<iframe framespacing='0' frameborder='no' scrolling='no' src='https://video.corriere.it/video-embed/67b27294-7fd7-11ea-8804-717fbf79e066?playerType=article&autoPlay=false&playerType=embed&tipo_video=embed_norcs' width='540' height='340' allowfullscreen></iframe>
Coronavirus e «fase 2» dal 4 maggio, anche Zaia preme: «Riaprire o chiudere tutto e morire in attesa che il virus vada via»
«La valutazione del presidente Fontana è legittima alla luce di una serie di provvedimenti»: così il presidente del Veneto Luca Zaia torna sul tema di uno stop al lockdown a partire dal 4 maggio. «Al di là delle nostre posizioni spiega il governatore leghista - ci sono poi ad ombrello le dotazioni di minima che verranno stabilite a livello nazionale e da lì potremmo solo migliorare ulteriormente le misure a tutela della salute aggiungendo nuove misure. Il vero tema - aggiunge il governatore - è decidere se chiudere tutto e morire in attesa che il virus se ne vada o aprire e convivere perché oltre ad un certo limite non è più sostenibile. Se ci sono i presupposti di natura sanitaria dal mondo scientifico, si può aprire con tutto anche prima del 4 maggio».
Turismo
Zaia ha precisato che esiste un progetto per rilanciare il settore del turismo, fondamentale per l’economia del Veneto: «Dal 4 maggio si potrà avere certezza da parte del Governo sul fronte delle regole per gli operatori turistici, balneazione e gestione delle spiagge, ad esempio come ci si regola col buffet. Abbiamo sentito gli operatori in videoconferenza delle località turistiche, faremo un progetto ad hoc per il turismo per dare loro certezza».
Premio ai medici
Il governatore del Veneto ha anche dichiarato di «voler dare un premio ai medici perché sono i nostri eroi. Detto questo il non aver mai applicato l’addizionale Irpef per un medico il cui stipendio medio, dati Istat, è di 73mila euro lordi l’anno ha significato un mancato prelievo di 4.875 euro in 10 anni, quindi un premio da 487 euro l’anno».
Coronavirus, Sicilia contraria allo stop oltre il 3 maggio. Musumeci: «Economia in ginocchio»
LUCA ZAIA E LE MASCHERINE ANDREA CRISANTI 1
Si allarga il fronte delle Regioni che vogliono ripartire. Subito. «Il premier Conte ha chiesto alle Regioni di condividere con i ministeri competenti eventuali scelte di anticipare riaperture di attività. Valutiamo l'ipotesi che lo Stato propenda di andare oltre al 3 maggio, mentre la nostra posizione è che non si può andare oltre a quella data, perché in Sicilia ci troviamo in una condizione epidemiologica diversa da quella di altre regioni. Ecco perché nel pomeriggio il presidente Musumeci incontra il comitato tecnico-scientifico regionale». Così l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, all'Assemblea siciliana, parlando dell'emergenza coronavirus.
«La Sicilia ha un'economia in ginocchio», l'allarme lanciato dal Governatore siciliano Nello Musumeci. «L'economia era già fragile - dice - questo il colpo di grazia». E ricorda che nel 2019 «il settore turistico si era rivelato come quello maggiormente in crescita. La Sicilia era tra le prime sette tappe al mondo - dice - anche quest'anno possiamo lanciare l'idea della Sicilia sicura». «Quest'anno potremo recuperare anche in autunno e inverno, ed è per questo che abbiamo pensato di adottare misure di sostegno per imprese del turismo - annuncia Musumeci - prevista la somma di 1,5 miliardi di euro. Sono aperto al confronto con gli operatori» e parla del «turismo e dell'agricoltura come settori portanti» per «recuperare una condizione che ha messo sul tappeto migliaia di famiglie».
«Diminuiscono i contagi e i ricoveri in Sicilia - dice ancora il Presidente della Regione siciliana - Abbiamo eseguito 40 mila tamponi in Sicilia e da oggi partono i test sierologici che abbiamo autorizzato». «Aumenta anche il numero dei guariti - dice - tutto questo ci invita alla prudenza. Intanto, perché abbiamo seguito la linea del rigore e della fermezza fin dall'inizio».