LE RICERCHE SU LA RUSSA E IL FIGLIO LA BANCA DATI VIOLATA 52 MILA VOLTE
Cesare Giuzzi e Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”
Un report sul presidente del Senato Ignazio La Russa e su suo figlio Geronimo è stato commissionato nel maggio 2023 dal presidente di Fondazione Fiera Milano, Enrico Pazzali, al migliore hacker della sua agenzia investigativa Equalize srl, Samuele Calamucci: e da costui le ricerche sono state condotte attraverso la propria creatura informatica Beyond, l’illegale potente piattaforma aggregatrice di banche dati istituzionali combinate al valore aggiunto della possibilità di scaricare dati direttamente dall’archivio Sdi delle forze dell’ordine al Viminale.
IL FILM DEL DOSSIER
I carabinieri di Varese «ascoltano» e filmano in diretta Pazzali quando il 19 maggio 2023 nella sede della Equalize srl dietro il Duomo «si ferma a parlare dei miglioramenti da apportare alla piattaforma Beyond, soprattutto dal punto di vista reputazionale. Stavolta — riassume il pm Francesco De Tommasi — il soggetto su cui Pazzali vuole venga realizzato un report è il presidente della Camera dei Deputati La Russa Ignazio» (in realtà del Senato).
A Calamucci che gli consegna un report su altre persone, Pazzali subito domanda: «Va beh... fammene un’altra nel frattempo! Ignazio La Russa, del ‘53, no, ha 75 anni lui...vai giù... giù — si capisce che i due stanno scorrendo qualcosa sul video di un computer —, giù...questo... esatto. E metti anche se c’è...come si chiama l’altro figlio? Prova Geronimo La Russa...ma non si chiama Geronimo, come cavolo si chiama? Metti Antonino?». «Lui è dell’80... infatti c’è La Russa Antonino junior Giovanni…Il Kpmg dov’è?» (è il nome di una multinazionale della consulenza).
Uno degli indagati, Angelo Abbadessa accenna all’aggregatore: «Arrivato qua, già state eseguendo l’intelligenza artificiale, quindi fra un minuto già ci possiamo...» aspettare l’esito sintetizzato da un indice colorato. «Allora, Ignazio La Russa continua a venire...esce arancione...». Pazzali sembra deluso: «Quello di Guareschi 438...(riferimento criptico, ndr), non può essere arancione, quello deve essere rosso...condannato». E rilancia: «Leonardo (altro figlio di La Russa, ndr) sull’intelligence non ha niente?». «No».
RENZI E GLI ALERT
Da un’altra intercettazione con Calamucci, il pm ricava che Carmine Gallo, l’ex superpoliziotto che amministra Equalize, «è scioccato dalle ricerche di Pazzali»: «Caspita, quello va a fare Matteo Renzi!», lamenta, e Calamucci concorda che così «ci rovina...ci manda qua la Finanza, i servizi, i contro servizi!». Il rischio di essere scoperti dipende dal fatto che il classico far fare l’accesso abusivo a un poliziotto prezzolato non va bene su «deputati, senatori e consiglieri regionali, non possiamo farli perché c’è l’alert», ricorda Gallo.
carmine gallo samuele calamucci
Ma Calamucci lo corregge e glorifica la propria piattaforma Beyond in grado di non incorrere nell’alert: «La piattaforma attinge facendo il giro...Perché il server ce l’abbiamo a Londra? Perché se lo fai Italia su Italia, ci mettono le manette... In the road, è il nostro segreto... ci dà un vantaggio di anni». «Alla Lega no» Nel marzo 2023 il consulente svizzero di una società in rapporti con Gallo, l’indagato Andrea De Donno, gli chiede se abbia già avuto un’idea: «Io ho come cliente la Lega...L’hai già proposto?». «Alla Lega? No, per la semplice ragione che Pazzali è collegatissimo a Fontana, uscirebbe un articolo che non finisce più».
