Estratti da corriere.it
Con un post su Facebook Ilaria Salis - la maestra di Monza che è stata in carcere a Budapest per 15 mesi, eletta eurodeputata di Avs alle ultime Europee - parla con i suoi follower dopo la scarcerazione e il ritorno a casa:
Sì, lo confesso! - scrive -. Sono stata una militante del movimento di lotta per la casa che negli anni ha dato battaglia sul tema del diritto all'abitare, a Milano e in tutta Italia. Se qualcuno pensava di fare chissà quale scoop scavando nel mio passato, è solo perché è sideralmente lontano dalla realtà sociale di tale movimento, che si compone di decine di migliaia di abitanti delle case popolari e attivisti, i quali, per aver affermato il semplice principio di avere un tetto sulla testa, sono incappati in qualche denuncia».
La militante antifascista replica alla richiesta arrivata da FdI all'Aler, la società lombarda che gestisce le case popolari - «Pignorare lo stipendio da europarlamentare di Ilaria Salis per saldare il debito da 90 mila euro per una casa occupata» - e alla stampa che ha ripreso la notizia: "Sarebbe auspicabile che l'informazione, piuttosto che gettare fango sul mio conto, si dedicasse al contesto di grave povertà e precarietà abitativa nel quale si ritrovano ampie fasce di popolazione" scrive nel suo post
(...)
Non nasconde cosa ha fatto in passato: «È con grande orgoglio, dunque, che rivendico di aver fatto parte di questo movimento e di continuare a sostenerlo! Voglio anche fare chiarezza sulla mia situazione.
Come è stato ampiamente sbandierato sui media di destra, Aler reclama un credito di 90.000 euro nei miei confronti come "indennità" per la presunta occupazione di una casa in via Giosuè Borsi a Milano, basandosi esclusivamente sul fatto che nel 2008 sono stata trovata al suo interno. Sebbene nei successivi sedici anni (!) non siano mai stati svolti ulteriori controlli per verificare la mia permanenza, né sia mai stato avviato alcun procedimento civile o penale a mio carico rispetto a quella casa, Aler contabilizza tale credito e non si fa scrupolo a renderlo pubblico tramite la stampa il giorno prima delle elezioni».
«Un gran numero di individui e famiglie - continua Salis -, spesso prive dei mezzi necessari per reagire adeguatamente, sono tormentate da richieste infondate di questo genere. Il totale dei crediti contabilizzati da Aler ammonta infatti ad oltre 176 milioni di euro! La pratica di richiedere esose "indennità di occupazione" agli inquilini, basata su presupposti a dir poco incerti, è una strategia utilizzata sistematicamente per spaventare gli occupanti e tentare di fare cassa.
Mentre molte, troppe persone non vedono garantito il proprio diritto all'abitare e non hanno alternative dignitose se non occupare - in una della città con gli affitti più cari, ricordiamolo sempre -, l'ente che dovrebbe tutelare questo diritto sembra essere più interessato a criminalizzare il movimento di lotta per la casa e gli inquilini piuttosto che a trovare soluzioni concrete».
Di qui, l'impegno con i suoi sostenitori e la «frecciata» al quotidiano Libero che si è occupato più volte del caso: «Nei prossimi giorni condividerò alcuni dati e spunti di riflessione sulla questione abitativa a Milano e in Italia. Ringrazio Libero & co. per avermi servito questo assist per riportare l'attenzione mediatica su un tema che mi sta molto a cuore, perché così cruciale per le classi popolari e i giovani. MAI PIÙ GENTE SENZA CASA, MAI PIÙ CASE SENZA GENTE!».
FRATOIANNI E BONELLI - MEME BY OSHO ilaria salis ilaria salis ilaria salis in tribunale 7 ilaria salis ilaria salis