“CRITICARE NETANYAHU NON È UN ATTO DI ANTISEMITISMO. IL PAESE CAMBI O RESTERÀ SOLO” – ANNA FOA, STORICA E DOCENTE DELLA SAPIENZA, SUONA LA SVEGLIA A CHI VEDE “NEMICI DEGLI EBREI” OVUNQUE: “IN ISRAELE SI STA INASPRENDO IL CLIMA DEL ‘SIAMO PERSEGUITATI’. È ANTISEMITISMO SOSTENERE CHE GLI EBREI VANNO BUTTATI A MARE E CHE ISRAELE DEVE SCOMPARIRE. MA COME GIUDICARE CHI SOSTIENE CHE I PALESTINESI DEVONO ESSERE CACCIATI E QUELLO CHE DOVREBBE DIVENTARE LO STATO PALESTINESE DEVE ESSERE ISRAELE? IL PAPA? HA INVITATO A VALUTARE SE È IN CORSO UN GENOCIDIO. CREDO ABBIA FATTO IL SUO MESTIERE…”

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Estratto dell’articolo di Lara Crinò per “la Repubblica”

 

anna foa anna foa

Anna Foa, storica e già docente della Sapienza, si è occupata a lungo di storia degli ebrei in Europa e in Italia.

Nel suo ultimo saggio, Il suicidio di Israele , sostiene che l’unica chiave per il futuro è rinnovare l’idea di un’Israele che ponga fine all’occupazione, favorisca la creazione di uno Stato palestinese e riaffermi l’uguaglianza tra i suoi cittadini. Una politica da contrapporre al “suprematismo ebraico” dell’attuale governo.

 

Si aspettava il mandato di arresto per Netanyahu emesso dalla Corte penale internazionale dell’Aia?

BENJAMIN NETANYAHU A GAZA BENJAMIN NETANYAHU A GAZA

«Una decisione doveva arrivare, visto che c’era un giudizio pendente. È interessante che l’accusa non sia di genocidio, ma di crimini contro l’umanità e crimini di guerra. E riflettiamo sul fatto che basta l’eccidio di civili per rientrare in questi casi. In Israele si sta inasprendo il clima del “siamo perseguitati, possiamo solo chiuderci nella nostra bolla e continuare a fare ciò che stiamo facendo senza mettere niente in discussione”. Spero che sia solo la reazione della destra e del governo, ma al momento ha effetti anche sulla sinistra».

 

[…]

Cosa pensa che farà Netanyahu?

Dichiarare che i giudici sono antisemiti consolida l’immagine interna di Paese circondato da nemici. In questo momento il governo è abbastanza solido e lui può spingere sull’ipotesi di annessione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania. Ossia, qualcosa che pone fine a qualunque tentativo di creare uno Stato palestinese».

anna foa anna foa

 

Lei dice che Israele si è chiuso in una bolla. Invece nella diaspora, in Europa e negli Usa cosa succede?

«Nelle comunità ebraiche europee le voci di opposizione alla linea di Netanyahu sono piuttosto deboli. Gli ebrei europei sono schierati con il governo israeliano in base al ricatto della sopravvivenza di Israele e per il timore che genera la crescita dell’antisemitismo. In America la situazione è più mossa, le opposizioni interne alla comunità ebraica sono più vivaci. […] ».

papa francesco - foto lapresse papa francesco - foto lapresse

 

In chiave antisemita è stata letta anche la dichiarazione del Papa sul genocidio.

«Il Papa ha detto che dobbiamo valutare se è o no un genocidio quello che sta avvenendo a Gaza. Credo che abbia fatto e il suo mestiere come capo di una religione universale e molto ampia. […]  Certamente è antisemitismo sostenere che gli ebrei vanno buttati a mare e che Israele deve scomparire. Ma come dobbiamo giudicare chi sostiene che i palestinesi devono essere cacciati e quello che dovrebbe diventare lo Stato palestinese deve essere considerato Israele?».

benjamin netanyahu - discorso onu benjamin netanyahu - discorso onu

 

C’è una via di uscita dal fatto che Israele non dialoghi più con gli Stati che potrebbero essere i suoi interlocutori?

«Il governo non fa che rafforzare l’isolamento in cui Israele è rinchiusa. Solo con due governi diversi, sia in Israele che nei territori dell’Autonomia palestinese, può ripartire qualche speranza.[…]

 

A chi e cosa bisognerebbe appellarsi per rimettere in moto una speranza di futuro?

strage di civili a beit lahia a gaza 9 strage di civili a beit lahia a gaza 9

«Credo che le forze di un possibile cambiamento, nonostante tutto, siano più forti in Israele che altrove. Ricordiamoci che c’è stata una forte opposizione e bisogna che si riprenda. Spero che di fronte a cose inenarrabili, come la possibilità di un’annessione della Cisgiordania, riprenda vigore. […] Israele cambi politica. Questa è l’unica salvezza. Magari non crollerà come Stato, ma se non muterà rotta Israele perderà anima, forza e capacità di interpretare il mondo e di viverci».

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