«CONDIZIONAMENTI»
Le propaggini estere fanno temere al pm che la marea di dati trafugati da banche dati istituzionali (sinora stimati in 52.811 estrazioni dallo Sdi delle forze dell’ordine), combinata all’archiviazione di pur meno segreti atti giudiziari o amministrativi di vario genere (quantificati in 108.805, più per ora un solo rapporto Aisi non segreto seppur riservato), «possano anche finire indiscriminatamente nelle mani di agenzie straniere; e che all’estero possa essere detenuta una banca dati destinata a conservare le informazioni esfiltrate abusivamente».
Il che, aggiunto al resto, fa ritenere al pm De Tommasi «non esagerato affermare» che gli indagati «rappresentino un pericolo per la democrazia di questo Paese, in grado di “tenere in pugno” cittadini e istituzioni» e «condizionare» dinamiche «imprenditoriali e procedure pubbliche, anche giudiziarie», attraverso «attività di dossieraggio abusivo, creazione di vere e proprie banche dati parallele vietate, e circolazione indiscriminata di informazioni sensibili».
L’EX DI FINMECCANICA
A un collega Calamucci spiega l’importanza di essere bipartisan «perché siamo una via di mezzo, se no poi diventi ricattabile (…) A livello politico non siamo legati con nessuno», ma «la politica la abbracciamo più o meno tutta perché Enrico (cioè Pazzali, ndr) è tutto ambientale di destra», mentre «Barletta è tutto ambientale di sinistra».
Pierfrancesco Barletta, ex socio di minoranza di Equalize srl con il 5%, nel 2020-2023 era nel cda di Leonardo-ex Finmeccanica, e oggi è vicepresidente della Sea, la società controllata dal Comune di Milano che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa.
Negli atti ha tre vite. In una «commissiona nell’ottobre 2022 una vera e propria opera di spionaggio ai danni di una donna» attraverso l’installazione sul telefono di un captatore informatico che scarichi tutti i dati del cellulare; in un’altra è egli stesso vittima di un accesso abusivo il 22 luglio 2022 alla banca dati Punto Fisco; in una terza occasione, il 25 ottobre 2022, Gallo raccomanda a Calamucci di non dire a Barletta e Pazzali (dei quali teme la non riservatezza) che Equalize accede direttamente alla banca dati del Viminale.
TELEFONO CRIPTATO E 007
«Contatti tra i servizi deviati e i servizi segreti seri ce li abbiamo», assicura intercettato Calamucci; e il pm, nel constatare che «Gallo ha anche la disponibilità di un telefono criptato che usa per le comunicazioni più riservate», fa subito dopo riferimento a una «conversazione con agenti dei servizi segreti il 4 0ttobre 2022».
E quando il gruppo pensa di acquistare un’apparecchiatura per «il positioning» dei cellulari di cui localizzare in tempo reale l’utilizzatore, Calamucci dice a Gallo che passerà in un indirizzo indicato dal pm come sede degli «uffici dei servizi segreti» a Milano: «Vedo cosa c’è in sconto e te lo faccio sapere!».
Le informazioni In Equalize sono sempre preoccupati di camuffare la provenienza illecita dei dati sotto una qualche provenienza lecita da fonti aperte spendibili nei report che verranno venduti ai clienti: «Il mio scopo — spiega Calamucci a un collega — è come cavolo mitigo la notizia...così esce un report sano e nutriente...».
In questo contesto il pm ritiene di trarre da alcune intercettazioni, nelle quali Calamucci commenta l’uscita di una notizia sul sito «Dagospia» di Roberto D’Agostino circa foto relative alla relazione tra un imprenditore e una conduttrice tv, da un lato l’esistenza di «un chiaro intreccio tra le attività “informative” del gruppo, i favori ai “potenti” e alcuni giornalisti che “si prestano”»; e dall’altro lato la circostanza che il gruppo Equalize «sia in grado di intervenire per bloccare l’uscita giornalistica delle notizie, e che queste possano essere utili non soltanto per finalità ricattatorie/diffamatorie (“possiamo sputtanare tutta l’Italia”), ma anche quali “contropartite” e/o per ingraziarsi le persone “che contano”».