà uno sprone, ma una volta ancora io dico Inter. Conte ha fatto una squadra di giocatori di esperienza per vincere subito. Poi c'è l'Atalanta, il giovane Milan e la Roma che parte con la tegola di Zaniolo. Ho pianto davanti alla tv quando si è infortunato».

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